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Nel variegato mondo equestre non c’è bisogno di imporre le quote rosa. Le donne, in questa disciplina, sono storicamente impegnate sia in ambito tecnico che dirigenziale, e l’elezione di Fiamma Gabelli, la nuova presidente della Fise regionale, è la cartina di tornasole di una tendenza senza soluzione di continuità.

La sua nomina è giunta al termine di una votazione molto combattuta, in cui il competitor Claudio Berra è stato sconfitto con 13 voti di margine. Una lotta intensa e serrata, che conferma l’interesse per una Federazione – gli sport equestri – in costante crescita e forte, in Friuli Venezia Giulia, di oltre 3.100 tesserati. E con un trend, per l’immediato futuro, destinato a crescere ancora.

Fiamma Gabelli, intanto complimenti per l’elezione. La Fise regionale cambia rotta dopo due mandati in cui Michele Stavro Santarosa ha funto da presidente. Quali sono i principali obiettivi che lei si pone per questo suo nuovo incarico?

La mia volontà è di creare partecipazione. Vorrei fare in modo che tutti gli attori di questa nostra splendida disciplina possano rendersi utili per migliorare la Federazione. Vorrei creare dei gruppi di lavoro organizzati in base alle differenti sezioni della Fise, in cui chiunque possa lanciare idee, presentare progetti e favorire una crescita qualitativa del nostro comparto. Mi piacerebbe aprire ulteriormente il bacino di utenza coinvolgendo le generazioni più giovani. Abbiamo potenzialità enormi ma per raggiungerle dobbiamo creare interesse attorno a questo settore, e far capire ai tanti possibili fruitori che il mondo dei cavalli non è un ambiente élitario. Per svolgere equitazione di base non si spende di più che per andare a sciare: con poche centinaia di euro all’anno, per intenderci, si può iniziare a praticare in chiave non agonistica questa nostra splendida attività”.

Ha detto che uno dei suoi obiettivi è di entrare a contatto con le giovani generazioni. Avete già qualche idea al riguardo?

Sì, vorremmo entrare nelle scuole attraverso dei progetti mirati, ad esempio organizzando delle visite guidate nei nostri centri ippici. Ci piacerebbe coinvolgere i ragazzi, le loro famiglie e magari gli insegnanti. La stessa Federazione romana appoggia questa politica di apertura per così dire ludica e non solo agonistica, in cui al centro del progetto ci sia un’interazione con la natura e con gli animali e non solo con la gara vera e propria. E’ un po’ la visione degli sport equestri che esiste in molti paesi europei e che noi, almeno in parte, dovremmo prendere da esempio”.

La Fise regionale conta comunque numeri di tutto rispetto. Ci sono oltre 3.000 tesserati in Friuli Venezia Giulia ed anche una cospicua presenza di circoli, vero?

Sì, in una realtà dalle dimensioni ridotte come la nostra contiamo più di 60 centri ippici, e questo per noi è motivo di orgoglio. E mi piace sottolineare come questi circoli siano distribuiti quasi equamente fra le quattro province della regione, a conferma di una diffusione capillare in tutto il Friuli Venezia Giulia”.

Il 2012 appena conclusosi ha regalato grandi soddisfazioni all’equitazione regionale. Quali sono stati i principali risultati raggiunti dagli atleti locali?

L’anno trascorso è stato probabilmente il più positivo sotto l’aspetto agonistico e sarà difficile ripetere i trionfi dei dodici mesi passati. Lucia Vizzini si è confermata vicecampionessa italiana nel salto ostacoli ottenendo preziosi piazzamenti anche in Europa. Davide Kainich si è disimpegnato egregiamente alla Coppa delle Nazioni imponendosi oltretutto in un Gran Premio internazionale; e poi Carla Cimolai ha vinto il campionato assoluto amazzoni e la squadra del Friuli Venezia Giulia si è addirittura piazzata al primo posto nella sontuosa cornice romana. Senza dimenticare i trionfi europei del duo Di Forti e Lupacchini nel volteggio, una coppia che tutta Italia ci invidia, ed i plurimedagliati atleti dell’equitazione americana”.

In questo panorama di grande valore, quali sono invece le problematiche che la sua presidenza sarà chiamata a risolvere?

Da una parte dovremo garantire maggiore sicurezza e tranquillità ai nostri iscritti in materia fiscale, legale ed assicurativa. Dall’altra invece bisognerà migliorare il rapporto fra i circoli e la Federazione: c’è bisogno di più dialogo per crescere ulteriormente tutti assieme”.

Il sogno nel cassetto?

Meno polemiche e più spazio alla passione. Le critiche ci saranno sempre, per carità, ma se non altro che siano costruttive”.

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