,

“Trieste Tropics 2017”, day 7: un eroe chiamato Enrico

Nella vita c’è spazio per qualsiasi tipo di sentimento: gioia, divertimento, successo. Ma esistono anche ambiti meno fortunati, nei quali chi vive una situazione difficile ha la forza di prendere il coraggio a quattro mani e trasformarlo ugualmente proprio nella gioia, nel divertimento e nel successo che accennavamo sopra. Momenti intensi e importanti – seppure all’interno di un semplice “camp” estivo – di cui vale davvero la pena parlarne.

Due facce di una stessa medaglia a Villa Ara, alla “ripresa dei lavori” del Trieste Tropics 2017: una giornata – quella di lunedì 3 luglio – che ha vissuto di una sorta di flashback rispetto a quanto visto la settimana scorsa. L’accoglimento del secondo…plotone di giovanissimi “campers”, l’abilità di Lorenzo Giannetti a far sciogliere i muscoli e a scaldare i motori (anche quello dei gonfiabili, immancabili e ormai entrati con pieno diritto a far parte del patrimonio mondiale), la perseveranza di Stefy nel dare le giuste istruzioni ai partecipanti di come si effettua un passaggio senza attentare ai parabrezza delle auto posteggiate. E ancora i soliti, tanti ospiti di contorno: dal fresco campione d’Italia Stefano Tonut (più intimorito dalla mancanza di parcheggio che dai tanti autografi firmati), a un Gelato Marco che nonostante la giornata libera ha omaggiato i presenti con il solito, delizioso carico di variegato alla nutella. In più c’è anche una sorta di “new entry” quale la Macelleria Martone di via Tonello gestita dall’amico Giuseppe, fedele…alleato di chef Raffaele Visciano ai fornelli tropicali. E poi c’è lui, Enrico Ambrosetti, che siamo certi che gran parte di voi non conoscono ancora. Ma che ha una storia molto particolare, che merita di essere raccontata.

Come chiunque popoli in questi giorni i campetti di Via Monte Cengio, anche Enrico ama il basket in maniera viscerale. Classe 1993, è oltretutto una vecchia conoscenza del “Pec” avendolo conosciuto durante una delle precedenti edizioni del “Lui & Lei”, tradizionale torneo estivo a squadre miste parecchio noto in città. Un ragazzo solare e delizioso, che molti spererebbero di avere come proprio vicino di casa. Una persona che ha dovuto affrontare una partita molto difficile, protagonista suo malgrado nella lotta contro una malattia che lo ha costretto ad abbandonare temporaneamente la carriera agonistica tanto sognata su un parquet di basket. Ora Enrico ha vinto la sua sfida, tornado da qualche tempo in campo (seppur in carrozzina) ed è tra i componenti del roster di quella Castelvecchio Gradisca fresca neo-promossa nella massima serie. Una storia che continua per lui anche a tinte azzurre, visto che è stato da poco convocato come riserva della Nazionale.

Enrico Ambrosetti è il nostro eroe. È un eroe di tutto il camp, di tutti i ragazzini e le ragazzine che con curiosità e attenzione ascoltano il suo racconto. Enrico ha un carisma da campione, con un sorriso splendido che sprizza entusiasmo da ogni singolo poro, diventando il più classico degli esempi di come talvolta le difficoltà della vita si possono davvero trasformare in opportunità. Ed è questo l’ennesimo, grande insegnamento che arriva dal “Trieste Tropics” di Andrea Pecile.

Ti è piaciuto questo articolo?
0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Rispondi