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Tutto in una partita, “win or go home” come dicono nel basket Nba. La parafrasi migliore trovatela voi, di certo mercoledì 11 giugno nella piscina del Foro Italico di Roma, si giocherà alle ore 19.15, la Pallanuoto Trieste proverà in tutti i modi a rimettere in parità la serie di semifinale play-off del campionato di serie A2 maschile con la Vis Nova. L’epilogo di gara 1 alla Bruno Bianchi (sconfitta per 6-8) infatti non lascia spazio a particolari interpretazioni: se capitan Giorgi e compagni non vogliono salutare anzitempo questa stagione, hanno l’obbligo di vincere per trascinare i capitolini alla “bella”.

Un compito difficile, ma certamente non impossibile per la Pallanuoto Trieste. A patto di affrontare il match del Foro Italico con tutto un altro spirito. “Abbiamo analizzato con calma gara 1 – spiega l’allenatore della Pallanuoto Trieste Ugo Marinelli – purtroppo il nostro approccio alla partita non è stato quello giusto. Eravamo troppo tesi, agitati, impauriti. Abbiamo commesso tanti, troppi errori, sia in attacco sia in difesa. Dal punto di vista della qualità, non abbiamo niente da invidiare al Roma Vis Nova. Ma dobbiamo giocare come sappiamo, non come sabato alla Bianchi”.

Dal punto di vista fisico, la squadra comunque appare in buone condizioni. Il gruppo ha prima smaltito le fatiche, soprattutto mentali, della sfortunata gara 1, poi ha iniziato a preparare il decisivo match del Foro Italico. Dal punto di vista tattico, la Pallanuoto Trieste ha un compito chiaro da svolgere, ovvero limitare le veloci controfughe dei capitolini. “Sappiamo che è la loro principale caratteristica – continua Marinelli – l’abbiamo visto anche in gara 1. La Vis Nova è una squadra che nuota tanto, con molti giocatori bravi nel ripartire in velocità. Dobbiamo arginarli sotto questo punto di vista. Ripeto, per vincere a Roma dobbiamo giocare soprattutto con maggiore serenità. Sono convinto della nostra superiorità, ma dobbiamo dimostrarlo in campo. Non dovremo forzare i tiri, sbagliare i passaggi, farci prendere dall’ansia nei momenti difficili del match. Se affronteremo questo impegno con la giusta mentalità, allora le possibilità di allungare la serie a gara 3 saranno alte”.

Nessuna novità per quanto riguarda la formazione, con la Pallanuoto Trieste che riproporrà i 13 che sono scesi in vasca sabato. Infine, la designazione arbitrale: la sfida di Roma sarà diretta da Antonio Pascucci di Napoli e Alessandro Sgarra di Chieti.

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Le partite di mercoledì 11 giugno, gara 2 di semifinale play-off: Catania – Sport Management Verona (0-1), Roma Vis Nova – Pallanuoto Trieste (1-0), Sc Quinto – Ortigia Siracusa (0-1), Lavagna 90 – Civitavecchia (0-1); gara 2 di finale play-out: Rn Imperia – Muri Antichi (serie 1-0), Rn Cagliari – Pallanuoto Brescia (serie 0-1)

 

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Si deciderà tutto alla “bella”. La Pallanuoto Trieste non riesce nell’impresa di espugnare la piscina di Civitavecchia in gara 2 di semifinale play-off di serie A2 maschile, i laziali padroni di casa si impongono per 12-10 e il discorso qualificazione è tutto rimandato a sabato 29 giugno, quando alla Bruno Bianchi (con inizio alle ore 19.00) si giocherà la sfida decisiva per raggiungere la Canottieri Napoli nella finale promozione.

La Pallanuoto Trieste ci ha provato con grinta e determinazione, ha cullato a lungo il sogno di passare sul difficilissimo campo del Civitavecchia, ma nel finale si è dovuta inchinare alle conclusioni dello scatenato Djogas, che ha sfruttato a dovere le tante azioni in superiorità numerica concesse alla compagine laziale. La prova della Pallanuoto Trieste è stata però ancora una volta maiuscola, un viatico senza dubbio positivo in vista della sfida del 29 giugno. “I ragazzi hanno offerto un’ottima prestazione, con la giusta dose di cattiveria agonistica – racconta a fine gara il direttore sportivo Andrea Brazzatti – siamo rimasti sempre in partita. L’impresa questa volta non è riuscita, ma sabato prossimo si gioca davanti al nostro pubblico”.

I laziali, costretti a vincere per restare in corsa, partono forte e in apertura di 1° periodo il mancino Muneroni firma 2 gol in rapida successione. Sotto per 0-2 gli alabardati non fanno una piega e ribaltano la situazione con le reti di Petronio (doppietta) e Ferreccio. A differenza di gara 1 questa volta si segna poco e nel 2° periodo il Civitavecchia trova il pari (3-3) grazie ad un rigore realizzato da Djogas.

Le squadre vanno al cambio di campo in perfetto equilibrio, nel 3° periodo ci pensa Henriques Berlanga in uscita dal time-out a riportare avanti la Pallanuoto Trieste (3-4). Il Civitavecchia impatta subito con un gol di Rinaldi dalla distanza (4-4), poi ancora “botta e risposta” fino al 6-6 e alla sosta forzata, causa problemi tecnici a tabellone e tavolo della giuria. Da lì in poi si giocherà con conteggio manuale di cronometro e 30 secondi.

Si entra nel 4° e decisivo periodo con il punteggio bloccato sul 6-6 e il Civitavecchia improvvisamente piazza un deciso allungo. Djogas finalizza per 2 volte in superiorità numerica, Rinaldi colpisce dalla distanza: i laziali toccano il massimo vantaggio sul 9-6. Trieste non si arrende, continua a macinare gioco e trova la forza di reagire. Una doppietta di Krstovic riapre i giochi sull’11-10 a poco meno di 2′ dalla sirena finale, l’impresa torna possibile fino al gol del solito Djogas che chiude i conti sul definitivo 12-10. Il Civitavecchia rimette la serie in equilibrio. E adesso tutti alla Bianchi per la “bella” di sabato.

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CIVITAVECCHIA – PALLANUOTO TRIESTE 12-10 (2-3; 1-0; 3-3; 6-4)

CIVITAVECCHIA: Visciola, Simeoni 1, G. Muneroni 3, Chirelli, Rinaldi 2, Morarchioli, Foschi, Djogas 5, Iula, Calcaterra, Rotondo 1, A. Muneroni, Pagliari. All. M. Pagliarini

PALLANUOTO TRIESTE: Jurisic, Vitiello, Petronio 4, F. Ferreccio 1, A. Giorgi 1, Krstovic 3, Verh, Covi, Namar, Henriques Berlanga 1, Spadoni, Lagonigro, Giacomini. All. Marinelli

Arbitri: Bensaia e Gomez

NOTE: uscito per 3 falli gravi Simeoni (C) nel 4° periodo; superiorità numeriche Civitavecchia 7/14 + 1 rigore, Pallanuoto Trieste 4/7 + 2 rigori; spettatori 800 circa

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Con ancora negli occhi le immagini della splendida prestazione della Bruno Bianchi, la Pallanuoto Trieste si appresta ad affrontare gara 2 di semifinale play-off del campionato di serie A2 maschile. Si gioca mercoledì 26 giugno, nella piscina di Civitavecchia (con inizio alle ore 21.00) e senza ombra di dubbio i padroni di casa cercheranno in tutti i modi di riscattare il capitombolo di sabato scorso. Anche perchè Calcaterra e compagni sono praticamente con le spalle al muro dopo il 14-12 subito dalla Pallanuoto Trieste in gara 1: vincere o concedere agli alabardati il via libera per una clamorosa qualificazione alla finale play-off.

Il gruppo di Ugo Marinelli ha badato soprattutto a recuperare le energie dopo una partita durissima, dove proprio la miglior tenuta fisica dei triestini ha svolto un ruolo determinante in particolare nella seconda parte di gara. “Ci siamo concentrati soprattutto su di noi – spiega l’allenatore della Pallanuoto Trieste – con due partite così ravvicinate è quasi impossibile preparare qualcosa di nuovo sotto il piano tattico. La squadra comunque vive un buon momento di forma, andiamo a Civitavecchia con l’intenzione di chiudere il discorso qualificazione. Anche se sappiamo che sarà durissima”. In gara 1 lo straordinario pubblico della Bianchi ha spinto alla grande la Pallanuoto Trieste, in gara 2 il tifo sarà tutto dalla parte dei laziali. “Certamente – continua Marinelli – troveremo un ambiente particolare, probabilmente senza eguali in Italia. Ma noi dovremo giocare la nostra partita, senza farci condizionare da quello che accadrà sugli spalti”.

A Civitavecchia sarà battaglia, anche perchè il successo alabardato di gara 1 non ha certo ribaltato la scala di valori, con i laziali che possono comunque contare su una evidente superiorità tecnica. “Su questo non ci sono dubbi – racconta ancora l’allenatore della Pallanuoto Trieste – e proprio per questo dovremo giocare un’altra partita praticamente perfetta. Sabato scorso siamo stati bravissimi in fase offensiva, con 14 gol fatti, davvero tanti per noi. Dobbiamo però migliorare in difesa e provare a concedere qualcosa in meno ai loro fortissimi tiratori. Ma sappiamo che hanno tanta qualità e arginare i vari Djogas, Muneroni, Foschi e soci non sarà affatto facile”.

Morale alto e grande fiducia in casa Pallanuoto Trieste, che ha preparato la trasferta di Civitavecchia senza particolari pressioni ma con la solita attenzione. Il gruppo è pronto, l’impresa sembra di quelle impossibili, ma gli alabardati hanno dimostrato di possedere insospettabili riserve di energia. E a Civitavecchia bisognerà dare davvero tutto.

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Si chiude, con qualche lacrimuccia scesa a fine match, la corsa play-off e la stagione agonistica di Muggia: l’Interclub si arrende anche in gara-2 al Fila S.Martino di Lupari, ma lo fa nuovamente a testa altissima e con l’orgoglio che contraddistingue un team che ha lottato sino all’ultimo secondo per far sì che il sogno della “bella” si potesse materializzare.

Finisce 54-58 e forse, mai come in questa occasione, c’è tutta l’innata forza della squadra di Matija Jogan che trasuda al termine della contesa. Mai mollare la presa, nemmeno nelle difficoltà, tener sempre duro anche se chi hai davanti è un colosso, variabili anche quest’oggi messe abbondantemente in mostra. Muggia avrebbe potuto snobbare l’impegno, forte di una post-season conquistata a sorpresa, e lasciar passare stile-Telepass le avversarie: ma nemmeno nel match di Aquilinia le venete hanno avuto vita facile, così come era già accaduto in gara-1. Un bell’ esempio di come, da piccoli che si è, si può far parlare di sé nonostante una sconfitta: un leit-motiv durato tutta la stagione e che ha riconfermato come il cuore muggesano non abbia mai smesso di battere, nemmeno quando il cardiogramma sembrava indicare il contrario.

D’ora in avanti ci sarà modo e tempo per pianificare il futuro, a priori tutt’altro che roseo sotto il profilo economico. Ma, da chi ha vestito la casacca rivierasca in questa annata e da tutti coloro che hanno saputo mettere il proprio spirito e la propria forza interiore, arriva un segnale forte e inconfutabile: dalle difficoltà ci si può rialzare, dai momenti di sconforto ci si può fortificare. E se un manipolo di giocatrici, alcune di esse molto giovani, hanno saputo dimostrare questo, alla fine della fiera tutto può avere un epilogo fiabesco da “…E vissero felici e contenti”: nulla è davvero vietato, nei mesi che verranno. Con la speranza di non utilizzare l’inchiostro per un’eventuale parola “FINE” che nessuno si augura possa essere scritta, perchè la favola targata Interclub non merita un epilogo nefasto.

Sul fronte più squisitamente cestistico, è stata una partita assolutamente “rognosa”: sono stati parecchi i break e contro-break che si sono alternati sul parquet rivierasco nel corso dei quaranta minuti regolamentari. A volte si è visto poco bel gioco e tante palle perse, frutto anche di un metro arbitrale che ha lasciato correre in molte occasioni dove gli effettivi in campo chiedevano a gran voce un fischio che poi non è arrivato: Muggia, partita male (3-8) ha poi messo in mostra una grande Meola nel primo quarto, autrice dell’allungo sul +5 al 10′ (15-10); c’è stato tanto equilibrio anche nella seconda frazione, con le padrone di casa che vanno sino al 24-16, subito poi stoppate da una Granzotto velenosa in finale di quarto. In un amen il Fila si riprende l’inerzia in mano, portandosi in parità alla pausa lunga (25-25), ma trovando poi un brutto inizio di ripresa sul profilo del gioco: il team di Abignente va infatti sul -7, non riuscendo a fermare una tarantolata Cergol (32-25). Ci vorrà Aleotti prima e soprattutto Sandri poi a trovare l’acuto giusto per rimettere la testa avanti: sul vantaggio ritrovato dalle ospiti, l’Interclub non si fa intimorire e ha nuovamente in Cergol l’ arma vincente per chiudere avanti alla terza sirena (42-39).

Sino al 48 pari degli ultimi 4 minuti, la partita sembra non avere un chiaro padrone: S.Martino, da squadra forte ed esperta qual’è, riesce a sparecchiare la tavola definitivamente con il 7-0 di break di Granzotto e con la tripla letale di Cattapan dall‘angolo (48-55). L’Interclub, costantemente con due possessi di ritardo, le prova tutte in un finale infinito in cui si ritrova anche a -3 a pochi secondi dalla fine, ma è costretta a cedere a un Fila che riesce a gestire i pochi punticini di vantaggio: gioia sul fronte ospite, tantissimi applausi per le rivierasche al termine. Con quello striscione “Cercasi sponsor per continuare il sogno: grazie mule” che eleva all’ennesima potenza le emozioni e i tanti occhi lucidi di una domenica d’aprile che pochi potranno dimenticare. Perchè, quel sogno, sono in tanti ancora a volerlo cullare.

Interclub Muggia-Fila S.Martino di Lupari 54-58 (15-10, 25-25, 42-39)

Interclub Muggia: Meola 5, Borroni 11, Primossi 4, Cumbat 7, Cergol 14, Castagna n.e., Ljubenovic 7, Palliotto 6, Moratto, Rosin n.e.. All. Jogan

Fila S.Martino di Lupari: Pegoraro 6, Granzotto 12, Cattapan 4, Stoppa 4, Aleotti 6, Sandri 14, Jagodic 8, Carlan n.e., Sbrissa 4, Artuso n.e.. All. Abignente

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