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teamsds_crese2015La “maledizione del secondo set” – almeno per una volta – è stata sfatata. Il Team SDS fa risultato pieno nella terza e ultima partita del gironcino di Crese Volley, battendo la squadra di “Pallavolo Insieme” per 2-0 e blindando definitivamente il primo posto assoluto nel raggruppamento C del torneo. Doveva essere una serata delle conferme, quella di San Luigi: missione compiuta per i Sandrini che conquistano tre punti preziosissimi e soprattutto lanciano un opportuno segnale del ritorno ai massimi storici della più totale demenza gratuita.

Proprio così: dopo che gli arbitri stessi del torneo avevano più volte sottolineato nelle scorse settimane come la squadra di Elsitodesandro.it si fosse un pochino seduta sugli…allori, dopo le straordinarie performances comico-circensi dello scorso anno (“Vi vediamo spenti” o Non state dando il massimo come succedeva in passato”, avevano affermato i fischietti durante le precedenti partite) ecco che in soccorso dei “rossi” arriva un nuovo supereroe, uno di quelli che con la sua sola presenza infonde fiducia e una gran dose di sana idiozia. Andrea Pecile, sbarcato da pochi giorni a Trieste dopo il viaggio-premio negli States vinto grazie alle circa 40 tessere-punti completate nella raccolta 2014/15 delle merendine Marvel, ha decisamente portato una ventata di nuova freschezza al Team SDS, sotto forma di gas esilarante sparso copiosamente sul rettangolo di gioco di Via Felluga.

Tanti nuovi copricapi hanno così fatto la loro comparsa sulle teste sandrine, con l’“Immortale” Postogna trasformatosi in “Flash” o chi – come lo stesso Sunshine – si sia trasformato “One Night Only” in un improbabile puffo. L’”effetto-bareta” ha però portato i suoi frutti anche in persone, come il “Sergente Maggiore Hartman” Jana, non propriamente avvezze a indossare tali capi di abbigliamento durante una partita. “I me ga dito che xe tradizion portar qualcossa da metter in testa. Go trovado solo questo e spero che vadi ben…” è stata la laconica frase – pronunciata dalla stessa giocatrice sandrina – all’atto di sfoderare il più classico dei cappellini da Babbo Natale (con tanto di lucine intermittenti annesse) prima dell’inizio dell’incontro.

Con questi presupposti, l’avvio del match non poteva che essere brillante per i giocatori di rosso vestiti: con il parruccato “Folpo” a dedicare i tanti punti segnati in battuta all’assente Bubo che, nella serata di lunedì, ha vissuto la propria “Notte prima degli esami” (“Ma de cossa stemo parlando, de quei del sangue?” ha affermato la sandrina Alice durante la partita, non immaginando minimamente che si stesse parlando di ambito accademico…), il Team SDS vola letteralmente nel primo set, vinto con facilità per 25-13. Si rischia di sbadigliare a bordo campo, con l’organizzatrice del torneo Serena “Cloudless” Burato che (un po’ annoiata) a togliersi i sandali dai piedi per una più comoda visione della gara: ma anche in questo caso Elsitodesandro.it svetta nel creare il pathos giusto, seppure nel senso sbagliato. Ed è in questo modo che lo “Squadrone Avvoltoi” improvvisamente si tramuta in uno stormo di kamikaze in alabarda bianca: tradotto, la forza sin lì vista del Team SDS scema progressivamente, lasciando che “Pallavolo Insieme” si porti più volte in vantaggio nel secondo set.

Con il “capotreno pro tempore” Pive a soffrire in panchina e a sbuffare per la tensione, alla stessa stregua di un locomotore a vapore modello GR 685 OS.KAR, il rischio tangibile dell’ennesimo tie-break sembra nuovamente materializzarsi per la terza gara di fila: ma sul 24-24 una voce da lontano squarcia in due le tenebre sandrine. E’ quella di Marco Lo Duca – fresco vincitore del quarto di finale di Crese Basket con i suoi “Tormentos” – che con la sua massima “Sé meio de Cantagalli e Zorzi!”, rivolta verso il duo Visintin-Postogna, dà l’apporto decisivo per la zampata definitiva. Il Team SDS rivede la luce alla stessa stregua di come Fantozzi vide San Pietro sulla traversa della porta, durante l’annuale sfida calcistica aziendale tra scapoli e ammogliati: arrivano i due punti della staffa e con essi la vittoria per 2-0, che manda Elsitodesandro.it ai quarti di finale come miglior squadra del proprio girone.

Particolarmente colorito infine il “terzo tempo” a San Luigi, con la neo-trentaduenne Alice (auguri!) a distribuire fette di torte-gelato a mezzo mondo e l’ex-giornalaio Vise a raccontare – con dovizia di particolari – quando vecchi porcelloni si recavano presso il suo chiosco di piazza Sant’Antonio per acquistare DVD a luci rosse. “E’ stato interessante scoprire come, di fronte a richieste del tipo “Dame un qualcossa che sia omo-donna”, anche l’edicolante più esperto debba fare attenzione nel vendere il genere giusto al cliente, senza incappare in spiacevoli errori. In questo ambito, anche una congiunzione può fare la differenza”: questo il commento a caldo del presidente dell’SDS Sandroweb, contattato a tradimento già di prima mattina da “Buongiorno Regione” della sede regionale della Rai per il Friuli Venezia Giulia (Pols, ne sai qualcosa a riguardo?). “In particolare, mi meraviglio ogni giorno che passa di come alcuni nostri effettivi abbiano una spiccata dote innata nel raccontare storie in maniera affabile, allo stesso modo che era solita fare Nonna Papera con i nipotini attorno al fuoco”.

Ora i quarti di finale, con un’avversaria ancora sconosciuta: ma il team di Elsitodesandro.it vuole proseguire l’avventura. E, in contemporanea, continuare a seminare scemenze di qualità alla Crese.

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Nel micro-mondo del basket femminile, sono molti i casi di giocatrici/lavoratrici che, alla stregua dei supereroi della Marvel, fanno della loro “doppia-identità” una ragion d’essere. Alice Palliotto è uno di questi personaggi: laureata in Ingegneria Clinica, divide la propria giornata tra ufficio e parquet, riuscendo a trovare quel sottile equilibrio utile per portare avanti entrambe le cose. Il tutto non senza fatica: “Lavorare per gran parte della giornata e fiondarsi sul parquet di sera è sicuramente un aspetto pesante da conciliare”, esordisce con sincerità la giocatrice nativa di Cittadella. “Prima dell’inizio della stagione avevo parlato a lungo con coach Trani, relativamente ai miei impegni: non ero sicura di poter riuscire a conciliare tutto, alla fine è prevalsa la mia voglia di giocare e di essere presente a tutti gli allenamenti. Certamente la stanchezza si fa sentire, specialmente dopo le trasferte più lunghe, e sicuramente anche la vita privata ne risente: il livello della serie A2 non è da noccioline, è evidente dunque che ci sia tanto da faticare, in ogni ambito”.

Alla 4° stagione consecutiva in maglia Interclub, “Pallio” probabilmente si sente meno…sola in area pitturata: l’innesto di Alice Romagnoli ha infatti portato un’abbondanza nel reparto delle lunghe, che spesso era mancata nelle annate precedenti. In buona “compagnia” si vive meglio, no? “Assolutamente sì, abbiamo un bel compartimento sotto canestro e la nostra potenzialità è sicuramente migliorata sotto questo aspetto. Assieme alla mia omonima si lavora all’unisono, lei riesce a mettere in campo un mix di tecnica e altruismo che ci porta a operare molto bene assieme. Credo sia naturale”, continua la Palliotto, “che ora le responsabilità di quanto accade in pitturato vadano divise, anche con l’ulteriore apporto di Samantha Cergol: di fatto possiamo dividerci anche i minutaggi in partita, cosa assolutamente non trascurabile in questa serie dove devi essere capace di centellinare le risorse fisiche e mentali”.

La prima fase di campionato che sta per concludersi e che, con la conquista della Poule Promozione ormai a un passo, Muggia spera possa essere relativamente più tranquilla dei mesi addietro, ha dimostrato come il girone Nord-Est sia sia stato tutt’altro che semplice. Come dovrà comportarsi la Querciambiente nelle ultime partite del girone di ritorno? “Semplicemente nella maniera con cui vanno affrontate tutte le partite: con sangue freddo e lucidità”, è la risposta di Alice. “Deve permanere in noi la voglia di mordere le caviglie a tutti, abbiamo visto come molte squadre ci abbiano affrontato con grande pressione fisica e tanto fiato sul collo: l’Interclub dovrà saper giocare sempre imponendo il proprio ritmo, non facendosi mai prendere dalla foga. Ci sono stati dei momenti difficili in questi ultimi mesi, ma ne siamo uscite sempre con l’orgoglio che ci contraddistingue. Il futuro che ci attende dovrà essere contraddistinto dalla forza del gruppo, elemento essenziale che ci ha permesso di fare bene anche in passato”.

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