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Trieste alza la voce contro le “Aquile”: è 1-0 in semifinale

La favola biancorossa in semifinale finisce con un primo “…e vissero felici e contenti”: Trieste conquista il punto dell’1-0 con la tenacia, dopo i primi venti minuti di attesa e gli ultimi due quarti dove l’Alma ha ripreso colore, fiducia e una grande consapevolezza di poter recitare il ruolo da protagonista.

Clima infuocato sin dalla prima palla a due della serie: Trieste rompe il ghiaccio con l’appoggio al vetro di Parks su assist di Cavaliero, è Mancinelli a rispondere qualche decina di secondi più tardi. L’Alma è vivissima in apertura di match, con Parks a superare la marcatura dei lunghi ospiti per il +5 al 2′ e il conseguente time-out richiesto da Boniciolli. Il minuto di sospensione è particolarmente propizio alla “F”, che sull’asse Knox-Mancinelli-Cinciarini-Legion confeziona in attacco il parziale di 9-0 per riuscire a mettere il muso avanti al 4′ (7-11). Nonostante la grande schiacciata di Parks su rimbalzo in attacco, per Trieste ci vuole un bel po’ per riprendere in mano il bandolo della matassa, risultando abulica in attacco e in difficoltà in difesa sulle penetrazioni ospiti. In tal senso la Kontatto va spesso a nozze, restando avanti  all’8′ (13-20, sull’affondo al ferro di Knox) e allungando nel punteggio sino alla doppia cifra di vantaggio della prima sirena.

In avvio di secondo quarto si rivede Green (rubata e schiacciata per il -8) ma tornano a farsi notare anche le amnesìe sotto il canestro dei padroni di casa. Mancinelli sfrutta l’autostrada lasciata dalla difesa triestina per riportare la Fortitudo nuovamente sul +10 (15-25). L’Alma è scorbutica nel costruire gioco offensivo, con parecchie forzature anche gratuite: Baldasso ridà ossigeno dalla lunga distanza, Ruzzier ricaccia però in gola le urla del PalaTrieste per il 22-31 al 15′. È ancora il “Lollo” biancorosso a farsi carico di buona parte dei punti segnati dai padroni di casa (tripla del 29-35), successivamente la verve di Pecile (e non solo dalla linea della carità) consegna un provvidenziale -2 sul 33-35. L’Alma si avvicina ancor di più con Parks, sino alla magia di Mancinelli di tabella per il +3 Fortitudo alla pausa lunga (39-42).

Trieste sembra partire carica a pallettoni nella terza frazione: subito una tripla per Cavaliero, a cui si associa un Parks che fa pentole e coperchi nell’uno contro uno. I giuliani tornano avanti sul 49-44, la Fortitudo consuma addirittura due time-out in poco più di tre minuti: è un momento d’oro per l’Alma, che a contrario di quanto fatto nei primi venti minuti fa girare bene palla ed è tremendamente verticale in attacco e in difesa. Cittadini fa due cose una più bella dell’altra nel giro di trenta secondi (stoppata, poi schiacciata sul lato opposto a “pulire” un errore in sospensione di Parks) per un provvisorio +7 biancorosso. Ma il buon tesoretto accumulato dall’Alma si rimpicciolisce in un baleno al 28′, sulle scorribande di Mancinelli e il tiro in sospensione di Cinciarini (55-54). Trieste non si perde d’animo, confezionando ancora con Parks (23 punti in trenta minuti) e Cittadini il massimo vantaggio interno proprio in prossimità della penultima sirena (63-54) prima del 2/2 di Montano ai liberi per il +7 giuliano al 30′.

Per un’Alma che continua a tenere duro in attacco (canestro allo scadere dei 24 secondi di Da Ros, poi tripla di Baldasso), la Fortitudo si regge in piedi con Mancinelli e Legion: è 70-63 al 33′, con il vantaggio di Trieste che si assottiglia due minuti dopo sulla realizzazione di Italiano del -6.  I padroni di casa hanno diverse occasioni per ritornare anche in doppia cifra di vantaggio, ma a 180” dal termine è 77-71: inevitabile l’arrivo in volata, dove ogni azione ha un peso specifico enorme. Ed è la tripla dall’angolo di Green, con successiva palla rubata e schiacciata, a spostare un quintale di inerzia in favore di Trieste a 1’34” dalla sirena finale (83-73). È fatta, l’1-0 è cosa buona e giusta.

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1 commento
  1. Trottola
    Trottola dice:

    Oggi… una in saccoccia, ma squadra sola decide se mettere la sesta marcia e quando lo fa’, indifferente chi da’ il gas, parte e vrooom, anche oggi…

     
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