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Mettiamola così: se il Memorial “Piera Pajetta” – ultima parentesi pre-stagionale prima della Supercoppa LNP – doveva dare un briciolo di conferme all’Alma, un concetto su tutti balza fuori dopo la “due giorni” friulana: la necessità da parte di Trieste di aver dovuto nuovamente ricorrere a una sorta di metamorfosi kafkiana per evitare un esaurimento nervoso, causa l’ennesima tegola sul fronte degli acciacchi (in questo caso, i soli cinque minuti scarsi sul parquet di Janelidze, a riposo forzato per qualche noia alla schiena). Alla fine della fiera, i giuliani escono dal rinnovato “Pala Carnera” con un terzo posto nel torneo e paradossalmente con la consapevolezza di aver ancora una volta stretto i denti senza praticamente mai perdere la bussola: anche così si può crescere di squadra, in barba ai problemi.

“BLACK FRIDAY” A METÀ Non è un caso che il “Pajetta” tinto di biancorosso possa essere trasversalmente diviso in due parti distinte: quella della sconfitta contro la Bondi di venerdì è sicuramente il lato più sbiadito del week-end di gare a Udine, con un’Alma che per quaranta minuti ha corso prevalentemente sulle uova, quasi col timore di non farsi ulteriormente male sul piano fisico e mai realmente capace di cambiare registro in ambito dell’inerzia. Da un Fernandez tornato a essere “umano” e a prendere fiato, non riuscendo di fatto ad orchestrare con la consueta perizia la squadra sul parquet, a un complessivo 33% di realizzazione dal campo che ha denotato la difficoltà di Trieste ad andare a canestro. E – nota curiosa, ma che delinea perfettamente lo stato di emergenza sul piano delle rotazioni – passando anche per un quintetto che definire sperimentale è poco: Prandin, Baldasso, Loschi, Green e Coronica (col capitano biancorosso a fare da “5”) tutti assieme appassionatamente nell’ultimo quarto, è una “configurazione” difficilmente ammirabile e ripetibile in futuro. Con il solo Cittadini a cantare e portare la croce in pitturato (peraltro molto bene, sia con Ferrara che con Forlì), era naturale non aspettarsi un basket-champagne. Ma c’è un punto a favore per i giuliani: l’aver retto l’urto in difesa contro Hall e soci, vincendo la lotta a rimbalzo e chiudendo la contesa con un +30 nella valutazione totale. Una magia? Niente affatto: si è visto tanto spirito di sacrificio che, al netto del match in chiaroscuro, può far brillare gli occhi dello staff tecnico. E tutto questo vale molto di più di una sconfitta di misura, patita peraltro solo nei secondi finali.

I SORRISI POST-FORLÌ Dai “dolori” alle piccole “gioie”: cambiare registro nel giro di 24 ore non è facile per nessuno, figuriamoci per una Trieste come quella attuale che senza Bowers e Da Ros perde parecchi punti di riferimento su entrambi i lati del campo. Eppure l’Alma, nel match di sabato sera contro l’Unieuro dell’ex DiLiegro (a proposito, il centro di Lexington ha messo a posto anche il tiro dalla lunga distanza, oltre alla consueta efficienza in semi-gancio…), fa rispuntare bello come il sole quel fuoco sacro di una squadra che ha tanto orgoglio innato nel proprio DNA. Badate bene: anche in questo caso siamo lontani dalle prestazioni migliori, ma i pezzi del puzzle sparpagliati contro Ferrara si sono uniti in un colpo solo: con Cavaliero che torna ad essere uno dei leader della squadra, assieme al “solito” Green che realizza 21 dei 23 punti negli ultimi venti minuti dopo aver sonnecchiato nel primo tempo e a un Bobo Prandin che – tra serpentine in penetrazione e la buona mano dalla lunga distanza – diventa un rebus per la poco attenta difesa forlivese, ecco come l’intera squadra biancorossa ritrova una piccolissima quadratura del cerchio. Con una chicca annessa: la “2-3 bulgara” in difesa che, seppure solo per qualche azione, può rappresentare qualcosa di assolutamente nuovo nelle logiche di squadra. E che magari un bel giorno potrebbe essere riproposta…

ROAD TO…ALMA ARENA Come va interpretata la prima, vera parentesi di stagione in Supercoppa nel prossimo fine settimana? Una ricetta c’è: quella di onorare la competizione senza la pressione di dover arrivare per forza di cose sino in fondo. Che tradotto non significa necessariamente prendere sottogamba la competizione, ma di vederla invece come una tappa importante di avvicinamento al campionato. Si va in campo sempre per vincere, è palese: ma nell’Alma odierna c’è anche la volontà di costruire l’identità giusta. E l’evento dei prossimi giorni diventa perfetto per scoprire cosa Trieste vuol fare da grande.

(da City Sport, lunedì 18 settembre 2017)

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castriotta_crese2015Emozioni a non finire nella seconda tornata di quarti di finale al Crese Basket 2015, con entrambe le gare giocate lunedì sera: in un’autentica battaglia all’ultimo respiro, i Barcollanti centrano la qualificazione contro Illysportiva, mentre fa “rumore” l’eliminazione di Bar Junior – tra le teste di serie del torneo e vittoriosa due anni fa – per opera dei Tormentos, i quali confermano il momento di grazia e trovano il pass per il penultimo atto della competizione.


Quarti di finale: Illysportiva-Barcollanti 38-43 (14-16)

Illysportiva: Furlani 14, Susmel, Cohen 12, Rolli 5, Quadrelli, Bosich, Sartori 2, Sason, Lacosta 5.

Barcollanti: Tositti 4, Pausa 6, Barucca 2, Rudl 4, Piovesana 9, Godnich, Polla, Cosulich 3, Capogrosso, Castriotta 15.

MVP: Castriotta (Barcollanti)

Partita tirata sino alla fine e particolarmente spigolosa, quella che ha visto trionfare i “verdi” di Nat Pausa nei confronti dei “baristi”: vantaggi risicatissimi da ambo le parti lungo tutto il corso del match e un +5 finale per i Barcollanti che hanno saputo approfittare della verve offensiva di un Castriotta nuovamente superlativo, abile nel togliere le castagne dal fuoco per la propria formazione.

Illysportiva è quasi perennemente costretta alla rincorsa nel primo tempo, riuscendo a mettere la testa avanti solo sul 10-8 con Furlani. La difesa “Barcollante” mette spesso la museruola a Cohen, sistematicamente raddoppiato e costretto a diverse forzature: ne scaturisce il 14-16 all’intervallo lungo, per una formazione in completo verde che riuscirà poi a tenere sempre il vantaggio (bene sia Piovesana che Pausa nei secondi venti minuti), seppure sia solamente la tripla siderale di Castriotta a spaccare in due la sfida a un minuto dalla fine, con il 36-40 siglato che regala un doppio (e rassicurante) possesso di vantaggio ai Barcollanti. E’ questo il gap sufficiente per evitare il ritorno della compagine avversaria, non più in grado poi di rovesciare l’inerzia nel finale.


Quarti di finale: Bar Junior-Tormentos 35-38 (18-20)

Bar Junior: Rolli, Mihailovic 12, Ruggiero 7, Pavani 7, Ducic 6, Bortolot 3, Fabbretti, Doddis.

Tormentos: Suerz, Valdevit, Ledda 6, Porcelli 6, Scrigner 8, Vercelli, Pozzecco 18, Lo Duca, Vascotto.

MVP: Pozzecco (Tormentos)

Lo avevamo affermato solo un paio di giorni or sono: dopo un inizio di Crese Basket problematico, i Tormentos avevano tutte le carte in regola per diventare la mina vagante nella seconda fase del torneo. Ed è il Bar Junior a lasciarci le penne nell’ultimo quarto di finale in programma a San Luigi, in quella che è stata l’unica sconfitta degli “All-Blacks” in via Felluga, quanto basta però per uscire dalla competizione con l’amaro in bocca.

La vittoria dei “tormentati” alla fine è meritata: Lo Duca e compagni sono praticamente sempre stati in vantaggio nei 40 minuti regolari, con un primo tempo chiuso sul +2 ma con la potenza e l’esperienza di Gianluca Pozzecco a fare pentole e coperchi dentro e fuori dal pitturato. Gli ex-Spazzidea arrivano a un passo dall’aggancio nel finale di contesa, ma il 2/2 dalla linea della carità ad opera di Ledda manda in paradiso i Tormentos, che ora guardano con rinnovato entusiasmo a piazzare un’altra sorpresa in semifinale.

Questo il programma delle semifinali, che si giocheranno stasera (mercoledì 24 giugno) a San Luigi:

S1, Ore 19.30: IdrotermozetaCentro Revisioni B.B.

S2, a seguire: TormentosBarcollanti

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idrotermozetaillysportivaTutto secondo pronostico nella 2° giornata di Crese Basket 2015: le teste di serie Bar Junior e Idrotermozeta non falliscono l’appuntamento con la prima vittoria nel torneo, battendo rispettivamente Telecom e Illysportiva

Bar Junior-Telecom 58-46 (29-22)

Dopo dieci minuti di gara, la vittoria del Bar Junior contro Telecom sembrava una semplice formalità: il +17 a metà di primo tempo degli “All Blacks” di Payo Ruggiero aveva delineato infatti uno scenario da possibile garbage-time ben prima della sirena finale. L’orgoglio di Telecom ha invece parzialmente sparpagliato le carte in tavola, con un sensibile recupero al 20′ (29-22) che si completa del tutto col pareggio a quota 39, grazie ai punti di Martucci e Genzo. Sembra andare tutto storto agli ex-Spazzidea, che perdono per infortunio anche Simon Rolli (problema alla caviglia): è però Mattia Pavani, chirurgo del canestro nei momenti più opportuni, ad allontanare in maniera decisa il Bar Junior, sempre in controllo di inerzia e punteggio negli ultimi 8 minuti di contesa.

MVP: Pavani (Bar Junior)

Idrotermozeta-Illysportiva 53-43 (26-26)

Profondo equilibrio per larghi tratti di sfida rappresenta il leit-motiv tra Idrotermozeta e Illysportiva: pari e patta al 20′ sul 26-26, con gli “impiantisti” che abbozzano un primo tentativo di fuga con Stefani e Larini, prima che sul fronte dei “coffee-men” sia Cohen a ridare lo svantaggio minimo ai suoi (34-33). Nel momento decisivo della gara, è la difesa ad essere l’arma in più di Idrotermozeta, con Maiola (migliore in campo, con 14 punti in totale) a imbucare una serie importante di canestri consecutivi. Illysportiva si arrende nel finale, permettendo la vittoria ai più quotati avversari.

MVP: Maiola (Idrotermozeta)

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Tutto secondo pronostico alla Bruno Bianchi. Nella nona giornata di andata del campionato di serie A2 maschile la Pallanuoto Trieste ha superato per 18-8 l’Imperia e ha conservato il primo posto in classifica, con vantaggio immutato sulle dirette rivali Sori (che si è imposto sul campo dell’Albaro Nervi) e Quinto (che ha liquidato il fanalino di coda Brescia).

La squadra di Stefano Piccardo ha controllato senza eccessivi patemi la sfida, prendendo il comando delle operazioni fin dalle prime battute di gioco, e soprattutto mettendo in mostra una pattuglia di giovani in continua e costante crescita. Con l’Imperia, oltre alle 5 reti del ’99 Danjel Podgornik, è arrivato anche il primo gol in serie A2 maschile per il 2000 Michele Mezzarobba. Un segnale importantissimo per il futuro.

La Pallanuoto Trieste parte forte. Popovic, praticamente immarcabile nella posizione di centroboa, sblocca la situazione con una pregevole rovesciata dai 2 metri, poi vanno il gol Spadoni, nuovamente Popovic, Podgornik e Namar. Un paio di indecisioni difensive permettono all’Imperia di bucare Jurisic e alla fine del primo periodo il punteggio è fissato sul 5-2. Nel secondo periodo i padroni di casa allungano nel punteggio con Spadoni, che finalizza una situazione di superiorità numerica, Podgornik al termine di un’insistita azione personale, e Popovic, che gira al volo sul primo palo un invitante pallone. Al cambio di campo gli alabardati conducono per 8-2.

Il copione resta immutato anche nel terzo periodo, in casa Pallanuoto Trieste si sbloccano anche capitan Giorgi e Ray Petronio e il divario si allunga fino al 12-4 dell’ultimo intervallo. Negli ultimi 8′ arriva il gol di Michele Mezzarobba, che finalizza con una precisa stoccata sul primo palo un’azione con l’uomo in più, e poi sempre il giovanissimo Michele serve un preciso assist per Podgornik, che firma una splendida cinquina. I liguri addolciscono il passivo con Ferrari e Amelio, ma la sostanza non cambia. La Pallanuoto Trieste incamera altri tre punti, resta davanti a tutti in classifica e si prepara alla delicata trasferta di Chiavari di sabato prossimo.

 

PALLANUOTO TRIESTE – RN IMPERIA 18-8 (5-2; 3-0; 4-2; 6-4)

PALLANUOTO TRIESTE: Jurisic, Podgornik 5, Petronio 1, Ferreccio, Giorgi 3, Popovic 5, Mezzarobba 1, Zadeu, Namar 1, Henriques Berlanga, Spadoni 2, Lagonigro, Stulle. All. Piccardo

RN IMPERIA: Vasilijevic, Gazzano, Sebastianelli, Capanna 1, Poracchia, Cassiano, Ferrari 2, Grossi, Barillari, Somà, Correale, Amelio 5, Antonucci. All. Fratoni

Arbitri: Bonavita di Napoli e Guarracino di Napoli

NOTE: usciti per limite di falli Barillari (I) nel primo periodo, Ferreccio (T) e Spadoni (T) nel terzo periodo, Zadeu (T) nel quarto periodo; Petronio (T) ha sbagliato un rigore (parato) nel primo periodo, Amelio (I) ha sbagliato un rigore (traversa) nel secondo periodo; superiorità numeriche Pallanuoto Trieste 6/13 + 1 rigore, Imperia 6/14 + 2 rigori; spettatori 400 circa

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Si è conclusa al meglio la quarta edizione del Basket Street Battle, torneo di tre contro tre all’americana organizzato da All In Sport ASD e tenutosi nelle giornate del 18, 19 e 20 luglio 2014.

Una tre giorni che, come di consueto, ha ravvivato il centro sportivo “Primo Maggio” (Strada di Guardiella 7), che è stata l’ideale cornice per ospitare le 38 formazioni presenti sul cemento: tre categorie (maschile, femminile e combo) che hanno fatto vedere agli spettatori presenti come la voglia di basket a Trieste non si plachi nemmeno d’estate.

Diversi i nomi illustri presenti al torneo, uno su tutti è certamente quello di Marco Diviach, ala di 203 centimetri del 1988 che ha un passato illustre in Serie A, ma ci sono stati anche Leonardo Fornasari, Francesco Gori, Luca Bonetta, Massimo Moretti, Simone Macaro, Sandi Rauber, Dean Oberdan, Srdjan Skoko, Giacomo Moschioni, Alan Burni, Gianluca Pozzecco, Andrea Schina, Andrea Colli. Insomma, tanta carne al fuoco per il Basket Street Battle 2014, che ha visto conquistare la vittoria finale nella categoria maschile ai “#ZioPorcone”, quartetto composto da Michael Teghini, Giacomo Moschioni, Luca Bonetta e Marco Diviach che hanno battuto in finale i “XeXrider” (Gori, Gilleri, Grimaldi M., Zanini). MVP di categoria è stato nominato proprio Teghini, guardia di 192 centimetri del 1992 che ha militato alla Pallacanestro Trieste, Ronchi dei Legionari e Piadena fra le altre.

Nella categoria femminile, invece, a vincere sono state le “Fulminade”, ovvero le sorelle Alice e Francesca Policastro insieme ad Ottavia Umani e Simona Kopka: la finalissima contro le “S’Ciopade” (Bianco, Albano, Silli) è stata vittoriosa per Policastro e compagne, che hanno poi visto il motorino Ottavia Umani (Cus Trieste) premiata come miglior giocatrice di categoria.

Passando invece al combo, tabellone in cui si affrontavano formazioni miste uomini/donne, a vincere sono stati i “T.T.P. – Tanto Troppo Pochi”: un poker d’assi, capitanato da Andrea Schina con a fianco Alberto Grimaldi, Annalisa Borroni e Lara Cumbat. In finale, hanno avuto la meglio sui “Cinque Alto” di Marco Cerniz, Gianluca Sartori, Alice Cerniz e Michela Lella.

Al termine delle contese, le classiche premiazioni organizzate da All In Sport ASD che hanno oltretutto visto dei riconoscimenti anche per i vincitori della gara di tiro da tre punti maschile (Cristian Spolaore) e femminile (Alice Policastro), ma anche un premio alla formazione più simpatica del torneo ovvero i “Muja” (Michael Lavince, Tommaso Apostoli, Tommaso Bernich e Simone Tonut), giovanissimi del 2001 che hanno preso parte alla competizione e non si sono certamente tirati mai indietro contro avversari più esperti e scafati. L’ambitissima Coppa Chiosco, infine, è stata consegnata ai “Sicily-ani”, ovvero Alberto Coceani, Massimo Moretti, Leonardo Fornasari e Simone Macaro che sono stati premiati da uno degli sponsor della manifestazione, ovvero Excalibur Pub.

E proprio insieme ad Excalibur Pub, al Basket Street Battle il pool di sponsor presenti (Oreficeria Cella, Pasta Barone, RadioAttività, Corner, Megabaket.it, Graffiti Pubblicità) ha reso possibile l’ottima riuscita della manifestazione: un’altra edizione che va in archivio per All In Sport ASD, ma la macchina organizzativa della società triestina non si fermerà certamente qui.

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Il traguardo più ambito è ora lontano una gara. Una sola, unica partita separa il Team SDS da un qualcosa che nessuno, nemmeno il più ottimista della banda rosso-alabardata, si sarebbe minimamente azzardato di pensare alla vigilia del torneo.

Una semifinale a dir poco pazza consegna ai sandrini il biglietto per l’atto più importante del Crese Volley 2014: ma per superare la compagine del Generation Volley (a cui va il merito di una condotta di gara impeccabile, dentro e fuori dal campo) c’è voluto un tie-break, ambito precedentemente indigesto per “Cote” Cumbat e compagni che si è invece rivelato vincente nella gara più importante sin qui disputata.

Quella di Borgo S.Sergio è stata una sfida decisamente a fasi alterne per Elsitodesandro.it: contro avversari duttili, non particolarmente tecnici ma dannatamente imprevedibili e funambolici che con pieno merito erano sin lì ancora imbattuti nel torneo, il Team SDS ha mescolato momenti di buona pallavolo con altri di completo black-out. Non è un caso che, con l’assenza di un terminale offensivo fondamentale quale Folpo, i sandrini si siano trovati costretti a stringere i denti con poco peso specifico a rete e conseguente tanto olio di gomito da dover buttare in campo, con il fosforo che è diventato giocoforza il partner fondamentale per poter salire sugli scudi.

Se da una parte tutto questo ha funzionato nel primo set, seppure con qualche distrazione di troppo (chiusura da brivido sul 25-23 per i “rossi”), la metamorfosi kafkiana è poi avvenuta nella frazione successiva, quando il Team SDS ha iniziato a commettere qualche inopinato errore in battuta e in schiacciata, permettendo ai “Generati” (che, tra gli altri, potevano annoverare nel proprio roster i “100% Made-In-Crese” Piero Manosperti e Martina Klimic) di rimettersi in carreggiata. Non solo: i “sandrini” hanno completamente perso la bussola sul 23-22 in proprio favore, sbagliando comodi appoggi in palleggio e innervosendosi in dose massiccia, anche con qualche borbottio di troppo tra compagni di squadra. Nonostante dalla panchina rosso-alabardata siano arrivati costanti gli inviti alla calma e alla pazienza , il secondo set si è poi interamente colorato di bianco, finendo nelle mani di Generation Volley per 23-25 e rimandando tutti i discorsi al tie-break.

Il momento nero sembra continuare anche in apertura dell’ultima frazione di partita, con gli avversari avanti 4-1 e con elevate dosi di preoccupazione su sponda “rouge”. Tutta l’inerzia sembra ben lontana dalle mani sandrine, ma se sei all’interno del Labirinto di Cnosso e ti imbatti nel Minotauro, devi essere capace di prendere il mostro per le corna e di allontanare da te stesso tutta la paura di soccombere ad esso. E’ proprio in questo modo che l’SDS ritrova il…filo di Arianna e si rimette sulla retta via: i buoni palleggi di Ale vanno a servire gli unici due “totem” a disposizione di Elsitodesandro.it. Sono infatti Carpa e Vise a mettere il punto esclamativo nel terzo set, colpendo sul fronte opposto dove in precedenza avevano alternato buone cose ad altre meno brillanti: la squadra riprende colore e fiducia, chiudendo definitivamente i conti sul 15-9 da cui scaturisce la conseguente grande felicità di fine partita, anche grazie all’ “entusiasmatica” presenza del tifoso Matteo Praticò, prodigatosi nell’abbracciare i sandrini al termine del match.

“Godiamoci questa vittoria e questa serata di elevata euforia”, esordisce il presidente El Sander ai microfoni di Al Jazeera, dopo aver atteso e ottenuto un interprete per la traduzione simultanea dal triestino all’arabo. “Arrivati a questo punto, con tutti i pronostici che decisamente non ci davano per favoriti, è chiaro che non possiamo accontentarci del già splendido risultato sin qui ottenuto. Siamo stati capaci di approdare alla finalissima e ora conta solo vincere: conosciamo già i nostri prossimi avversari di Fisiovolley, avendoli incontrati solo un paio di giorni fa, e sappiamo quanto difficile sarà imporsi contro di loro. Tuttavia, questa sera più che mai – continua il numero “00”abbiamo dato un segnale importante, nonostante le poche rotazioni a nostra disposizione. Alla fine era necessario riprendere la fiducia nel momento topico e non lasciarsi abbattere per gli errori gratuiti che abbiamo concesso: ce l’abbiamo fatta grazie agli attributi enormi di ogni effettivo in maglia rossa, che ha saputo esaltarsi nelle difficoltà. Fra meno di 24 ore ci aspetta la sfida più importante di questa nostra estate, sono convinto che sapremo fare bene: siamo a un passo da scrivere una bella pagina di storia sandrina, non credo minimamente che i ragazzi arriveranno mentalmente scarichi a questo appuntamento. Saremo pronti a combattere sino all’ultimo pallone”.

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La pioggia battente non ha minimamente fermato la seconda giornata di quarti di finale di Crese Basket 2014. Con il preannunciato trasferimento al coperto della palestra “Pacco” di Muggia, due belle partite hanno decretato le altre due semifinaliste che, assieme alle già qualificate PSSN e Idrotermozeta, entrano a far parte della lista di papabili vincitrici del torneo.

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8°Meraviglia-Spazzidea 90-97 (primo tempo 40-51)

8° Meraviglia: Castelletto 5, Capolicchio 34, Policastro 15, Castellan 7, Bianco 11, Silli 7, Albano 4, Trimboli 7

Spazzidea: Susmel 9, Mola 13, Rolli 16, Zornada 17, Doddis 9, Ruggiero 33.

Può una sfida, almeno sulla carta considerata “impari”, diventare la miglior partita sinora vista al Crese Basket 2014? Sì, a patto di chiamarsi “8° Meraviglia”: la formazione 100% rosa rende infatti la vita complicata ai campioni in carica di Spazzidea, che vincono per 90-97 in un match a dir poco scoppiettante, equilibrato per lunghissimi tratti di partita e con entrambi gli attacchi saliti prepotentemente in auge lungo tutti i quaranta minuti di contesa.

Sono mani caldissime, specialmente dalla lunga distanza, il leit-motiv della prima partita andata in scena mercoledì sera. E sono in particolare due effettivi in campo, uno per parte, a fare la voce grossa dall’arco dei 6 metri e 75: Elena Capolicchio (ritratta nella foto di Matteo Nedok, a dir poco indemoniata con le sue 8 “bombe” insaccate e i relativi 34 punti messi a referto) e “Payo” Ruggiero (33 alla fine) hanno dato reale spettacolo alla “Pacco”, entrambi ben supportati dal resto delle loro rispettive squadre.

L’8° Meraviglia, che ha avuto una Stefania Filippas in qualità di assatanata head-coach di serata, va avanti al 3′ sull’11-9, portandosi anche sul +5 con la realizzazione di Silli, prima di venire rintuzzata da Spazzidea che mostra i muscoli, portandosi su un rassicurante +15 a quattro minuti dalla prima sirena. Le “Meraviglie” però non ci stanno, riavvicinandosi ai “neri” grazie a un tiro con parabola incredibile di Cate Bianco, seguita da una tripla di Policastro. E’ poi Zornada, allo scadere del primo tempo, a piazzare un incredibile buzzer beater da metà campo che ridà la doppia cifra di vantaggio a Spazzidea.

L’inizio di ripresa vede una grande pressione difensiva da parte delle “All-Pink”, con Capolicchio e Castelletto che si buttano senza paura contro i nerboruti avversari, riversandosi poi in contropiede per un paio di appoggi comodi a tabellone. I “neri” continuano invece a mettere a ferro e fuoco il perimetro, con un Ruggiero formato monstre (+10 al 25′): l’8° Meraviglia rimane però attaccata al match, colpendo dalla lunga distanza con Silli, Capolicchio e Policastro. E’ addirittura -4 a 120” dalla fine, complice anche una fase di gara dove si esaltano sia Albano che Castellan: ma è nuovamente Zornada a sparecchiare definitivamente la tavola, grazie a un paio di canestri decisivi. Spazzidea vola così in semifinale, ma quanta fatica per domare le leonesse in maglia blu!

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Tormento-Telecom 62-50 (primo tempo 33-23)

Tormento: Kaljuderovic 16, Scollo 8, Ianco 2, Amato 5, Storaci 4, Franca 2, Pianigiani 2, Mihajlovic 23.

Telecom: Ferin, Russolo 8, Petronio, Novel 5, Cernivani 5, Gherdol 27, Scrigner 3, Bratos 2.

Meno equilibrio, ma decisamente più fisicità in campo, nell’ultimo quarto di finale di Crese Basket 2014: vince il Tormento per 62-50, che ha saputo staccare gli avversari di turno di Telecom lungo il corso del primo tempo, mantenendo poi un buon vantaggio senza poi correre eccessivi e ulteriori rischi.

Si va poco di fioretto e tanto di sciabola nei 40 minuti regolamentari, con molti contatti al limite del fallo e difese che anestetizzano gli attacchi. Il Tormento prova un primo allungo sul 15-7 grazie a Kaljuderovic e Scollo, proseguendo il buon momento con Amato che regala il +10 sul 25-15: i gialli non pagano eccessivo dazio sul terzo fallo fischiato a “Fuffo” Ianco, mentre Telecom ha un volenteroso Novel a conquistarsi diverse gite in lunetta, spesso però non tramutatesi in punti sonanti. E’ Gherdol a prendersi quasi totalmente carico dell’attacco “telefonico”, tuttavia i “tormentati” riescono a mantenere la doppia cifra di vantaggio alla prima sirena.

Si continua a combattere in maniera molto fisica da ambo le parti anche durante il secondo tempo: Telecom ha un lampo di orgoglio, arrivando fino a -6 ancora con un Gherdol superstar (chiuderà con 27 punti all’attivo), ma il ritorno di fiamma dei “gialli” porta la firma di Mihajlovic, vera spina nel fianco in pitturato. Il Tormento vola a +15 e chiude baracca e burattini a tre minuti dal termine, anche sulla via tracciata dai canestri finali di Scollo.

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Questo il programma delle prossime partite, con le semifinali in programma quest’oggi(in caso di pioggia, le gare si disputeranno nuovamente alla palestra “Pacco”). Venerdì invece spazio alle finali per il 5°-6° e 7°-8° posto:

1° semifinale: PSSNTormento (giovedì 10 luglio, ore 20: in caso di pioggia, inizio ore 20.45 alla palestra “Pacco”)

2°semifinale: IdrotermozetaSpazzidea (giovedì 10 luglio, ore 21: in caso di pioggia, a seguire dopo la gara PSSN-Tormento)

Finale 7°-8° posto: A TeamPuma (venerdì 11 luglio, ore 20)

Finale 5°-6° posto: 8° MeravigliaTelecom (venerdì 11 luglio, ore 21)

 

 

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Tutto come da pronostico nella prima giornata di quarti di finale di Crese Basket 2014: PSSN e Idrotermozeta confermano il proprio stato di grazia, battendo agevolmente Puma ed A-Team ed accedendo alle semifinali del torneo di palla a spicchi di via Petracco. 

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PSSN – Puma 84-54 (primo tempo 40-27)

PSSN: Gadola 14, Kidzik, Benvenuto 17, Negrato 6, Glavina P. 4, Glavina M. 8, Pozzecco 17, Marega 12, Baroncini 6

Puma: Brunettin 24, De Stefano 3, Bovenga 4, Bianco 8, Valdevit 15

 

Un rabberciato Puma, con soli cinque elementi del roster a disposizione, può poco contro il lanciato team del PSSN: +30 finale per gli “oranje”, figlio di un match tirato sono nelle battute iniziale e deciso nel provvidenziale cambio ordinato da coach Kidzik a…se stesso.

E’ infatti lo stesso “K” a trovare il bandolo della matassa, dopo i primi cinque minuti nei quali i “felini” tengono botta ai più quotati avversari di turno: dopo aver passato la prima parte di gara in qualità di giocatore, il tecnico di PSSN torna a sedersi in panchina e gli arancioni decollano letteralmente. Il 40-27 di metà gara rappresenta un buon viatico per i successivi 20 minuti, con il risultato finale mai in discussione e con una condotta di gara senza particolari patemi d’animo da parte Pozzecco & co.: ben 4 i giocatori in doppia cifra per il PSSN, mentre sul fronte dei Puma si registrano i 24 punti di Brunettin, top-scorer della partita.

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Idrotermozeta-A Team 58-45 (primo tempo 28-24)

Idrotermozeta: Lerini 6, D’Agnolo 10, Mosetti 6, Franceschin 13, Trimboli 12, Rasman 11

A-Team: Amodio 15, Guarnieri 7, Lombardi 4, Fifaco, Vella 4, Signorino 15

I “manutentori” continuano a inanellare prove positive e vittorie: non c’è scampo per l’A-Team, che issa bandiera bianca dopo un generosissimo primo tempo, chiuso sul -4. Idrotermozeta scappa via alla ripresa delle ostilità, probabilmente nel momento più positivo dei avversari: le magie di Trimboli ispirano tutto il roster, che ha in Franceschin il miglior terminale offensivo di serata con 13 punti all’attivo.

All’A-Team non bastano i 15 a testa messi a referto da Amodio e Signorino, all’interno di un’ultima gara che vede l’eliminazione dei “verdi” dal Crese Basket 2014; sorte diametralmente opposta invece per Idrotermozeta, che scalda ulteriormente i motori in vista dell’ultima, emozionante parte di torneo.

 

Questa sera al Villaggio Crese di Borgo S.Sergio si completa il quadro dei quarti di finale: alle ore 20.00 una sorta di “mission quasi impossible” attende le ragazze dell’8°Meraviglia, attese nel confronto contro i campioni in carica di Spazzidea; più equilibrata, almeno sulla carta, la sfida che vedrà invece opposte Tormento e Telecom alle 21.00.

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Nuove riconferme arrivano dopo la 5° giornata di gare al Crese Basket 2014: le battistrada PSSN e Idrotermozeta rafforzano infatti il proprio primato nelle rispettive ”Conference” di appartenenza, non lasciando scampo ad A-Team e Ottava Meraviglia, entrambe ancora a secco di punti.

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PSSN – A-Team 87-64 (primo tempo 42-27)

PSSN: Benvenuto 14, Baroncini 4, Fortunati 13, Scrigner 2, Serafini 6, Negrato 10, Marega 14, Pozzecco 20, Glavina 4.

A-Team: Amodio 8, Guarnieri 19, Colonna 9, Poldrugovac 2, Fifaco, Stefancic 9, Mozetic 1, Vella 4, De Tommaso 8, Signorino 4.

Continua senza sosta la marcia del PSSN: con un Coach K in grande spolvero, intento a motivare i propri giocatori dall’alto delle sue infradito rosse e ingurgitando pizza tra una pausa e l’altra di gioco, gli arancioni si impongono sull’A-Team per 87-64, distaccando gli avversari di turno durante la prima fase del match. 

Eppure l’inizio gara aveva visto i “verdi” in vantaggio, con un Guarnieri partito con pile super cariche: i suoi 9 punti di fila regalano l’ 8-12 per A-Team, con PSSN che pareggia i conti qualche minuto più tardi e mette la freccia grazie a due liberi di Benvenuto. E’ poi il duo Pozzecco-Fortunati, grazie a un paio di pregevoli realizzazioni, a scoperchiare la pentola e a firmare il primo vero allungo “orange” sul 36-22. Da quel momento in poi non ci sarà praticamente più storia, anche se il 4° fallo di Scrigner e la rinnovata verve sul fronte opposto di Amodio e Guarnieri danno un po’ di ossigeno all’A-Team, che arriva subito dopo l’intervallo sino a -12. Per il PSSN saranno infine Marega, Pozzecco e Benvenuto a uccidere definitivamente la partita, conquistando una vittoria che rafforza l’attuale primo posto arancione nel girone.

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Idrotermozeta-8°Meraviglia 86-69 (41-26)

Idrotermozeta: Lerini 7, Maiola 25, Trimboli 6, D’Agnolo 4, Franceschin 31, Serschen 13

8° Meraviglia: Policastro A. 2, Policastro F. 6, Capolicchio 7, Castelletto 8, Vecchiet 6, Bianco 6, Albano, Silli 16, Trimboli, Sustersich 12, Castellan 6, Rivron.

Gara godibilissima e molto apprezzata dal pubblico presente, quella che ha visto prevalere la corazzata Idrotermozeta al cospetto delle “Made-in-pink” dell’Ottava Meraviglia. Seppure il risultato finale di 86-69 non lasci ambito a particolari considerazioni tecniche, va sottolineata la verve della squadra femminile di Alice Policastro (con un improbabile Thomas Postogna, quale vice coach di serata, a dare supporto in panchina) nel provare nuove ed eclettiche soluzioni per recuperare il gap di svantaggio. Tra tutte citiamo la scelta di disporre, oltre alle canoniche cinque giocatrici, un ulteriore effettivo in campo “sapientemente” nascosto dietro al canestro: sia in attacco, con Giorgia Silli – che si è distinta oltretutto per una gragnuola di tiri pesanti imbucati nell’ultima parte di gara – che in difesa, con Caterina Bianco a tentare di rendere la vita difficile ai diretti avversari in area pitturata.

Ne è uscito un match con tante buone indicazioni da ambo le parti, seppure sia stata palpabile la netta diversità di valori sul tartan di Borgo S.Sergio: con una Castelletto brava inizialmente a infilarsi in ogni pertugio disponibile in penetrazione, sostenuta da una Capolicchio abile a infilare la bomba per il temporaneo -3 al 5′, Idrotermozeta ha poi armato la cavalleria pesante per dare un primo strappo al match. Maiola prima e Franceschin poi permettono la fuga sul +13 (20-33), seppure le “rosa” provino anche la carta della Box & One, con la giovanissima Virginia Trimboli nell’ impavido tentativo di intimorire…il papà Max, tra i punti di forza dei “manutentori”. Sono però gli stessi a blindare progressivamente la pratica grazie a Serschen, mentre tra le fila delle “Meraviglie” va sottolineata anche la buona prova di Martina Sustersich (una sorta di piccolo spauracchio per gli avversari, specialmente se ispirata dalle compagne sulla linea di fondo), che chiude la propria serata in doppia cifra assieme a Silli.

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Week-end di riposo per le formazioni di Crese Basket: si ritornerà a giocare lunedì, con le ultime due partite dei gironi eliminatori. Alle ore 20.00 si affronteranno Telecom e A-Team, a seguire 8°Meraviglia contro Puma

LA SITUAZIONE DEL CRESE BASKET 2014

Conference “BORGO ALTA”

Le partite già disputate: 

Spazzidea-PSSN 0-20

Spazzidea-A Team 86-56

PSSN – Telecom 80-51

Telecom-Spazzidea 44-68

PSSN-A Team 87-64

La classifica 

PSSN 6 punti (3 giocate, 3 vinte, 0 perse)

Spazzidea 4 punti (3 giocate, 2 vinte, 1 persa)

A-Team 0 punti (2 giocata, 0 vinte, 2 perse)

Telecom 0 punti (2 giocate, 0 vinte, 2 perse)

Conference “BORGO BASSA”

Le partite già disputate:

Tormento-Idrotermozeta 53-73 

Puma-Idrotermozeta 35-87

Tormento – 8°Meraviglia 69-64

Tormento-Puma 75-52

Idrotermozeta-8°Meraviglia 86-69

 

La classifica

Idrotermozeta 6 punti (3 giocate, 3 vinte, 0 perse)

Tormento 4 punti (3 giocate, 2 vinte, 1 persa)

Ottava Meraviglia 0 punti (2 giocate, 0 vinte, 2 perse)

Puma 0 punti (2 giocate, 0 vinte, 2 perse)

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Scivolone a un passo dalla vittoria: è questa l’istantanea che fotografa il team SDS nella sua prima partita al Crese Volley 2014. L’immagine di un “Carpa” che letteralmente immola (invano) il proprio osso sacro per non dare il punto decisivo agli avversari, è ciò di più vivido che rimane della serata di via Petracco, specie nell’immediato post-partita in cui Elsitodesandro.it è costretto a riflettere – con massima spensieratezza e pochi bronci – alla sconfitta nel tie-break contro NPC 2.

Finisce 2-1 per la compagine di Alice Policastro, che si è forse dimostrata più lineare a livello di prestazione sul campo di quanto non lo abbiano fatto i “sandrini”, usciti alla distanza nel corso della sfida e abili a giocarsi il tutto per tutto nel terzo e decisivo set. E’ stata una partita piacevolissima, giocata con grande furore agonistico da entrambe le parti, con diversi e attenti spettatori a godersi lo spettacolo a bordo campo: un pubblico di ogni estrazione sportiva, tra baskettisti (vedi Cate Bianco), esperti di equitazione (come Bruna, ma ci si attende nel corso delle prossime gare anche la probabile visita di Atena…) sino a una massiccia presenza della Pallamano Trieste, rappresentata da Thomas Postogna, Alex Pernic e Michele Oveglia – quest’ultimo in compagnia di mister “Jure” –  accorsi a tifare (o forse solamente a sbeffeggiare?) i compagni di squadra impegnati sul manto verde di Borgo S.Sergio. 

In altri sport ci si scambia i gagliardetti prima di iniziare, alla Crese Volley…le birre: il presidente El Sander, allo scopo di cementare i rapporti di buon vicinato con tutti gli altri team, ha infatti consegnato prima dell’avvio una delle pregiate bottiglie di Lasko, gelosamente conservate nella borsa-frigo della propria squadra, ai vertici avversari. Un siffatto gesto di cavalleria sembra però spronare l’NPC 2 nel primo set: dopo una fase iniziale di grandissimo equilibrio, la formazione multi-color dà una spallata decisa al punteggio, allontanandosi in maniera progressiva dal team SDS e chiudendo il parziale sul 25-19 senza troppi patemi d’animo.

Non c’è però il temuto crollo psicologico da parte sandrina: nonostante più di qualche errore gratuito in battuta e in fase di schiacciata, la compagine di rosso bardata lotta strenuamente nel corso del secondo set. Molti dei volti nuovi di stagione sembrano poter dire la loro: “Folpo” (MVP assoluto di gara) attiva la modalità “Dea Kalì” e riesce a dare notevole profondità offensiva, così come “Gengi” Grimaldi sotto rete e “Ale” nell’alzare un paio di palloni invitanti per i colossi sandrini. Si migliora progressivamente anche in ricezione, grazie agli innesti di “Pive” e “Laion” (quest’ultimo presentatosi in via Petracco con un vistoso sombrero, preso in prestito durante la serata anche da un “Vise” decisamente poco sobrio), mentre il coach-giocatore “Bubo” tenta di rimescolare le carte in tavola per non dare punti di riferimento agli avversari. Il risultato è un secondo parziale tiratissimo, dove qualsiasi tentativo di fuga delle due squadre finisce con l’essere rintuzzato pochi istanti dopo: è però una battuta velenosa dell’insospettabile killer “Pallio”, con il pallone che sembra fermarsi sul nastro ma in maniera beffarda ricade poi nell’altra parte del campo, a dare la scossa ai sandrini. Sul 24-24, con il rischio di prolungare il set ad oltranza, è un parziale di 2-0 a far esplodere di gioia la panchina del team SDS, che si riversa completamente in campo, guadagnando così la possibilità di giocarsi la vittoria al tie-break.

L’inerzia sembra essere in mano sandrina, specie quando sul 9-7 accresce ulteriormente l’entusiasmo anche grazie all’opera della coppia “Cote” Cumbat e “Sgionfo” Schina. Ma un paio di attacchi dei rossi si spengono fuori campo, rimettendo in scia l’NPC 2 e dando luogo a un altro, pericoloso arrivo in volata. Sul 14-14 cala la mannaia avversaria, con due azioni quasi fotocopia: sarà l’ultima di queste a restare negli annali della Crese, con una deviazione in ricezione di “Gengi” che arriva dalle parti di “Carpa”. La palla scavalca quest’ultimo, che tenta orgogliosamente un disperato colpo di reni per mantenere in vita i sandrini: il terreno scivoloso però non è amico dell’uomo dai capelli rosa, che perde l’equilibrio e cade rovinosamente di schiena, mancando il salvataggio in extremis. E’ fatta per l’NPC 2, che si impone sul filo di lana: per il team SDS una sconfitta che brucia un po’, ma che non pregiudica affatto il cammino nel torneo.

“Aldilà del risultato che non ci premia, sono soddisfatto di come si sono comportati i ragazzi in campo”, è il commento del presidente El Sander al termine del match, con zainetto Invicta al seguito. “Oltretutto, con tanti nuovi effettivi a disposizione, eravamo consapevoli di qualche difficoltà iniziale, anche per non aver effettuato un allenamento ad hoc prima di questa partita. In effetti abbiamo pagato pegno nel primo set, riuscendo però a ristabilire l’equilibrio con un positivo secondo parziale: al tie-break è forse mancata un po’ di lucidità quando eravamo in vantaggio di qualche punto, ma sono tutti errori che abbiamo analizzato con grande tranquillità assieme alla squadra, durante il 3° tempo. L’importante” – sottolinea lo “00” sandrino – “è che si continui a giocare con spensieratezza, ciò che rappresenta l’obiettivo principale e fondamentale di questa competizione. Il nostro gruppo è fantastico, dentro e fuori dal campo, sono certo che già lunedì prossimo contro la squadra “Simpatia” arriverà il riscatto, specie dotando di scarpe chiodate il nostro “Carpa”, uno degli ultimi a mollare questa sera, che ha avuto qualche problema statico di troppo in partita. In tal senso, mi sono già attivato personalmente nel procurargli un intero container di calzature, create apposta per lui”.

Una nota arriva anche sul mancato utilizzo di “Raffa” Borroni, l’unica a non essere entrata in campo: “Ne avevamo parlato nei giorni scorsi e di comune accordo avevamo deciso di non rischiarla, specie alla vigilia della finale del “Lui&Lei” di basket che la vedrà sicura protagonista. Il suo N.E. potrebbe stonare un po’, ma il suo contributo sarà fondamentale nelle prossime partite, dove contiamo di utilizzarla a dovere e di farla diventare uno dei punti di riferimento della squadra. E non solo nel far saltare i tappi delle bottiglie, messe a disposizione dallo sponsor”.

E, proprio sul fronte Lasko, c’è chi infine si è flebilmente lamentato sull’inopinato esaurimento scorte delle stesse: proprio nel momento topico della partita. “Evidentemente gli 11 litri totali non sono bastati per una partita così tirata”, conclude l’owner di Elsitodesandro.it, “eppure non è stata una serata particolarmente calda e afosa per giustificare un tale consumo…Probabilmente i calcoli di approvvigionamento fatti in precedenza si sono rivelati errati: ad ogni modo, aumenteremo la disponibilità di liquidi per i nostri atleti, anche a costo di sforare il budget previsto per questa Crese Volley. Per i miei ragazzi, questo e altro”.

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