TRIESTE – Se qualcuno si aspettava i fuochi d’artificio (o presunti tali) dalla conferenza stampa indetta dalla Pallacanestro Trieste 2004, sarà probabilmente rimasto deluso: la società, nell’incontro odierno, ha voluto incontrare gli organi di stampa per definire il quadro attuale della situazione, partendo dal presupposto che c’è ancora una discreta fetta del futuro budget da riempire, in un quadro dove sono ancora tante le incognite che incombono all’orizzonte della massima realtà cestistica giuliana.
“Voglio innanzitutto ringraziare lo staff e i giocatori per quanto fatto quest’anno”, ha esordito il presidente Luigi Rovelli, “in particolare dopo un girone di ritorno dove siamo sempre usciti a testa alta dal parquet, pur dopo la dolorosa scelta di privarci dei giocatori americani. Sono stati fatti molti sacrifici, anche dai soci, ma siamo ugualmente riusciti a onorare tutti i contratti in essere, potendo dire oltretutto che a fine stagione la perdita non sarà drammatica: è logico ora pensare già al futuro, sono vivi i contatti che portano al papabile nuovo gruppo di cui si parla da tempo, il quale vuole prendere la maggioranza delle quote e formulare un progetto globale che porti anche alla gestione del palazzetto aldifuori dell’ambito-basket. Tuttavia “, aggiunge Rovelli, “attendendo uno sblocco della trattativa, dobbiamo pensare a trovare un budget sufficientemente capiente per il futuro. In tal senso, ci servono 150-200 mila Euro che attualmente mancano: è ferma la nostra volontà di iscriverci al prossimo campionato, ma entro fine maggio bisogna trovare quella quota. Abbiamo dato incarico a Mauro Sartori di intensificare i contatti con papabili partner e sponsor al fine di coprire il budget, prima dell’assemblea dei soci di giugno trarremo le conclusioni su come poi proseguire”.
L’A.D. della società, Fulvio Degrassi, ha voluto soffermarsi su come si sia lavorato già da molti mesi per ricercare un socio di riferimento, senza successo: “Ad oggi siamo con capitale sociale aperto, ovverosia siamo totalmente a disposizione nel far entrare un partner forte che possa rilevare la maggioranza delle quote. Abbiamo avuto alcuni contatti in passato che sono rimasti in stand-by, quest’ultimo gruppo sembra quello più interessato a entrare ma i procedimenti sono lenti, legati anche a investimenti sul territorio”. Degrassi ha inoltre sottolineato come la Pallacanestro Trieste 2004 sia in ordine con i conti: “Non abbiamo banche che ci inseguono, di certo ci sono alcune realtà di Legadue che sono molto più inguaiate rispetto a noi. C’è anche da dire che, dopo la promozione in questa categoria, ci si aspettava maggiori ritorni a livello di sponsor, pensando anche alla copertura televisiva che si porta dietro: non è stato davvero così”.
Anche uno degli attuali soci, Claudio Boniciolli, ha voluto intervenire per un paio di riflessioni: “Lo status di professionismo è costato 400 mila Euro in più rispetto al futuro dilettantismo, le incertezze hanno portato tremende difficoltà e per il futuro la FIP e la Lega non sanno ancora come saranno organizzati i campionati. Tutto questo incide nel formulare i futuri budget e nell’impossibilità di dare delle certezze agli sponsor: pertanto le nostre decisioni sono posticipiate fino a quando non si saprà qualcosa di certo. Mi preme sottolineare come, ad oggi, oltre ad AcegasAps non ci sia nessuno qui a Trieste in grado di portare avanti un progetto importante per il basket: in questa città c’è un silenzio tombale, siamo costretti a prendere atto di questo quadro”.
A contorno delle prese di posizione degli interlocutori, è stata confermata sia la partnership che lega la Pallacanestro Trieste 2004 alla Stella Azzurra, nonchè il nuovo accordo assieme alla Reyer Venezia per creare una “Cantera” di giovani talenti che possano crescere nel team biancorosso. Un pensiero è stato infine rivolto agli abbonati, con una futura politica di marketing rivolta a venire incontro al “sacrificio” dei tifosi che hanno visto la squadra privarsi, in corso d’opera, degli USA Thomas e Brown.
Di fatto dunque, poche novità succulenti: ma l’obbligo, nel caso il gruppo finanziario attualmente in gioco non entri nella compagine societaria, di trovare quei “dannati” 150-200 mila Euro in poco meno di un mese e mezzo. Senza quelli, il futuro per Trieste è davvero incerto.
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