“Trieste Tropics 2017”, day 11-12: la fine del camp è solo l’inizio del prossimo
Signori, si scende: il torpedone del “Trieste Tropics 2017” giunge al capolinea e lo fa dopo due settimane incredibili, per intensità e per tutta la fantasia sprigionata dagli organizzatori nel divertire ed ammaliare il centinaio di bimbe e bimbi che hanno popolato Villa Ara.
Siamo sinceri: un po’ ci mancherà di parlare quotidianamente di gonfiabili, crocchette di patate, quintali di gelato come se piovesse e tutta la dose di autentico “morbìn” che ha invaso i campi da gioco. Ma è chiaro che un bel gioco dura relativamente poco e per i “campers tropicali” è giunto il momento di prendere per oro colato tutte le lezioni, i consigli e gli insegnamenti che Andrea Pecile e la sua allegra combriccola di collaboratori hanno fornito loro con amorevole dedizione. E magari, già dai prossimi giorni, iniziare a “testare” sul campetto sotto casa o direttamente in via Monte Cengio ciò che queste preziose giornate hanno saputo regalare: non solo il modo di migliorare un tiro o un palleggio, ma anche assaporare ogni prezioso momento passato con un canestro davanti agli occhi. In compagnia di altri coetanei e amici, conosciuti proprio al camp di quest’anno, per rinsaldare un rapporto di amicizia nato proprio a Villa Ara. In fin dei conti, è questo lo spirito più sano che il basket e lo sport in generale sa regalare, non vi sembra?
Gli ultimi giorni del “Trieste Tropics” hanno portato la conferma che la “Sarabanda Tropicale” è quanto di più geniale ci si potesse inventare nell’edizione 2017. Ma anche che – con bravi e famosi ospiti come Maria Miccoli (fresca vincitrice dello scudetto femminile a Lucca) e Daniele Cavaliero – anche la presenza di un drone per le riprese video ha finito con l’innalzare inequivocabilmente l’asticella del camp. E poi le finali, i premi per i più bravi, i gadgets per tutti, le coreografie con i balli finali sempre sospinti dalla musica di Rovazzi (diventato anch’esso “membro onorario” del Trieste Tropics): meglio di così non si poteva chiudere. Ed è consapevole di questo “Sunshine“, deus-ex-machina della manifestazione, che non nasconde tutta la propria soddisfazione per una kermesse ormai di successo nell’estate triestina: “Voglio ringraziare tutti i miei istruttori per questa sorta di viaggio che di anno in anno siamo in grado sempre di rendere migliore. Il fatto che molti di questi ragazzini abbiano descritto le giornate passate qui al camp come le più belle della loro vita, non fa che renderci carichi di orgoglio nel pensare già all’edizione 2018. Ripartiremo da due anni consecutivi di “sold-out“, con la consapevolezza che anch’io avrei voluto avere 10 anni per potermelo gustare, così come fatto dai nostri piccoli ospiti”.
Un grazie anche agli sponsor, rigorosamente in ordine alfabetico: Art Group Graphics, Aiello Assicurazioni, Bottega Backdoor, Carrozzeria Simonetto, Coffee@Home, Eppinger, Fragola Lilla, Gelato Marco, Montedoro Freetime, Nintendo, Non Solo Antenne, Rossopomodoro, Sunshine, White Abbigliamento.
E ultimi, ma non per importanza, tutti gli ospiti del “Trieste Tropics 2017” che hanno fatto brillare gli occhi dei piccoli partecipanti con i loro consigli, i loro autografi e le loro foto: Andrea Coronica, Stefano Bossi, Roberto Prandin, Lorenzo Giannetti, Stefano Tonut, Massimiliano Ferraro, Alberto Martelossi, Matija Jogan, Federica Macrì, Enrico Ambrosetti, Maria Miccoli, Daniele Cavaliero, Giovanni Tavaglione, Michele Ruzzier, Alessandro Nocera, Silvia Favento.
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