“Trieste Tropics 2017”, day 4: a Villa Ara piovono krapfen (e crocchette)
Più ci pensiamo e più ci viene l’acquolina in bocca. Sarà perché al “Trieste Tropics 2017” bimbe e bimbi appassionati della palla a spicchi…diventano anche appassionati di krapfen? Tutta “colpa” di quei buontemponi di Eppinger, che si son sognati nel bel mezzo della giornata di farci una dolce sorpresa, a forma di bombolone. Poi ci si chiede come mai il camp di Andrea Pecile sia sempre così pieno zeppo di ospiti, mah 😎
Probabilmente il nostro Lorenzo Giannetti sapeva già tutto, qualche ora prima della…pioggia di krapfen: un bel po’ di attività fisica ha difatti aperto la quarta giornata tropicale a Villa Ara, con tanti volti noti a piombare sui campi di via Monte Cengio. Primo tra tutti, quello di Silvia Favento. Che se non sapete chi sia, è una che di mestiere fa la killer (di retìne, visto quanto segna dalla lunga distanza): una bella sorpresa specialmente per il suo nipotino tra i protagonisti del camp, che si è visto arrivare da lontano la zia per lavorare assieme ai suoi nuovi amichetti. Ci sono nozioni di difesa in campo da insegnare, in compagnia del Pec. E il particolare ambito del giorno sembra entusiasmare non poco tutti i giovanissimi protagonisti del camp.
Un amico di vecchia data del “Trieste Tropics” compare più tardi: Michele Ruzzier, da sempre uno che si spacca in quattro d’estate per dare una mano ai suoi amici. E di giochi – col “Ruzz” – se ne sono fatti davvero tanti, a tal punto che durante l’ora di pranzo arriva un’altra pioggia. Stavolta di crocchette di patate, approvate da coach K soprattutto perché gli permette di inserire tante lettere “k” solo nominando la parola “crocchette”. Un invito a nozze…
La concentrazione che sale nella sessione di tiri dalla lunetta (gli istruttori vogliono che tutti i “campers” tornino a casa con almeno l’85% dalla linea della carità), il calcetto, il giocare a nascondino (Daniele Mastrangelo l’hanno trovato subito, a causa dell’inseparabile berrettino che spuntava fuori dall’unica siepe presente nel raggio di un chilometro), i disegni e molto altro. Con un denominatore comune: i sorrisi di ogni bambino presente. Che il sole splenda splendente al “Trieste Tropics” non è proprio una novità, non trovate?
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