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Cala il sipario sull’“American Bowl Camp 2014” di Trieste: un’ultima giornata intensa e particolarmente soleggiata chiude la quinta edizione dell’evento della Pro Loco Muggia, con applausi finali a dir poco scroscianti che hanno salutato il commiato del coaching staff e di tutti gli allievi che hanno partecipato a quattro giorni di assoluta festa.

Non c’è imbarazzo, né esagerazione alcuna, nel dire che la data del 2 agosto 2014 verrà ricordata da molti dei giovanissimi presenti (la metà di loro non supera i 18 anni) come una delle più importanti della loro tenera età. L’aver lavorato a fianco di grandi e importanti personaggi, che negli Stati Uniti hanno reso lustro a questo sport, è di per sé il miglior regalo che potessero ricevere per crescere con un pallone di football tra le mani. Ma anche le nuove amicizie, coltivate lungo tutto il corso della settimana con compagni di squadra provenienti da mezza Europa, è una delle variabili che da sola dà la soddisfazione nell’aver “timbrato il cartellino” allo stadio Grezar. In molti, trovandosi così bene a Trieste, alla fine sono quasi rammaricati per non essere stati qui già nelle precedenti edizioni; qualcun’altro fa già il conto alla rovescia per il 2015, con un po’ di amaro in bocca per un Camp che sembra essere scivolato via forse troppo velocemente. Tutti, però, tornano a casa portando con sé un bagaglio pieno zeppo d’esperienza di vita, prima che di sport.

Con le ultime sessioni tecniche e lo scrimmage finale 7 contro 7, l’evento triestino di metà estate con i giganti della NFL è una scommessa vinta per la quinta volta di fila da parte dell’organizzazione. Ne è convinto Riccardo Lonzar, tra gli ideatori dell’ “American Bowl Camp”, uno di quelli che in questi quattro giorni è sembrato essere una pallina impazzita all’interno di un flipper. Il lavoro e l’impegno però premia sempre e “Ricky”, vedendo i sorrisi di chiunque lo circondi, dimentica alla svelta la fatica fatta nell’orchestrare un ingranaggio così dannatamente ben oliato.

“In questa edizione è andata forse ancora meglio di quanto ci potessimo immaginare”, spiega Lonzar: “Alla vigilia, senza un mostro sacro come Joe Montana e con paesi come Austria e Germania impossibilitati a partecipare per impegni agonistici concomitanti, c’era il timore di non riuscire a bissare il successo della passata stagione. L’aver riunito invece lo stesso numero di iscritti, aprendo le porte anche di una High School come quella di Aviano, è motivo di grande orgoglio da parte nostra. E’ proprio la presenza di tantissimi ragazzini non ancora maggiorenni a diventare il punto di forza per il futuro: abbiamo già in mente una suddivisione del Camp tra “Senior” e “Junior”, unendo due eventi in uno. Siamo attrezzati per farlo e ci presentiamo con un buon biglietto da visita, contraddistinto da 5 anni d’esperienza: di fatto, l’ organizzazione del Camp 2015 parte già da oggi”.

Il pensiero di Riccardo Lonzar è rivolto anche a tutte le istituzioni e ai piccoli sponsor che hanno creduto in questo progetto. “Non siamo purtroppo ancora solidi sulla parte economica, con il contributo di Turismo FVG e dei Comuni di Trieste e Muggia che si è rivelato molto importante: lo stesso va detto anche per la FIDAF, capace di darci un grande apporto in ambito logistico. E’ evidente che, con tanti piccoli passi fatti tutti assieme, siamo stati in grado di crescere esponenzialmente nel corso del tempo: è altrettanto innegabile che ci auspicheremmo di trovare un grande marchio, da poter utilizzare come sponsor futuro. Al momento però godiamoci il successo di quest’anno e il fatto che, per il 2015, abbiamo già una ventina di presenze confermate dalla Germania: la sfida per migliorarci ulteriormente è già iniziata”.

 

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Un “Hall of Famer” come lui lo noti dai particolari. Non solo dal modo di interagire con chi gli sta accanto, ma anche dal metodo con cui si dedica a spiegare i concetti che più gli stanno a cuore. Forse però c’è un aspetto che è in grado di farti percuotere l’animo: la semplicità e l’umiltà con cui un campione della sua stazza sa cogliere nel segno. 

L’inizio del 5° “American Bowl Camp” di Trieste, senza nulla togliere al resto dell’eccellente coaching staff in cattedra, porta a tinte chiarissime un nome: quello di Mike Singletary. Il nativo di Houston, anima pulsante dei Chicago Bears per 11 anni di fila tra il 1981 e il 1992, ha a dir poco ipnotizzato i partecipanti dell’evento organizzato dalla Pro Loco Muggia: i tantissimi giovani presenti da ogni parte d’Europa hanno avuto modo di apprezzare le parole, mai banali, che “The Heart of Defense” ha saputo regalare nella giornata inaugurale del Camp.

Prima di raccontare l’impegnativo lavoro effettuato sul terreno del “Grezar”, va registrato un momento molto importante sotto il profilo tecnico e soprattutto emozionale, accaduto durante il pomeriggio di mercoledì. L’ “Ante Camp” – così lo chiameremo per comodità – aveva infatti visto lo stesso Singletary rubare letteralmente la scena durante un clinic specifico per coach e giocatori.

Quaranta minuti di profonda intensità concettuale, nella saletta stampa del “PalaTrieste”, con tematiche incentrate sull’atteggiamento da tenere in campo e sull’immancabile lavoro da fare per riuscire – magari un giorno – a ottenere i risultati sperati. Messi così potrebbero sembrare concetti triti e ritriti, che ben si sposano con qualsiasi sport esistente: ma ciò che invece svetta è la sorta di “quieta energia” che il due volte miglior difensore dell’NFL riesce a trasmettere. Quasi un qualcosa di inaspettato, specie perché tutto ti aspetti da quell’“omaccione”, tranne che ti possa colpire nell’animo. Non è un caso che un coach navigato come Sebas Serrano (discreto “sergente di ferro” a Valmaura nell’aprire e chiudere la sessione di allenamenti del giovedì) quasi si sciolga nell’udire le frasi semplici, ma decise, di Singletary. “E’ stato il migliore intervento da parte di un allenatore che io abbia mai sentito prima”, spiega: “Ho fatto davvero difficoltà a trattenere le lacrime dall’emozione”.

Questa scossa si è rivelata forse il miglior apripista che ci si potesse immaginare per l’ “American Bowl Camp” 2014: nonostante un tempo incerto, in cui il sole ha fatto capolino solo nelle prime ore del pomeriggio, sudore e tecnica sono stati i protagonisti indiscussi sul manto verde del rinnovato stadio di Valmaura. Allenatori e allievi (in due distinte sedute di allenamento) hanno rotto il ghiaccio con esercizi mirati, divisi per ruoli: running backs, wide receivers, offensive lines, tight ends, quarterbacks, defensive backs e linebackers. Tutti quanti a impegnarsi sodo, mantenendo alta la concentrazione anche durante il clinic tecnico tenuto a fine giornata dagli “officials” Carl e Perry Paganelli. Anche se la fatica dell’allenamento si fa sentire, non si è davvero mollato di un centimetro.

In fondo, riprendendo un concetto espresso proprio dallo stesso Singletary, “In questo sport non ci si deve risparmiare mai. Nè sul lavoro da svolgere, tantomeno nel rafforzare il legame con il team e con i tuoi compagni di squadra. Io stesso, nella mia carriera, mi sono perfino impegnato ad amare l’erba che ho calpestato sul campo”. Se non è questo un insegnamento…

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Con la conferenza stampa tenutasi quest’oggi nella “Sala Predonzani” del Palazzo della Regione, si è ufficialmente aperta la 5° edizione dell’ “American Bowl Camp”, evento che già da anni accentra sulla città di Trieste l’interesse di un intero movimento – quale quello del football americano – sia a livello nazionale che in quello internazionale.

L’idea del Camp, nata nel 2010 e organizzata dalla Pro Loco Muggia in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, Turismo FVG, Comune di Trieste e Comune di Muggia, porta senza dubbio la firma di Riccardo Lonzar. Anche in questa occasione è spettato a lui il compito di “cerimoniere”, analizzando il buon riscontro di numeri sul fronte delle iscrizioni che di fatto confermano il dato ottenuto nel 2013. Non solo: tra gli allievi del coaching staff, quest’ultimo composto da otto ex-giocatori NFL (di cui quattro vincitori di Super Bowl), rispetto alle annate precedenti saranno molti di più i partecipanti sotto i 18 anni. E’ un piccolo ma importante traguardo che l’American Bowl Camp 2014 ha raggiunto ben prima di iniziare l’attività sul campo, prevista sul manto erboso del “Pino Grezar”: tale ambito si lega a un progetto di sviluppo avviato con FIDAF (Federazione Italiana di American Football) proprio inerente ai settori giovanili, con il futuro prossimo che sempre di più vuole aprire la porta alla cosiddetta “linea verde”.

Il Camp, che quest’anno vedrà la partecipazione di celebrità del football quali Lamont Warren, Kris Haines, Matt Joyce, Emery Moorehead, Steve Bono, Mike Singletary, Quentin Coryatt e Shaun Gayle, punta nell’immediato a trasformarsi in un contenitore di sport americani ancor più completo: tutto ciò avverrà già a partire dai prossimi appuntamenti, nei quali Riccardo Lonzar ha voluto confermare l’introduzione dal 2015 dello “cheerleading”, strizzando progressivamente l’occhio anche verso ulteriori discipline a stelle e strisce quali baseball e basket. 

E’ comunque evidente come il cuore pulsante sia sempre quello strettamente collegato al football, con lo stesso Lonzar a preannunciare con un anno di anticipo il probabile avvento a Trieste di un altro grande della NFL: Mark Rypien, ex quarterback dei Washington Redskins, vincitore di due Super Bowls. Ma già il presente vede una schiera incredibile di campioni, pronti a essere i protagonisti indiscussi e il motore trainante dell’evento: in tal senso, è unanime il giudizio positivo da parte di tutte le istituzioni intervenute alla conferenza stampa di quest’oggi.

Per Michele Bregant, Direttore Generale di Turismo FVG, “l’organizzazione di appuntamenti formativi e sportivi di questo tipo è un’attività che la Regione intende appoggiare e sviluppare in maniera sensibile, specialmente a livello di promozione turistica. E’ importante dunque focalizzarsi su quelli che sono i target strategici su cui operare, in particolare nel Nord Europa e negli Stati Uniti, luoghi dove il football è ben conosciuto e dove tutti gli attuali partecipanti al camp – sia allenatori che allievi – avranno la possibilità di tornare a casa forti dell’esperienza positiva che il Friuli-Venezia Giulia ha saputo trasmettere loro”.

Per Antonella Grim, Assessore all’Educazione, Scuola e Università e Ricerca del Comune di Trieste, “l’eccellente organizzazione dell’American Bowl Camp costituisce un ottimo volano per far conoscere la nostra città, non dimenticando che questo sport ha profondi e solidi valori educativi da poter veicolare verso i più giovani.” Sulla stessa linea d’onda è anche Stefano Decolle, Assessore al Turismo e Commercio del Comune di Muggia: “Il football americano e i suoi protagonisti sono nuovamente i benvenuti nel nostro territorio” – afferma – “nonostante una stagione difficile in ambito locale, le grandi risorse organizzative da parte di realtà come la Pro Loco Muggia sono fondamentali per la nostra provincia e per avvicinarci ancor di più a uno sport che, da piccoli, avevamo avuto modo di apprezzare durante le telecronache notturne di Dan Peterson”. Il rappresentante del CONI Regionale, Giorgio Kufersin, ha voluto infine soffermarsi sulle “importanti sinergie che un evento come l’American Bowl Camp permette di creare tra enti locali e movimento sportivo: questo si traduce in un punto di partenza per la collaborazione tra chi lavora con lo sport e il turismo stesso, dando luogo a buoni e futuri risultati per tutta l’economia globale”.

La chiusura degli interventi è stata affidata a professionisti del football americano, primo tra tutti Giorgio Longhi che, in rappresentanza della FIDAF, ha sottolineato come “il portare a questa edizione – di per sé già di eccellente fattura – ben venti ragazzi sotto i 18 anni, stia a significare l’importanza di aver intrapreso un vero e proprio nuovo percorso di ampliamento educativo verso questa disciplina. In fondo, ciò che conta di più ai nostri giovani è quello di poter stare vicino a questi grandi campioni, traendone un prezioso insegnamento che va aldilà del football”.

Per Sebas Serrano, componente della Federazione Internazionale assieme ad Aitor Trabado (anch’esso presente a Trieste), “è un piacere e un onore poter far parte di questo evento, uno dei migliori d’Europa a livello qualitativo”: oltretutto, entrambi i coach saranno impegnati proprio nei prossimi giorni nella valutazione di una possibile “promozione”  di questo appuntamento quale clinic ufficiale IFAF. Infine, sul fronte referees, Vincenzo Calandrelli di AIAFA ha sottolineato come l’American Bowl Camp “dia l’ ottima occasione per alzare l’asticella anche sul fronte arbitrale, con la presenza a Trieste di due fischietti storici come Carl e Perry Paganelli a delineare ancor di più l’alto livello di questo evento”.

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Anche senza il “mito” Montana, l’ American Bowl Camp 2014 che partirà a breve sul manto verde del “Grezar” di Trieste sarà davvero un evento di assoluto spessore. Il perché di questa affermazione è presto detto: due delle “new-entries” dell’evento triestino hanno al loro attivo un Super Bowl nel 1985, vinto con la maglia dei Chicago Bears ai danni dei New England Patriots. Questi signori portano il nome di Emery Moorehead e Mike Singletary, due personaggi molto conosciuti oltre oceano e – più in generale – dagli appassionati di football americano.

Il primo, nativo di Evanston e classe 1954 che ha ricoperto il ruolo di wide receiver, nella sua carriera universitaria ha vestito la maglia dei Colorado Buffaloes, prima di essere scelto dai New York Giants nel corso del sesto giro del Draft NFL 1977. Nella “Grande Mela”, Moorehead ha trascorso tre stagioni prima di spostarsi per un anno ai Denver Broncos, quindi nel 1981 passò ai Chicago Bears dove trascorse il resto della carriera. Una curiosità: Emery e suo figlio Aaron sono stati la 1° coppia di padre e figlio a raggiungere prima e a vincere poi il Super Bowl.

Per quanto riguarda Mike Singletary (Houston, 9 ottobre 1958, nella foto), si può parlare davvero di top-player: in maglia Bears, squadra che lo selezionò al Draft del 1981, ha disputato interamente la propria carriera da “Pro” sino al 1992. Conosciuto anche con l’epiteto di “The Heart of Defense”, nei 12 anni in NFL si è sempre confermato tra i migliori giocatori della propria squadra, vincendo in due diversi ambiti (1985 e 1988) il titolo di miglior difensore della lega. Singletary ha inoltre partecipato per ben 10 volte al “Pro Bowl”, venendo poi inserito nel “First-Team All-Pro” della NFL in otto distinte occasioni. 

Conclusa la propria carriera in campo, l’ex Bears ha quindi collezionato molte esperienze in qualità di allenatore, iniziando nel 2003 con i Baltimore Ravens in qualità di “assistant to the head coach”. Prima di insediarsi ai Minnesota Vikings, team di cui è anche allenatore dei Linebackers dal 2011 a oggi, Mike Singletary ha ricoperto anche il ruolo di head coach dei San Francisco 49ers.

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Ormai ci siamo: l’ “American Bowl Camp” sta per irrompere nuovamente nel comprensorio sportivo di Valmaura. Sono infatti pochissimi i giorni che ci separano dalla quinta edizione dell’evento targato Pro Loco Muggia, con l’attesa di vedere nuovamente popolarsi lo stadio “Grezar” di atleti, allenatori e appassionati di football americano che cresce ogni giorno di più.

La prima tappa ufficiale è fissata per mercoledì 30 luglio alle ore 11, con la conferenza stampa di presentazione del Camp 2014 in programma presso la Sala Predonzani del Palazzo della Regione, situato nella centralissima Piazza dell’Unità d’Italia.

Il coaching staff di 9 ex-giocatori NFL, al quale si affiancheranno anche due tra gli arbitri più esperti tuttora in attività nella più importante lega di football del mondo, sarà già protagonista in questa fase: un motivo in più per seguirli, sin dalle primissime battute di questa 5° edizione.

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Senza esagerare più di tanto, Kris Haines può tranquillamente essere considerato il padrino dell’American Bowl Camp di Trieste, appuntamento che dal 31 luglio al 2 agosto prossimi animerà nuovamente il comprensorio sportivo di Valmaura, per una “tre giorni” ricca di football americano e di ospiti illustri.

Il nativo di Akron (Ohio), classe 1957, timbrerà infatti il proprio personalissimo “cartellino” per la quinta volta di fila in altrettante edizioni dell’evento, confermandosi tra i grandi protagonisti storici del Camp ed essendo stato il primo ex-giocatore a entrare a far parte del coaching staff dell’American Bowl, sin dal primissimo appuntamento targato anno 2010.

Wide receiver con un ricco curriculum alle spalle, Haines ha vestito la maglia di Notre Dame University giocando a fianco di Joe Montana, assieme al quale è stato inserito nel 2010 nella “Hall of Fame” del Cotton Bowl. Passato ai professionisti al 9° round del draft 1979, ha poi giocato con i Washington Redskins, i Chicago Bears ed i Buffalo Bills, disputando nel 1984 una stagione anche nella lega USFL con i Chicago Blitz.

Attualmente, Kris Haines è professore di educazione fisica ed istruttore di karate alla “The Catherine Cook School” di Chicago, collaborando proficuamente anche con i Chicago Bears: dotato di una grandissima carica ed energia, da sempre Haines è risultato essere uno dei personaggi più carismatici dell’intero coaching staff dell’American Bowl Camp triestino, elemento che certamente riconfermerà anche nell’edizione 2014.

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Ha superato le 10.000 yards conquistate con i lanci, il quarterback ospite dell’American Bowl Camp in programma a Trieste dal 31 luglio al 2 agosto.

Secondo di nomi quali Joe Montana, Steve Young e Brett Favre, Steve Bono è stato scelto al sesto giro dai Minnesota Viking nel 1986 per passare dopo due anni ai Pittsburgh Steelers. Nel 1989 veste la maglia dei 49ers e resta nella squadra della Baia fino al 1993. La stagione successiva è a Kansas City, dove sta due anni. Prima di chiudere la carriera nei Carolina Panthers nel 1999, veste le maglie di Green Bay Packers (1997) e St. Louis Rams (1998).

 

Questo il coaching staff del prossimo American Bowl Camp:

ATTACCO:

Offensive Line: Matt Joyce (Dallas Cowboys, Seattle Seahawks, Arizona Cardinals, Detroit Lions)

Tight end: Emery Moorhead (Chicago Bears);

Wide receivers: Kris Haines (Washington Redskins, Chicago Bears e Buffalo Bills);

Running back: Lamont Warren (Indianapolis Colts, New England Patriots e Detroit Lions);

Quarterback: Steve Bono (Minnesota Vikings, Pittsburgh Steelers, San Francisco 49ers, Kansas City Chiefs, Green Bay Packers, St.Louis Rams, Carolina Panthers).

DIFESA:

Defensive Line: Sam Rogers (Buffalo Bills, San Diego Chargers e Atlanta Falcons);

Linebackers: Mike Singletary (Chicago Bears; attualmente sulla panchina dei Minnesota Vikings) e Quentin Coryatt (Indianapolis Colts e Dallas Cowboys);

Defensive backs: Shaun Gayle (Chicago Bears e San Diego Chargers).

Come coach italiano sarà presente Giorgio Longhi, Head Coach del World Development Team, Scout e Quality Coach del Blue Team e membro della Commissione Tecnica della FIDAF. Dalla Federazione Internazionale, che ha dato il suo patrocinio, arriverano i coach Sebas Serrano e Aitor Trabado.

Presenti anche i due “fratelli NFL” Carl & Perry Paganelli, per il camp arbitrale.

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“…E tornarono tutti a casa, felici e contenti”. Se si potesse riassumere in un’unica frase il finale dell’ “American Bowl Camp”, quella appena scritta calzerebbe tranquillamente a pennello: si esaurisce l’ultima giornata di lavori a Valmaura, in un sabato mattina dove è andato in scena lo scrimmage finale con il centinaio di partecipanti a essere i naturali attori protagonisti del palcoscenico verde del “Grezar”.

Inevitabile spingersi già verso i primi bilanci di questa 4° edizione del Camp, quella che ha definitivamente confermato la maturità di un’organizzazione impeccabile guidata da Riccardo Lonzar, Andrea Spagnoletto e Michele Ciak (oltre alla truppa di volontari che, da dietro le quinte, ha saputo lavorare con grande efficacia). Sono proprio i larghi sorrisi precedentemente accennati ad essere il leit-motiv dell’evento che si è da poco concluso: atleti e coach hanno espresso tutta la loro soddisfazione per il lavoro svolto in questi tre giorni, con la maggior parte dei partecipanti che scalda già i motori per ritornare il prossimo anno a Trieste.

Un successo da 10 e lode, non solo per il movimento del football americano ma anche per il territorio, apprezzato sia da chi arrivava per la prima volta in città, sia da coloro che invece avevano partecipato ai precedenti eventi: relativamente a questo, il discorso si sposta sul coaching staff di stelle che ha illuminato questo Camp. Non parliamo solo del mito Joe Montana (persona semplice, splendida e affabile, specialmente al di fuori del contesto agonistico), ma di tutti i tecnici che si sono prodigati nel lasciare un piccolo segno in tutti i giovani che hanno calcato il “Grezar” negli ultimi giorni: Kris Haines, Sam Rogers, Shaun Gayle, Lamont Warren, Matt Joyce, Giorgio Longhi, Aitor Trabado e Simone Iori hanno dimostrato tanta simpatia quanta professionalità nel portare il “Verbo” del football americano a Trieste.

Per una edizione che si conclude con i fuochi d’artificio, un’altra è già in cantiere: forte del successo del 2013, non dubitiamo che molto presto si tornerà a parlare di un nuovo “American Bowl Camp”. In fin dei conti, questo è solo un dolce arriverci alla palla ovale.

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“Un evento che parte da lontano”: è questo l’aspetto che Riccardo Lonzar, moderatore della conferenza stampa di presentazione nonchè uno degli organizzatori dell’ “American Bowl Camp”, ha voluto evidenziare nell’introdurre la 4° edizione che da domani, giovedì 1° agosto, vedrà lo stadio “Grezar” di Trieste protagonista di una “tre giorni” ad alto contenuto di football.

Da un’idea nata nel 2001 (poi temporaneamente accantonata, a causa degli attentati dell’11 Settembre), l’appuntamento triestino è diventato nel corso degli anni una sorta di certezza, cresciuta a tal punto da portare all’ombra di San Giusto anche la stella Joe Montana (nella foto, durante un intervento in conferenza stampa) assieme all’ importante coaching staff già apprezzato nelle passate edizioni dell’evento. Non è un caso dunque che sia proprio il capoluogo giuliano a diventare, almeno per una manciata di giornate, una vera e propria “capitale” del football americano: Trieste infatti possiede storicamente un background quasi semi-sconosciuto di questa disciplina, essendo stata la prima città in assoluto in Italia a ospitare un campionato nell’immediato dopoguerra. Grazie all’interesse che il Camp ha saputo smuovere durante gli anni, è quasi inevitabile parlare di un appuntamento imperdibile per atleti e tecnici del vecchio continente che, nei prossimi tre giorni, potranno davvero “rubare” alcuni dei più preziosi segreti dei grandi campioni della NFL.

Nella cornice della “Sala Predonzani” della Regione, unanimi sono stati i giudizi da parte delle istituzioni presenti, in particolar modo sul valore aggiunto che il Camp, organizzato dalla Pro Loco di Muggia, potrà portare alla città e all’intero Friuli Venezia Giulia. Per Edi Sommariva, direttore generale di TurismoFVG, “la passione per il football è viva anche in questa terra: è un onore ospitare Montana e tutti i componenti del coaching staff , non solo per un’impagabile esperienza di chi vi parteciperà sul campo di persona, ma anche per poter effettuare una promozione turistica regionale intelligente e incessante, anche grazie al lavoro che verrà fatto sul lato degli attuali social networks”.

L’importanza dell’appuntamento triestino è stato sottolineato anche dall’ Assessore allo Sviluppo ed Attività Economiche del Comune di Trieste, Edi Kraus, e dal vice-sindaco e assessore allo sport del Comune di Muggia, Laura Marzi: entrambi hanno delineato a chiare lettere come non ci sia solo l’orgoglio istituzionale nell’aver dato un appoggio all’organizzazione di questo evento, ma anche perchè lo sport diventa in questo modo un veicolo prezioso per promuovere l’intero territorio. Ulteriori apprezzamenti sono infine arrivati da James Dewar, consigliere federale della FIDAF, che ha anticipato la possibilità più che concreta di poter assistere nel 2014, proprio nel capoluogo regionale, a una delle partite della Nazionale maggiore di football americano. Un “regalo” che gli appassionati locali di questa disciplina “made in U.S.A.” non vedono l’ora di scartare.

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La primavera è appena iniziata ma l’estate Crese Cup è già da tempo entrata nel vivo. Proseguono febbrili infatti i preparativi per organizzare anche quest’anno una manifestazione all’altezza delle aspettative, pronta a regalare emozioni forti non solo agli sportivi partecipanti ma anche al pubblico.

Per un’idea di così grande successo non occorre cercare o svelare segreti, basti piuttosto focalizzare l’attenzione sui numeri che, anno dopo anno, hanno messo Crese Cup al primo posto degli appuntamenti sportivi dell’estate in regione. Sono passati dodici anni dall’esordio di questo torneo, dal ristretto numero di partecipanti sul campo a 7 di Via Soncini. La dimensione assunta da Crese Cup col passare delle edizioni, testimonia in modo inequivocabile come l’impegno di Mattia Milazzi e di tutto il suo staff sia orientato verso un’offerta sempre più varia e completa, nei confronti di chi desidera far parte di questa manifestazione ed esserne protagonista, dentro e fuori dai campi di gioco.

Calcio, basket, volley, football americano; da quest’anno l’introduzione del beach volley, del calcio-tennis su vera sabbia, del torneo di calcio per i più piccoli con la possibilità di partecipare ad un camp estivo. Tutto all’insegna della continua evoluzione, dell’espansione di un progetto che, anno dopo anno, richiama sempre più appassionati allargando i propri orizzonti.

Trieste sarà ancora il fulcro della kermesse, sarà infatti anche quest’estate Via Petracco la sede designata per gli eventi nel capoluogo giuliano, compreso l’importantissimo epilogo delle finali regionali Crese Cup e Crese Volley. Ma anche Udine avrà un ruolo fondamentale, grazie alla rinnovata disponibilità della S.S.D. Serenissima di Pradamano, presso la quale avrà luogo la seconda edizione friulana del Crese Cup oltre al battesimo del green volley, segno tangibile di come l’interesse per questa iniziativa stia trovando sempre più consensi anche fuori Trieste.

Un mese di appuntamenti imperdibili, ricchi premi per tutti i tornei, all’interno di una manifestazione che privilegia non solo lo sport ma anche l’intrattenimento, con dirette televisive e streaming video trasmesse dall’emittente Fvg Sport Channel, uno stand gastronomico sempre in funzione, splendide hostess ed ospiti a sorpresa nelle serate più ‘calde’ della dodicesima edizione. Per chi vive lo sport come competizione senza risparmiarsi, per chi lo vive come puro divertimento, per chi vuole semplicemente stare comodo e gustarsi le emozioni di ben dodici diversi tornei in un unico grande contenitore, quest’invito è rivolto a tutti voi! Entrate a far parte dell’universo Crese Cup, sentitevi protagonisti di un’emozione lunga oltre un mese, avvicinatevi ad un’esperienza da vivere tutti insieme!

Crese Cup TS e UD (12^ Edizione): Il piatto forte della manifestazione. Dalle origini al gran finale, anche in questa edizione il calcio a 7 sarà protagonista. Fase a gironi a Trieste ed Udine, finali regionali a Trieste. Torneo riservato ai calciatori tesserati F.I.G.C. Livello elevatissimo, l’elite calcistica regionale scende in campo per conquistare il trofeo più ambito dell’estate! Grandissima novità 2013 sarà la diretta televisiva e streaming video delle fasi finali sull’emittente Fvg Sport Channel!

Crese Basket PRO e FREE (3^ Edizione) Dai playground alle palestre, dai palazzetti ai canestri appesi dietro al garage di casa. Pallacanestro per tutti con i tornei PRO riservati ai semi-professionisti e FREE per i cestisti amatoriali. Il basket esalta atleti e pubblico regalando emozioni e spettacolo anche al Crese, per la terza edizione consecutiva.

Crese Basket Girl (New) Visto il successo delle scorse edizioni, il basket non sarà un universo esclusivamente maschile. Sotto canestro largo anche alle donne! naturalmente solo al Crese Basket Girl.

Crese League (3^ Edizione) In passato definita la democrazia del calcio, Crese League torna anche quest’anno a coinvolgere chi, durante l’anno, vive il pallone senza l’assillo dei tre punti. Un numero limitato di calciatori tesserati a disposizione (tre, uno dei quali obbligatoriamente in panchina), per rendere tutti protagonisti e non comparse del grande spettacolo Crese.

Crese Green Volley (3^ Edizione) Calcio, basket e non solo. Al Crese un ruolo importante lo ha anche il volley, giunto alla terza edizione grazie al notevole successo riscontrato in passato. Dalla palestra al prato sinteticoricezioni, schiacciate e muri terranno il pubblico col fiato sospeso! Competizione mista, con l’obbligo di avere in campo almeno due donne.

Crese Beach Volley (New) Crese vuol dire estate, beach volley vuol dire estate, spettacolo ed atletismo, divertimento e competizione. Crese porta a Trieste un piccolo pezzo di Copacabana, per proporvi questa grandissima novità!

Crese FiveMan (2^ Edizione) Ritorna per il secondo anno consecutivo il torneo che ha nell’esplosività fisica e negli schemi il suo fulcro. Placcaggi e corse a perdifiato in questa versione ‘tascabile’ del football americano, 5vs5 a tutto ritmo e senza esclusione di colpi. Fai touch-down insieme a noi!

Crese Girl (2^ Edizione) Chi l’ha detto che il calcio è roba solo da uomini? Al Crese anche il gentil sesso può mettere le scarpette da calcetto, scendere in campo e dare battaglia a caccia del trofeo finale!

Crese Replay (2^ Edizione): Torneo parallelo di calcio a 7, riservato alle compagini eliminate nei gironi di Crese Cup e Crese League. Perchè al Crese si da una seconda possibilità anche a chi esce precocemente di scena.

Crese Over 35 (2^ Edizione) Il calcio è passione ad ogni età, giovane o meno giovane essa sia. Anche chi non è più un ragazzino potrà quindi divertirsi e competere per un trofeo, in questa versione del Crese riservata agli over 35. Perchè molto spesso è l’esperienza a fare la differenza.

Crese Junior (New) Divertimento al primo posto per coinvolgere anche i campioncini in erba, inseguendo anche d’estate il sogno di diventare un domani come i loro idoli. Torneo riservato ai bambini nati nel 2001/2002.

Crese Sepaktakraw (Calcio Beach Tennis – New) Acrobazie, tecnica, prontezza di riflessi, uno dei ‘passatempi’ da spiaggia più graditi a tutti i calciatori avrà a Trieste un torneo tutto suo! Spettacolo e scintille assicurati grazie alla novità del calcio beach tennis!

Ecco infine lo spot TV dell’edizione 2013!

httpvh://www.youtube.com/watch?v=wnWzBiOaCwU

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