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I tempi sono stretti, strettissimi….per qualcuno tempi impossibili, perché la società, al di là delle belle parole espresse per il “gruppo di salvataggio”, sembrerebbe porre come linea invalicabile il 31 Maggio per fare i conti dell’iniziativa e decidere il futuro del basket a Trieste; non vorremmo che questi tempi siano dettati da operazioni già pianificate e non certo tendenti a salvare la baracca giuliana…

Comunque oggi a tutti gli effetti è il D-Day, praticamente una ventiquattr’ore fitta di impegni che schiuderà le porte alla missione impossibile del popolo di appassionati baskettari; alle 15.30 un incontro fra una delegazione del comitato promotore e società, presso lo studio dell’Amministratore Delegato Fulvio Degrassi, poi alle 18.00 la fuga in Comune per incontrare il sindaco Roberto Cosolini; tutto in pratica per formalizzare l’iniziativa, tracciare strategie e chiare indicazioni per informare il grande pubblico. Il concetto importante è che non trattasi di azionariato popolare (a Trieste operazione poco digeribile), bensì una sorta di prenotazione sull’abbonamento futuro. E’ stato detto a chiare lettere dal sindaco, ma è un assunto incontrovertibile: lo sport e la pallacanestro nella fattispecie  sono un lusso per il periodo economico che la città e il Paese sta vivendo, per cui per avere la gioia di usufruire di uno spettacolo che ha sempre riempito le domeniche degli appassionati, qualcosa bisogna dare.

Non è il momento di fare troppo i sofistici, e parlo soprattutto della larga maggioranza di critici societari, in questo caso in ballo c’è l’esistenza della pallacanestro di livello in città; anche gli addetti ai lavori delle società minori non banchettino preventivamente al funerale della prima realtà cittadina perché ne perderebbe tutto il movimento; siano promotori anzi di una campagna di sensibilizzazione per coinvolgere più famiglie possibili. Poi, una volta raggiunto lo scopo, si potranno fare valutazioni in merito, anche sui ruoli societari e sui rapporti fra le parti.

Il mio personale punto di vista è che, nel caso questo “miracolo” cittadino veda felice compimento, è NECESSARIO quanto ETICO inserire uno dei promotori dell’iniziativa nel cda della Pallacanestro Trieste 2004, una sorta di garante che funga da tramite con il folto gruppo di tifosi-soci, che sia veicolo di trasparenza assoluta; e conseguenza di tutto ciò, qualcuno eventualmente prenda coscienza e si faccia da parte.

Vi terremo aggiornati sugli accadimenti quasi in tempo reale, a tutta la città il consiglio di tenersi pronta.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)

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Una tranquilla trasferta di fine regular season, senza alcun tipo di pressione: averglielo detto a coach Matija Jogan e al suo staff solo qualche settimana fa…

Mentre la Muggia fuori dal parquet cerca contatti giusti e denari freschi per un futuro che continua ad apparire incerto (nella speranza che l’arrivo della primavera possa far fiorire qualche nuovo “bocciolo” dal punto di vista della tranquillità economica), quella in campo ha già raggiunto il proprio obiettivo di stagione. Anzi, ha tracimato andando a conquistarsi una serie di play-off che è il riconoscimento del lavoro profuso in palestra per tutti questi mesi, in un ambito dove lo sconforto avrebbe seriamente minato anche il più solido dei gruppi.

L’Interclub arriva alla post-season come una Cenerentola qualsiasi, pronta a divertirsi a suo modo contro squadre nettamente più forti sulla carta ma che qualcosa potrebbero patire a livello di entusiasmo: uno stato d’animo proprio della formazione rivierasca che è riuscita a centrare la méta e che, in qualunque modo finirà la propria stagione, può considerarsi soddisfatta di quanto (e tanto!) ottenuto con poche risorse in mano.

La trasferta di Crema, l’ultima della stagione regolare, ha dunque un sapore diverso rispetto a tutte le altre sinora disputate: l’Interclub l’affronta a cuor leggero, sapendo che nulla potrà toglierle il 9° posto in classifica, qualsiasi sarà il risultato al termine del match. Ecco allora che la partita contro la quarta in graduatoria, che invece dovrà vincere per tener lontana la Sernavimar Marghera con cui condivide i 30 punti sinora racimolati, si trasforma in una sfida gustosa per Muggia: una sorta di “prova generale di play-off” che servirà a Borroni e compagne per capire quanta fame c’è in ambito rivierasco.

Se l’appetito vien mangiando, l’Interclub non ha di certo problemi di digestione dopo quanto passato negli ultimi mesi: incontrare dunque una delle più belle realtà del girone Nord, con la Tec-mar che ha dimostato di meritare pienamente i piani alti della classifica, diventa un impegno estremamente stimolante nonostante la posta in palio non sia elevata per Muggia. Far bene anche in Lombardia dopo un filotto di tre vittorie di fila porterebbe tanta carica in più , in attesa di conoscere chi tra S.Martino di Lupari e Milano (che fatalmente si scontreranno nell’ultima di campionato, per la conquista definitiva del secondo posto) sarà la sua avversaria in post-season. Si tratta solamente di attendere, e sicuramente sarà la più dolce di tutte le attese di stagione.

Si gioca sabato 23 marzo alla palestra comunale “Cremonesi”, con palla a due alle 20.30.

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