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È disponibile online, sulla pagina ufficiale Facebook del settimanale sportivo City Sport, la puntata speciale del Tiggì – condotta da Alessandro Asta con ospite Raffaele Baldini – tutta dedicata al derby che domenica 15 aprile vedrà protagoniste Alma Trieste e Gsa Udine:

 

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Non ci si inventa niente, parlando dei possibili scenari di un derby: ovverosia, una partita che sfugge a qualsiasi tipo di schema, scritto o non scritto. La Trieste-Udine che farà il pienone domenica all’Alma Arena crea poche eccezioni alla regola, soprattutto perché arriva in un momento di campionato in cui – a 80 minuti secchi dalla fine della regular season – i giochi non sono fatti né per i giuliani, tantomeno per i bianconeri friulani.

Ecco quali sono, da ambo le parti,  gli elementi che potrebbero spostare l’ago della bilancia da una parte o dall’altra:

ALMA TRIESTE

  1. L’IMBATTIBILITÀ CASALINGA BIANCOROSSA -> 558 (cinquecentocinquantotto, per esteso): è il numero di giorni consecutivi in cui il palasport di Valmaura, all’interno della stagione regolare, non viene violato da una formazione diversa da quella triestina.Sono cambiate le squadre, così come gli obiettivi prefissati a inizio di ogni campionato, ma il trend in via Flavia non è mutato minimamente: la poco rilassante sensazione di cadere in una vasca piena zeppa di piranha è una sorta di abitudine che nell’ultimo anno e mezzo ha accompagnato tante malcapitate avversarie dell’Alma. E anche qui scopriamo l’acqua calda nell’affermare che – di quei attuali 42 punti in classifica a Est – 28 sono il fatturato del “14-0” di record interno: ben più di una semplice polizza assicurativa per Trieste. In barba anche al numero esponenziale di infortuni stagionali.
  2. IL PUBBLICO -> altra “cosina” più ovvia del fatto che ogni giorno, sul colle di San Giusto, sorga il sole. Il muro biancorosso fa sempre la differenza, in ogni ambito. E sicuramente lo farà anche domenica prossima contro la Gsa, poiché è ormai scientificamente provato che il “sesto uomo” all’Alma Arena è da molto tempo l’elemento che si unisce in maniera indissolubile con la squadra di Eugenio Dalmasson. Alla stessa stregua di un atomo di ossigeno che si lega a due di idrogeno…16300227_1302130379845553_4601289315268426440_o
  3. QUEL PRIMO POSTO ASSOLUTO A PORTATA DI MANO -> Domenica nella Venezia Giulia si potrebbe festeggiare ben più di una semplice vittoria in un derby. Perché combinazioni astrali favorevoli (unite al ben più serio quoziente canestri che sorride a Trieste, volgendo lo sguardo verso le prime della classe a Ovest) metterebbero il sigillo notarile sulla casella numero 1 della griglia play-off. Che, per un Alma che tanto ha faticato (e anche perso punti) in trasferta nel girone di ritorno, è indiscutibilmente un valore aggiunto non indifferente per tutto quello che vedremo dal 29 aprile prossimo in poi.Ecco allora che i due punti contro Udine fanno davvero venire maggiormente l’appetito, confidando che nelle migliori delle situazioni Trieste potrà andare poi a Montegranaro quasi in…ciabatte. E tirare un pochino il fiato, prima del rush finale di post-season, diventa sì un bel valore aggiunto.

GSA UDINE

  1. L’IMBATTIBILITÀ CASALINGA BIANCOROSSA -> No, non è un errore di copia/incolla di quanto già scritto sopra. È che a Udine ci sperano eccome, che si possa far saltare il banco dell’Alma Arena proprio in occasione del derby, nonostante il filotto aperto giuliano sembra non concludersi mai. E, come disse un po’ di tempo fa Ethelda Bleibtrey, nuotatrice statunitense che vinse 3 medaglie d’oro alle olimpiadi di Anversa 1920:


    I record sono come le bolle. Scompaiono velocemente.

     

    Le bamboline voodoo con annessa canotta giuliana sono già in vendita in Friuli e dintorni, ne siamo certi. Ma alla Gsa servirà anche qualcosa in più per vincere a Trieste, e qui ci colleghiamo al punto successivo…

  2. TROY CAUPAIN -> Buona parte degli occhi saranno su di lui. Primo, perché a parte i video su YouTube, del prodotto cresciuto ai Cincinnati Bearcats si sa pochino (se non che tira discretamente, sa prendersi anche un buon numero di rimbalzi e possiede una spiccata abilità nel passare bene la palla in transizione). Secondo, perché il play di stanza sin poco tempo fa ai Lakeland Magic potrebbe essere la pescata giusta in un contesto che ha perso per strada la fiducia dei mesi migliori.

    Saprà un newyorkese classe 1995 ridare a Udine la leadership che Rain Veideman – prossimo nel contesto Gsa a essere…”rottamato” –  non è stato in grado di fornire ai bianconeri nell’ultimo periodo? Di certo, il rischio che il nuovo play americano diventi domenica per l’Alma il pericolo pubblico numero uno è tangibile.os-pictures-orlando-magic-player-troy-caupain--014

  3. L’ORGOGLIO FRIULANO NELLE SFIDE CONTRO TRIESTE -> Tre sconfitte di fila e un coltello tra i denti: Udine è in piena corsa per i play-off, ma la brusca frenata intercorsa proprio prima del prossimo derby ha raffreddato gli entusiasmi. E arrivare a giocarsi (quasi) tutto all’ultima di campionato per staccare il biglietto per la post season è roba che dalle parti del “Carnera” nessuno vuole correre il rischio.

    Anche il magazziniere dell’Apu sa bene che uscire domenica sera dall’Alma Arena con i due punti in tasca sarà impresa titanica: ma c’è sempre quello smisurato orgoglio su lato bianconero – nelle partite contro i rivali biancorossi – che può diventare il propano per incendiare sportivamente una sfida come quella di Valmaura. Lo è sempre stato storicamente, lo sarà sicuramente anche in questo appuntamento. Perché il pensiero di potenziali caroselli friulani strombazzanti, da Via Miani sino al casello di Udine Sud, fa venire l’acquolina in bocca a tutti quelli con sciarpe Gsa… 

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Importante per l’Alma, quasi fondamentale per Udine: il derby di per sé non è mai una sorta di sfida “scapoli contro ammogliati”, tantomeno lo sarà la partita che domenica prossima riempirà le tribune dell’astronave di Valmaura. Su sponda friulana si respira sin da adesso l’aria dell’attesa, poco mitigata da un finale di stagione in cui la Gsa si sta complicando la vita da sola: ne è consapevole Davide Micalich, general manager e a.d. dell’Apu.

Micalich, arrivate dunque allo scontro più atteso del campionato con qualche difficoltà di troppo: ve lo aspettavate? «Decisamente no. Siamo un po’ col fiatone dopo un girone di andata più che positivo: nelle ultime settimane pensavamo che il peggio fosse ormai alle spalle, obiettivamente però ci stiamo trascinando troppo nel cercare di blindare una posizione per i play-off. Certamente paghiamo a caro prezzo sconfitte sanguinose come quella casalinga contro Bergamo: ora continuiamo a lavorare, le somme le tireremo solamente alla fine».

È evidente che, nel momento-no, abbiate cercato costantemente di cambiare rotta. E qualcosa è arrivato ultimamente dal mercato. «L’arrivo di un giocatore come Troy Caupain è da considerarsi propedeutico dopo un’analisi attenta che è stata fatta nell’ultimo periodo. Per qualche settimana abbiamo preferito rimanere con questi effettivi finché la situazione ce lo permetteva, poi ci siamo resi conto che dovevamo fare qualcosa. Abbiamo rinnovato la fiducia a coach Lino Lardo, sapendo che un cambio in panchina a poche giornate dal termine non avrebbe portato alla scossa desiderata. E dopo aver constatato che Veideman sta facendo molta fatica rispetto alla scorsa annata, la scelta è ricaduta su un atleta che ha fatto molto bene in G League e che saprà ritagliarsi un ruolo da protagonista anche da noi. Chissà, magari già contro l’Alma…».

A proposito di derby: è anche una sfida tra diverse tifoserie. La vostra, dopo alcune partite infelici, ha raffreddato un po’ il proprio entusiasmo…«A Udine stiamo vivendo di euforia, dopo essere ripartiti dalla C sino alla A2. Io credo che, al di là dei risultati non brillantissimi dell’ultimo periodo, i nostri supporters non faranno mancare il proprio apporto domenica prossima. Un derby è sempre memorabile, per coreografia e per il calore che entrambe le tifoserie sanno sprigionare. L’importante è fermarci agli sfottò, per poi andare tutti insieme a bere una birra a fine partita: è questo ciò che conta».

E Trieste, come la vede? «Ho grande rispetto per l’Alma e per quello che ha saputo costruire in questi mesi: conosco Mario Ghiacci per averci lavorato molto bene assieme in passato, c’è l’entusiasmo di Gianluca Mauro e la forza di una proprietà che sta investendo forte. Si vede ad occhio nudo che le cose sono cambiate rispetto a solo qualche stagione fa. E anzi: nel momento in cui saremo fuori dai giochi, farò il tifo proprio per Trieste».

Come si affronta una squadra che, in casa durante la regular season, non perde un colpo all’Alma Arena da un anno e mezzo? «Con la consapevolezza che sul proprio parquet Trieste è quasi imbattibile, per organico e per la forza dei tifosi: il pronostico pende dalla loro parte, ma è anche vero che abbiamo bisogno di riaccenderci. E non esiste un’occasione migliore per tentare di fare uno sgambetto all’Alma proprio a Valmaura: sono convinto che, indipendentemente dalla difficoltà del match, una bella fetta di play-off passa per noi proprio da un risultato positivo nel derby. Giocando senza pressioni, possiamo fare il colpaccio».

Chi vede come favorita per il salto di categoria? «Senza mezzi termini, la squadra che arriva prima in assoluto in regular season. E se a farlo sarà Trieste, far saltare il fattore-campo sarà difficile per tutti».

(da City Sport, lunedì 9 aprile 2018)

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stefanobossiAdesso è ufficiale: dopo Andrea Pecile, Pallacanestro Trieste 2004 ha da poco comunicato il raggiungimento dell’accordo con Pallacanestro Trapani, su base biennale, per il prestito del playmaker Stefano Bossi.

Giocatore di 190 cm, nato a Trieste il 13 novembre 1994, “Ste” è cresciuto in ambito giovanile nelle fila dell’Azzurra Basket Trieste, trasferendosi a Udine nella stagione 2010/11 ed esordendo in Legadue a soli 16 anni con la casacca della Snaidero. Dopo un ulteriore campionato in Friuli, stavolta in serie B su sponda Apu GSA, nella stagione 2012/13 Bossi si trasferisce a Trento con l’Aquila Basket (3 presenze per lui) prima dell’avventura in terra siciliana con la Lighthouse: nelle 55 partite complessivamente disputate con i colori di Trapani Stefano ha segnato 170 punti in tutto, con una media di 3.9 PPG in quasi 15 minuti per gara durante l’ultimo campionato.

In ambito Nazionale, dopo diverse presenze con le rappresentative giovanili azzurre, la scorsa estate Stefano Bossi ha disputato l’Europeo Under 20 a Creta, segnando 6.6 punti a partita con il 40% di realizzazione da tre punti e il 91% ai tiri liberi. Nelle scorse settimane l’atleta è stato convocato con la Nazionale Sperimentale Maschile, allenata da coach Luca Dalmonte.

“Sono molto contento di essere tornato a casa e di essere riuscito a cogliere al volo quest’occasione unica di poter vestire in A2 la maglia della mia città” ha dichiarato Stefano subito dopo la firma del contratto. “Nella mia scelta hanno influito molto anche gli ottimi rapporti che ho con Eugenio Dalmasson e Matteo Praticò e con Andrea Pecile, col quale ho parlato spesso in questi giorni. Vorrei ringraziare il Presidente Ghiacci, col quale il feeling è stato immediato e la società di Trapani, che è stata estremamente disponibile nel trovare la soluzione ideale per soddisfare per tutte le parti. Chiederò a Sergio Dalla Costa, team manager biancorosso, di assegnarmi la maglia numero 13, che so essere stata in passato quella del mio migliore amico Francesco Candussi”.

“Con Stefano Bossi continua la grande tradizione dei playmaker triestini” ha affermato il Presidente Mario Ghiacci: “Sono particolarmente soddisfatto del fatto di poter schierare, con lui, Pecile e Coronica un reparto piccoli che parla in dialetto locale.
Mi ha fatto un enorme piacere la voglia che Stefano ha dimostrato di tornare a Trieste nonostante le offerte ricevute, a riprova della bontà del lavoro che stiamo facendo insieme a Eugenio Dalmasson e a tutto lo staff. Tengo a sottolineare questo particolare perché vorrei che il desiderio di giocare per la propria città venisse riconosciuto da tutto il nostro pubblico a questi ragazzi.”

Pallacanestro Trieste 2004 desidera ringraziare Pallacanestro Trapani per la cordiale e proficua collaborazione che ha portato a un rapido raggiungimento dell’accordo, con soddisfazione di tutte le parti coinvolte.

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dalmasson_praticoTramite una nota sul sito ufficiale della società, la Pallacanestro Trieste 2004 ha da poco comunicato di avere raggiunto un accordo su base biennale con l’allenatore Matteo Praticò, che continuerà pertanto ad affiancare coach Eugenio Dalmasson nelle prossime due stagioni. Matteo, nato a Trieste 32 anni fa, è alla sesta stagione consecutiva sulla panchina biancorossa.

“Ringrazio il Presidente Mario Ghiacci per l’attestato di stima nei miei confronti e per lo sforzo profuso nel confermarmi in qualità di assistente allenatore” ha affermato Praticò. “Sono felicissimo di continuare la mia avventura in Pallacanestro Trieste 2004 a fianco di Eugenio: la società biancorossa ha da sempre rappresentato la mia prima scelta per il futuro, nonostante in queste settimane sia stato tentato dall’idea di provare qualche esperienza lontano da casa. Nell’immediato ci attende una sfida bella e stimolante, con un nuovo gruppo da costruire, fatto sempre di giovani e giovanissimi giocatori. Sono estremamente motivato e pronto a dare il massimo per la società della mia città, com’è sempre stato negli ultimi sei anni.”

“La nostra è una società che vuole fare crescere i giovani e non solo i giovani giocatori” è il commento del Presidente Mario Ghiacci: “Matteo è un giovane allenatore triestino che sta crescendo e che rappresenta al meglio il nostro progetto. Sono contento che abbia dimostrato di credere nelle nostre idee e che abbia voluto dare continuità insieme a noi all’ottimo lavoro svolto nelle passate stagioni”.

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Difficile immaginare inizio migliore. Nella prima giornata del campionato di serie A2 maschile 2014/2015 la Pallanuoto Trieste espugna il campo del Plebiscito Padova (10-13 il risultato finale) e conquista con pieno merito il derby del Triveneto. E’ stata battaglia, fin dalle prime battute di gioco, ma alla lunga è emerso il carattere e la tenacia della squadra di Stefano Piccardo, che così festeggia l’esordio sulla panchina alabardata con una vittoria di peso. “Ma dobbiamo migliorare ancora sotto tanti aspetti – spiega a fine partita l’allenatore ligure – per esempio col Padova abbiamo sbagliato troppo in fase difensiva. Ma per essere l’esordio in campionato, giocato in trasferta, tra tante difficoltà, c’è di che essere soddisfatti”. Spiccano in particolare le prestazioni dei giovanissimi Elia Spadoni, classe 1997, e Danjel Podgornik, classe 1999, cinque gol in due e determinanti anche nei momenti più delicati, e Ray Petronio, autentico trascinatore.

Le squadre si affrontano a viso aperto fin dalle prime battute di gioco ma a rovinare i piani dei due allenatori ci pensano i guai al tabellone e ai 30”, che nel corso del primo periodo praticamente non hanno mai funzionato. Gli arbitri sono costretti a fermare la partita almeno in cinque o sei occasioni, stato di cose che non ha affatto giovato allo spettacolo. Trieste si porta avanti con le reti di Spadoni (doppietta in apertura), Podgornik e Petronio, ma il Padova trova in uno scatenato Gopcevic un infallibile terminale offensivo. Il montenegrino segna cinque gol consecutivi e a metà del 2° periodo il Plebiscito si ritrova avanti per 6-4. La reazione della Pallanuoto Trieste però non si fa attendere: Petronio infila una bordata sotto l’incrocio, poco dopo Namar raccoglie un preciso assist di Podgornik in situazione di uomo in più e dal palo insacca il 6-6.

Si va al cambio di campo e la Pallanuoto Trieste lentamente prende il controllo del match. La squadra di Piccardo gioca su ritmi vertiginosi, alle volte arriva qualche evitabile errore, ma il Padova fatica a restare in scia. Segnano Petronio (doppietta) e Ferreccio, i padroni di casa sfruttano un paio di indecisioni della difesa alabardata e restano a contatto: 8-9 a 8′ dalla fine.

Il quarto periodo si apre col pareggio del Plebiscito, autore Barbato in superiorità numerica, e Trieste che perde il centroboa Popovic per 3 falli gravi. Spadoni porta avanti gli ospiti, Robusto si ritrova tutto solo e batte Jurisic da un paio di metri (10-10), ma è l’ultimo acuto dei veneti. Il finale è tutto targato Pallanuoto Trieste. A 5′ dalla fine Ferreccio spariglia la situazione al culmine di un’azione rocambolesca (10-11), poi a 2’53” dalla sirena Podgornik chiude un’incursione solitaria con una precisa conclusione sotto l’incrocio che vale il 10-12. Nel finale ancora confusione, il tavolo non rileva un time-out chiamato dalla panchina triestina, gli arbitri (ottima la conduzione di gara) sono nuovamente costretti a fare gli straordinari per dirimere la situazione, ma il Padova non ha più la forza di reagire. Il sigillo al derby del Triveneto lo mette Petronio, che a 13” dall’epilogo firma il gol del 10-13. Bene così.

PLEBISCITO PADOVA – PALLANUOTO TRIESTE 10-13 (3-4; 3-2; 2-3; 2-4)

PLEBISCITO PADOVA: Destro, Segala, Tono, Gopcevic 5, Savio 2, Barbato 2, Gottardo, Robusto 1, Zanovello, Chiriatti, Baldinelli, Giliberti, Tommasella. All. Cattaruzzi

PALLANUOTO TRIESTE: Jurisic, Podgornik 2, Petronio 5, Ferreccio 2, Giorgi, Giacomini, Popovic, Zadeu, Namar 1, Henriques Berlanga, Spadoni 3, Lagonigro, Vannella. All. Piccardo

Arbitri: Chimenti di Palermo e Paoletti di Roma

NOTE: usciti per limite di falli Popovic (T) nel terzo tempo, Tono (P) nel quarto tempo; superiorità numeriche Padova 5/8 + 2 rigori; Trieste 9/10; spettatori 200 circa

 

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L’A.s.d. Interclub Muggia completa il roster ufficializzando l’ingaggio della pivot Eleonora Bernardi Zizola, prelevata con la formula del prestito per un anno dalla Reyer Venezia.

L’atleta veneta, classe 1994, nella passata stagione si è messa in evidenza in serie A3 con il Pordenone, dove da capitana ha contribuito alla promozione della sua squadra con una media di 4 punti e 7 rimbalzi a partita. In precedenza ha vinto con la Reyer lo scudetto Under 19. Viva soddisfazione da parte del presidente rivierasco Pierpaolo Richter: “Eleonora, assieme al suo procuratore, durante l’estate ha valutato varie offerte pervenutele da altre società ma ha scelto il progetto sportivo dell’Interclub in quanto ritiene il nostro un ambiente ideale per la sua crescita grazie soprattutto alla possibilità di avere un buon minutaggio a partita”.

La Querciambiente Interclub Muggia sarà lieta di dare il saluto di benvenuto ad Eleonora già il prossimo lunedi 18 agosto al Palasport di Aqulinia , data che segnerà l’inizio della stagione sportiva 2014-2015. 

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Sono stati definiti i raggruppamenti dei campionati nazionali di basket femminili, che vedranno impegnate le nostre formazioni locali nella prossima stagione agonistica 2014/15.

Per la neo-promossa SGT Calligaris, il girone unico di serie A1 prevede le seguenti 11 avversarie:

Minibasket Battaglia

Dike Basket Napoli

Basket Parma

Pallacanestro Vigarano

Virtus La Spezia

B.F. Le Mura Lucca

Cestistica Orvieto

Pall. Femm. Umbertide

Pall. Femm. Schio

ASD San Martino di Lupari

Reyer Venezia

Per quanto riguarda invece la Querciambiente Muggia, la formazione rivierasca è stata inserita nel Girone B della serie A2, con due tappe previste in Sardegna e con le seguenti squadre a comporre tale raggruppamento:

Basket Biassono

Basket Team Crema

Fassi Albino

Ecodent Alpo

Velco Vicenza

Bonfiglioli Ferrara

Astro Cagliari

Virtus Cagliari

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Si chiude al Foro Italico di Roma la stagione della Pallanuoto Trieste. Dopo la sconfitta casalinga in gara 1 di semifinale play-off del campionato di serie A2 maschile, gli alabardati si arrendono alla Vis Nova anche in gara 2 (12-9 il punteggio in favore dei capitolini) e infilano così la quarta eliminazione consecutiva al primo turno degli spareggi promozione. L’annata si chiude con un bilancio comunque positivo, anche se soprattutto in queste ultime due partite ci si aspettava qualcosa in più dalla compagine giuliana. “Adesso siamo tutti molto amareggiati – spiega il direttore sportivo Andrea Brazzatti – speravamo nell’impresa, ma non è arrivata. Abbiamo giocato troppo slegati, forse senza la necessaria convinzione, denotando alcuni limiti tecnici che ci portiamo dietro da tutta la stagione. Nel finale, con tanto cuore, abbiamo anche provato a riaprire la partita. Ma non è bastato”. Il presidente della Pallanuoto Trieste Enrico Samer guarda invece già al futuro prossimo della sua società. “L’obiettivo minimo, ovvero la qualificazione ai play-off, l’abbiamo raggiunto. Certo che la sensazione è che potevamo fare qualcosa di meglio. Ora ci prendiamo un paio di giorni di riflessione, poi con il nostro vice-presidente e con il direttore sportivo inizieremo a preparare la prossima stagione”.

La Pallanuoto Trieste si presenta al Foro Italico con la chiara intenzione di riscattare la bruciante sconfitta di gara 1. L’avvio di gara invece è tutto di marca Roma Vis Nova, che nel giro di una manciata di minuti confeziona un pesante 4-1. Krizman si carica l’attacco alabardato sulle spalle e sigla una doppietta per il 4-3 di fine 1° periodo. I padroni di casa però sembrano in grado di controllare la situazione, la difesa alabardata fatica a tenera a bada Miskovic e dove non arriva il centroboa serbo ci pensano i tiratori capitolini. La Vis Nova scappa sul 7-4 con un gol in superiorità dell’ex Pappacena, Trieste resta a galla con il primo gol nella serie di Petronio: 7-5 al cambio di campo.

Esattamente come in gara 1, nel 3° periodo i romani piazzano l’allungo decisivo. I padroni di casa infatti producono un devastante parziale di 4-0 con le reti di Pappacena, Cuccovillo, Vitola e ancora Cuccovillo su tiro di rigore. Il Vis Nova tocca il massimo vantaggio sull’11-5, la gara è praticamente chiusa con 8′ di anticipo. Nel finale la Pallanuoto Trieste comunque prova con coraggio a riportasi sotto. Arrivano le reti di Krizman e Namar, entrambe in controfuga, poi il rigore di Giorgi che a 2’11” riporta Trieste sul -3. Passano 30” e Vitiello pesca gira in porta il pallone dell’11-9, si riaccende una flebile speranza per la Pallanuoto Trieste, ma è davvero troppo tardi. La Roma Vis Nova chiude la serie sul 2-0 e vola in finale play-off.

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ROMA VIS NOVA – PALLANUOTO TRIESTE 12-9 (4-3; 3-2; 4-0; 1-4)

ROMA VIS NOVA: Bonito, Pappacena 2, Murro, Ferraro, Miskovic 3, Briganti 3, Spinelli, Innocenzi, Vitola 1, Manzo, Priori, Cuccovillo 3, Serrentino. All. Ciocchetti

PALLANUOTO TRIESTE: Jurisic, Vitiello 1, Petronio 1, Ferreccio 1, Giorgi 1, Krizman 4, Podgornik, Covi, Namar 1, Henriques Berlanga, Spadoni, Lagonigro, Giacomini. All. Marinelli

Arbitri: Pascucci e Sgarra

NOTE: uscito per falli Henriques Berlanga nel 4° periodo; espulso Innocenzi (R) per gioco violento nel 2° periodo, espulso Ferraro (R) per proteste nel 3° periodo; superiorità numeriche Roma Vis Nova 6/9 + 1 rigore, Pallanuoto Trieste 3/9 + 1 rigore; spettatori 500 circa

 

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Tutto in una partita, “win or go home” come dicono nel basket Nba. La parafrasi migliore trovatela voi, di certo mercoledì 11 giugno nella piscina del Foro Italico di Roma, si giocherà alle ore 19.15, la Pallanuoto Trieste proverà in tutti i modi a rimettere in parità la serie di semifinale play-off del campionato di serie A2 maschile con la Vis Nova. L’epilogo di gara 1 alla Bruno Bianchi (sconfitta per 6-8) infatti non lascia spazio a particolari interpretazioni: se capitan Giorgi e compagni non vogliono salutare anzitempo questa stagione, hanno l’obbligo di vincere per trascinare i capitolini alla “bella”.

Un compito difficile, ma certamente non impossibile per la Pallanuoto Trieste. A patto di affrontare il match del Foro Italico con tutto un altro spirito. “Abbiamo analizzato con calma gara 1 – spiega l’allenatore della Pallanuoto Trieste Ugo Marinelli – purtroppo il nostro approccio alla partita non è stato quello giusto. Eravamo troppo tesi, agitati, impauriti. Abbiamo commesso tanti, troppi errori, sia in attacco sia in difesa. Dal punto di vista della qualità, non abbiamo niente da invidiare al Roma Vis Nova. Ma dobbiamo giocare come sappiamo, non come sabato alla Bianchi”.

Dal punto di vista fisico, la squadra comunque appare in buone condizioni. Il gruppo ha prima smaltito le fatiche, soprattutto mentali, della sfortunata gara 1, poi ha iniziato a preparare il decisivo match del Foro Italico. Dal punto di vista tattico, la Pallanuoto Trieste ha un compito chiaro da svolgere, ovvero limitare le veloci controfughe dei capitolini. “Sappiamo che è la loro principale caratteristica – continua Marinelli – l’abbiamo visto anche in gara 1. La Vis Nova è una squadra che nuota tanto, con molti giocatori bravi nel ripartire in velocità. Dobbiamo arginarli sotto questo punto di vista. Ripeto, per vincere a Roma dobbiamo giocare soprattutto con maggiore serenità. Sono convinto della nostra superiorità, ma dobbiamo dimostrarlo in campo. Non dovremo forzare i tiri, sbagliare i passaggi, farci prendere dall’ansia nei momenti difficili del match. Se affronteremo questo impegno con la giusta mentalità, allora le possibilità di allungare la serie a gara 3 saranno alte”.

Nessuna novità per quanto riguarda la formazione, con la Pallanuoto Trieste che riproporrà i 13 che sono scesi in vasca sabato. Infine, la designazione arbitrale: la sfida di Roma sarà diretta da Antonio Pascucci di Napoli e Alessandro Sgarra di Chieti.

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Le partite di mercoledì 11 giugno, gara 2 di semifinale play-off: Catania – Sport Management Verona (0-1), Roma Vis Nova – Pallanuoto Trieste (1-0), Sc Quinto – Ortigia Siracusa (0-1), Lavagna 90 – Civitavecchia (0-1); gara 2 di finale play-out: Rn Imperia – Muri Antichi (serie 1-0), Rn Cagliari – Pallanuoto Brescia (serie 0-1)

 

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