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Treviglio è ostica, Trieste ha la garra: gara-1 è dell’Alma

Se tutti i match di play-off biancorossi saranno tesi come gara-1 tra Trieste e Treviglio, il consiglio spassionato è quello di dotare di 5.020 camicie di forza l’intero pubblico di Valmaura all’uscita del palasport. La prima partita degli ottavi di finale è un ottovolante che va a 220 km/h, con l’Alma che di riffa e di raffa riesce a far sua in mezzo a una selva paurosa di difficoltà: finisce 88-83, ma la Remer ha davvero dimostrato di saper far pentole e coperchi, tenendo con il fiato sospeso un’intera platea giuliana che sperava forse in “qualcosa” di più tranquillo. I giuliani la vincono con la testa più che con la continuità di rendimento, mettendo in mostra un scintillante Matteo Da Ros da 38 di valutazione e un Daniele Cavaliero che timbra brillantemente il proprio cartellino del classico primo giorno di lavoro.

Dopo la miriade di cartoncini bianco-rossi sventolati alla presentazione delle squadre, Dalmasson punta sull’…usato garantito a livello di starting-five, con il quintetto Bossi-Green-Parks-Da Ros-Cittadini a iniziare la serie. “Biggs Shotta” fa subito vedere i muscoli con un rimbalzo in attacco con schiacciata successiva, Treviglio però è tutt’altro che impaurita dal brusìo dell’Alma Arena e mette subito la freccia con la tripla di Marino e il sottomano di Sollazzo (4-7). Il ritmo è decisamente alto sin dall’inizio, con Trieste che soffre la velocità di Marini e la mano educata ancora di Sollazzo dal perimetro: i padroni di casa devono alzare a loro volta i giri del motore, pareggiando i conti con la penetrazione di Bossi del 14-14 (6′) e trovando la fisicità sotto i tabelloni di Cittadini, autore di due “slam-dunk” in un amen. I tagli ospiti in backdoor creano scompiglio nella difesa giuliana, l’acuto più importante del primo quarto lo dà però il nuovo arrivato Cavaliero: due triple al veleno spezzano parzialmente l’equilibrio sul parquet, per un’Alma che chiude avanti di due il primo quarto (24-22).

Le mani calde di Da Ros e gli assist al bacio di Cavaliero danno un bel sussulto alle fondamenta del PalaTrieste subito dopo la prima sirena (31-24): non si corre più a velocità folle sul parquet come accadeva a inizio gara, Treviglio si adegua e con un parzialino di 9-0 – firmato in buona parte da Marini – si rimette rapidamente in carreggiata sorpassando l’Alma sul 31-33 al 14′. Cavaliero sistema tutto con un 3/3 dalla linea della carità, i palloni vaganti recuperati da Prandin sono un toccasana per i padroni di casa: Trieste riprende la sua marcia sul 38-33, ritrovando anche l’efficacia a tutto tondo di un Parks sin lì parecchio nervoso. Stoppata e “bomba” dall’angolo sul lato opposto regalano inerzia pura ai biancorossi (43-35 al 17′) che chiudono in crescendo sino a metà gara, col 2+1 di Da Ros (monumentale, con i suoi silenziosissimi 17 punti in venti minuti) per il +9 interno all’intervallo lungo.

L’Alma riparte contratta nel terzo quarto: un paio di palle perse banalmente sembrano poter risollevare la Remer in primissima istanza, con Sollazzo a fare il bello e il cattivo tempo in attacco. In meno di quattro minuti Treviglio ribalta completamente la frittata e torna avanti (53-55), ci pensano poi i due metronomi biancorossi denominati Cavaliero e Da Ros a mettere un po’ di provvidenziale benzina a un’automobile giuliana che rischia di rimanere in panne: è +6 Trieste sul tiro dalla lunga distanza di Green (61-55), seppure i problemi dei padroni di casa siano lontani dall’essere risolti. La Remer è infatti quasi come uno Stradivari nella circolazione di palla, una tripla a testa per Sollazzo e Sorokas ributta praticamente tutto nel frullatore del match: il nuovo vantaggio esterno sul 64-65 accende Prandin dall’angolo, ma è (solo) perfetta parità a dieci dalla fine sul 67-67.

La tensione è tanta, in campo e sulle tribune di Valmaura: Treviglio continua a macinare gioco senza alcun timore, l’Alma invece produce un paio di “turnover” ma ha ancora il proprio “Bobo” a saltare come un grillo in attacco e in difesa. Torna poi in cattedra Da Ros, per un prezioso +2 al 34′ (75-73). Mentre il trio di fischietti Bongiorni, Gagno e Bonfante vanno in pappa con alcune chiamate “discutibili”, il barometro della pressione sale ancor di più: sono i dettagli a fare la differenza, in una sorta di partita a scacchi. Trieste trova spazio sotto canestro (schiacciata di Parks su servizio del rientrato Green), scavando un pertugio anche dalla lunga distanza dove ancora Parks mette a segno i tre punti più importanti di tutto il match (82-77 a 1’43” dalla fine). La Remer butta via un pallone sulla rimessa, Green fa poi 1/2 in lunetta: il +6 è un tesoretto che l’Alma mantiene – seppur con tanto thrilling e una dose pacchiana di errori dalla linea della carità –  quasi del tutto inalterata sino al termine. Che fatica, Trieste: ma gara-1 è tua. E non è poco.

Alma Trieste – Remer Treviglio 88-83 (24-22, 50-41, 67-67)

Alma Trieste:  Da Ros 27 (9/10, 2/6), Parks 18 (5/8, 2/5), Cavaliero 12 (3/5 da tre), Cittadini 8 (3/6), Green 8 (1/3, 1/4), Bossi 6 (3/5, 0/2), Prandin 5 (1/2, 1/4), Pecile 4 (0/1 da tre), Baldasso (0/1, 0/1), Simioni 0 (0/1), Coronica  (0/1 da tre), Ferraro n.e.. All. Dalmasson

Tiri liberi: 17 / 23 – Rimbalzi: 40 14 + 26 (Matteo Da ros 9) – Assist: 17 (Matteo Da ros 5)
Remer Treviglio: Sollazzo 26 (8/15, 3/4), Marini 13 (4/7, 1/6), Sorokas 12 (2/7, 2/4), Rossi 12 (5/6), Marino 10 (1/4, 1/5), Nwohuocha 6 (3/4), Genovese 2 (1/1, 0/2), Mezzanotte 2 (1/1, 0/1), Cesana (0/2, 0/2), Pecchia (0/1, 0/0). All. Vertemati

Tiri liberi: 12 / 16 – Rimbalzi: 32 11 + 21 (Paulius Sorokas 9) – Assist: 16 (Tommaso Marino 5)

SALA STAMPA

Eugenio Dalmasson (Alma Trieste): “Molto importante per noi aver capito già da stasera cosa ci aspetta in questa serie, specialmente cosa dobbiamo fare per continuare il nostro sogno. La condizione psicologica tra chi gioca in casa e chi in trasferta è diversa, se sei tra le mura amiche e non prendi in mano il match diventa tutto più difficile. In queste partite bisogna essere pronti, qualcuno questa sera non lo è stato: in certi momenti abbiamo fatto intravedere anche un pizzico di inesperienza. Sicuramente dobbiamo migliorare in difesa, stasera in certi frangenti abbiamo faticato, soffrendo Marino all’inizio e in generale la fisicità di Sollazzo. In senso completo di gioco, Treviglio ha probabilmente messo in campo tutto quello che è il proprio potenziale, forse dal punto di vista del singolo giocatore loro possono dare ancora qualcosa di più. Cavaliero? Credo che il suo utilizzo sia stato importante, così come l’aiuto che ha dato alla squadra. Arbitraggio? C’è stato un metro abbastanza equo, hanno distribuito adeguatamente i fischi”.

Adriano Vertemati (Remer Treviglio): “È stato un bellissimo spettacolo e voglio fare i complimenti in prima battuta a questo pubblico, caldo e corretto. Trieste ha vinto con merito, contro un’avversaria che ha venduto cara la pelle: se fosse stata una partita di campionato sarei rimasto deluso per il risultato in sé, ma c’è una serie tutta da giocare. Dovremo essere in grado di interpretare bene gara-2, anche perché l’idea è quella di allungare questa nostra avventura il più possibile. Le nostre sono scelte obbligate nelle rotazioni, meglio di così può essere difficile da fare ma siamo chiamati a farlo: speriamo di ripartire dal buon livello di questa sera”.

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