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Divertimento, entusiasmo e molti insegnamenti utili per tutti, sia per gli allievi che (quasi incredibilmente) anche per i coach. Qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’ “American Bowl Camp” dà un’ulteriore conferma della propria efficacia e vede concludersi la seconda giornata di clinic con tanti volti sorridenti e la convinzione che il lavoro svolto è stato eccellente. 

In questo caso non ci limiteremo a registrare solamente le note tecniche delle due sessioni di allenamento del venerdì: tra placcaggi, miglioramento dei fondamentali e studio degli schemi di attacco e di difesa (con lo scrimmage di sabato mattina che sarà il momento finale dell’edizione 2014), il penultimo atto del Camp ha permesso di tastare più di qualche polso, in relazione a quanto finora visto e sperimentato sul manto verde del “Grezar”. E i consensi sono unanimi, nel definire già questo 5° appuntamento come il più riuscito e il più completo di sempre.

“Essere qui è davvero una sensazione meravigliosa”, spiega Riccardo Merola, allenatore dei Giaguari Torino. “Abbiamo voluto fortemente partecipare a questo evento in funzione anche del progetto “Junior Player Development” che coinvolge molti dei giovanissimi qui presenti. I ragazzi si stanno divertendo parecchio e tutti i coach americani sono davvero molto disponibili: l’essere al fianco di queste leggende non ha davvero prezzo”. 

Sulla questione della “linea verde”  si sofferma anche il tedesco Marcus Hirschmuller, che con la sua “MH Football” è presente a Valmaura per il secondo anno di fila come fornitore di materiale tecnico: “Rispetto a quella precedente, ci sono davvero molti più giovani in questa edizione e credo che tutto questo sia davvero un aspetto ampiamente positivo. Va riscontrato il grande lavoro che è stato svolto dallo staff e dall’intera organizzazione, in una città meravigliosa come Trieste con un centro storico che personalmente mi ricorda tantissimo Vienna”. Ed è proprio sul lato prettamente turistico che molti ospiti del Camp si soffermano volentieri , decantando le bellezze del capoluogo giuliano: sia Den Rasoli, coach dei Wolverines Piacenza che qui ha portato il gruppo più numeroso di giocatori con ben 10 effettivi in tutto, ma soprattutto uno degli allenatori più rappresentativi del coaching staff: Sebas Serrano. Lo spagnolo non fa troppi giri di parole nell’affermare che “Trieste è una città davvero fantastica, di cui ho avuto modo di apprezzarne anche la gentilezza e l’amichevolezza delle persone con le quali mi sono raffrontato. Aldilà dell’ottima fattura di questo Camp, al quale partecipo per la prima volta in assoluto, non ho dubbi nell’affermare che tornerò ben volentieri anche il prossimo anno”.

Chi infine, con orgoglio e tanta simpatia, ha sposato ormai da anni questa avventura all’ “American Bowl Camp” è Kris Haines, una sorta di “padrino” dell’evento targato Pro Loco Muggia ma – ci piace sottolinearlo – anche una “macchietta” caricata a palla: “E’ bello constatare come giovani e giovanissimi imparino tanto e alla svelta, così come noi allenatori ci divertiamo particolarmente nell’insegnare loro i fondamenti del football”. Ma per l’ex Washington Redskins, Chicago Bears e Buffalo Bills, resta ancora vivo nella mente il tour del Friuli-Venezia Giulia di qualche giorno fa: “Lo ricorderò sempre con estremo piacere: ho avuto modo di conoscere chiese e monumenti, oltre al vino, alla grappa e soprattutto ai prosciutti di San Daniele…”

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Con la conferenza stampa tenutasi quest’oggi nella “Sala Predonzani” del Palazzo della Regione, si è ufficialmente aperta la 5° edizione dell’ “American Bowl Camp”, evento che già da anni accentra sulla città di Trieste l’interesse di un intero movimento – quale quello del football americano – sia a livello nazionale che in quello internazionale.

L’idea del Camp, nata nel 2010 e organizzata dalla Pro Loco Muggia in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, Turismo FVG, Comune di Trieste e Comune di Muggia, porta senza dubbio la firma di Riccardo Lonzar. Anche in questa occasione è spettato a lui il compito di “cerimoniere”, analizzando il buon riscontro di numeri sul fronte delle iscrizioni che di fatto confermano il dato ottenuto nel 2013. Non solo: tra gli allievi del coaching staff, quest’ultimo composto da otto ex-giocatori NFL (di cui quattro vincitori di Super Bowl), rispetto alle annate precedenti saranno molti di più i partecipanti sotto i 18 anni. E’ un piccolo ma importante traguardo che l’American Bowl Camp 2014 ha raggiunto ben prima di iniziare l’attività sul campo, prevista sul manto erboso del “Pino Grezar”: tale ambito si lega a un progetto di sviluppo avviato con FIDAF (Federazione Italiana di American Football) proprio inerente ai settori giovanili, con il futuro prossimo che sempre di più vuole aprire la porta alla cosiddetta “linea verde”.

Il Camp, che quest’anno vedrà la partecipazione di celebrità del football quali Lamont Warren, Kris Haines, Matt Joyce, Emery Moorehead, Steve Bono, Mike Singletary, Quentin Coryatt e Shaun Gayle, punta nell’immediato a trasformarsi in un contenitore di sport americani ancor più completo: tutto ciò avverrà già a partire dai prossimi appuntamenti, nei quali Riccardo Lonzar ha voluto confermare l’introduzione dal 2015 dello “cheerleading”, strizzando progressivamente l’occhio anche verso ulteriori discipline a stelle e strisce quali baseball e basket. 

E’ comunque evidente come il cuore pulsante sia sempre quello strettamente collegato al football, con lo stesso Lonzar a preannunciare con un anno di anticipo il probabile avvento a Trieste di un altro grande della NFL: Mark Rypien, ex quarterback dei Washington Redskins, vincitore di due Super Bowls. Ma già il presente vede una schiera incredibile di campioni, pronti a essere i protagonisti indiscussi e il motore trainante dell’evento: in tal senso, è unanime il giudizio positivo da parte di tutte le istituzioni intervenute alla conferenza stampa di quest’oggi.

Per Michele Bregant, Direttore Generale di Turismo FVG, “l’organizzazione di appuntamenti formativi e sportivi di questo tipo è un’attività che la Regione intende appoggiare e sviluppare in maniera sensibile, specialmente a livello di promozione turistica. E’ importante dunque focalizzarsi su quelli che sono i target strategici su cui operare, in particolare nel Nord Europa e negli Stati Uniti, luoghi dove il football è ben conosciuto e dove tutti gli attuali partecipanti al camp – sia allenatori che allievi – avranno la possibilità di tornare a casa forti dell’esperienza positiva che il Friuli-Venezia Giulia ha saputo trasmettere loro”.

Per Antonella Grim, Assessore all’Educazione, Scuola e Università e Ricerca del Comune di Trieste, “l’eccellente organizzazione dell’American Bowl Camp costituisce un ottimo volano per far conoscere la nostra città, non dimenticando che questo sport ha profondi e solidi valori educativi da poter veicolare verso i più giovani.” Sulla stessa linea d’onda è anche Stefano Decolle, Assessore al Turismo e Commercio del Comune di Muggia: “Il football americano e i suoi protagonisti sono nuovamente i benvenuti nel nostro territorio” – afferma – “nonostante una stagione difficile in ambito locale, le grandi risorse organizzative da parte di realtà come la Pro Loco Muggia sono fondamentali per la nostra provincia e per avvicinarci ancor di più a uno sport che, da piccoli, avevamo avuto modo di apprezzare durante le telecronache notturne di Dan Peterson”. Il rappresentante del CONI Regionale, Giorgio Kufersin, ha voluto infine soffermarsi sulle “importanti sinergie che un evento come l’American Bowl Camp permette di creare tra enti locali e movimento sportivo: questo si traduce in un punto di partenza per la collaborazione tra chi lavora con lo sport e il turismo stesso, dando luogo a buoni e futuri risultati per tutta l’economia globale”.

La chiusura degli interventi è stata affidata a professionisti del football americano, primo tra tutti Giorgio Longhi che, in rappresentanza della FIDAF, ha sottolineato come “il portare a questa edizione – di per sé già di eccellente fattura – ben venti ragazzi sotto i 18 anni, stia a significare l’importanza di aver intrapreso un vero e proprio nuovo percorso di ampliamento educativo verso questa disciplina. In fondo, ciò che conta di più ai nostri giovani è quello di poter stare vicino a questi grandi campioni, traendone un prezioso insegnamento che va aldilà del football”.

Per Sebas Serrano, componente della Federazione Internazionale assieme ad Aitor Trabado (anch’esso presente a Trieste), “è un piacere e un onore poter far parte di questo evento, uno dei migliori d’Europa a livello qualitativo”: oltretutto, entrambi i coach saranno impegnati proprio nei prossimi giorni nella valutazione di una possibile “promozione”  di questo appuntamento quale clinic ufficiale IFAF. Infine, sul fronte referees, Vincenzo Calandrelli di AIAFA ha sottolineato come l’American Bowl Camp “dia l’ ottima occasione per alzare l’asticella anche sul fronte arbitrale, con la presenza a Trieste di due fischietti storici come Carl e Perry Paganelli a delineare ancor di più l’alto livello di questo evento”.

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Un po’ come vale per Kris Haines, anche Lamont Warren (Indianapolis, 4 Gennaio 1973) rappresenta uno dei “veterani” dell’ ”American Bowl Camp” che a fine mese animerà lo stadio “Grezar”: l’edizione 2014 sarà infatti la sua quinta partecipazione consecutiva in quel di Trieste, diventando a tutti gli effetti ben più di un semplice “afecionado” della manifestazione ideata dalla Pro Loco Muggia.

Cresciuto nella University of Colorado Boulder, Warren è passato ai professionisti al sesto round del draft 1994. Nei suoi 8 anni di esperienza come running-back nella NFL, Warren ha giocato per gli Indianapolis Colts, i New England Patriots e i Detroit Lions.

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Da quest’oggi, giovedì 29 maggio 2014, sono aperte le iscrizioni per l’American Bowl Camp 2014: grazie a un ricchissimo coaching-staff di fama internazionale, la 5° edizione dell’iniziativa didattico-sportiva animerà nuovamente l’estate giuliana sul manto erboso dello stadio “Grezar” di Trieste, in una “quattro-giorni” che promette già di essere entusiasmante e che si svolgerà a cavallo dei prossimi mesi di luglio e agosto.

Le quote di partecipazione, che restano immutate rispetto a quelle del 2013, sono le seguenti:

CAMP GIOCATORI  (31 Luglio, 1-2 Agosto)

1. Quota singolo giocatore : 300 Euro

2. Quota gruppo squadra (minimo 4) per singolo giocatore: 250 euro

3. Quota giocatore che ha partecipato ad edizioni precedenti : 200 euro

CAMP ALLENATORI (30-31 Luglio, 1-2 Agosto)

1. Quota allenatore: 200 Euro

2. Quota allenatore che ha partecipato alle edizioni precedenti: 160 Euro

CAMP ARBITRI (1-2 agosto)

1. Quota arbitro: 180 Euro

2. Quota arbitro AIAFA: 150 Euro

La quota di partecipazione comprende : 

a. Camp nella sezione e data indicate sopra 

b. Biglietti per trasporti pubblici

c. Camp gadget kit : ballcap, t-shirt, shorts, practice jersey (solo giocatori)

d. Pause Camp rinfreschi

e. Pranzo al Campo 31 Luglio, 1 e 2 Agosto 

Per iscrizioni e maggiori dettagli, è possibile visitare il sito ufficiale dell’evento, all’indirizzo http://americanbowl.org/camp/

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Giornata intensissima di contenuti, quella andata in scena nella seconda giornata di lavori dell’ “American Bowl Camp” di Trieste: poco spazio per tirare il fiato e parecchie cose da fare per il centinaio di partecipanti presenti, che già alle 8 e mezza del mattino erano pronti in una saletta del PalaTrieste per le prime “istruzioni per l’uso” impartite dal coaching staff.

Molti i temi di giornata, con quello della sicurezza in campo a fungere da vero e proprio protagonista di mattinata: guardando prima i video proiettati in aula, seguiti dal lavoro certosino sul “verde” del Grezar, è pressochè lampante capire al volo come i grandi campioni vogliano insegnare ai giovani il corretto utilizzo del casco e i tipi di contatti che possono essere effettuati in partita. E’ fondamentale conoscere i rischi di questa bella ma pericolosa disciplina: la presenza anche di alcuni arbitri ufficiali sul manto erboso dell’impianto di Valmaura danno un motivo in più ai partecipanti di imparare qualcosa che, durante la loro carriera sportiva, potrà salvaguardarli da brutti infortuni o pessime sorprese assortite.

Il punto più alto, almeno a livello emozionale, non può che essere l’appuntamento del primo pomeriggio assieme a Joe Montana: l’ex-49ers veste i panni di “professore” e dispensa un’abbondante mezz’ora fatta di schemi e nozioni tecniche. Fa caldo all’interno della gremitissima saletta del PalaTrieste, ma è altrettanto imponente il grado di concentrazione che tutta la classe dimostra nel seguire i concetti sviscerati da uno dei quarterback più forti della storia: non si fa troppa fatica nel notare, in quel silenzio quasi religioso, i più giovani pendere dalle labbra di “Mister Joe” e approfittare per ottenere preziosi consigli da un mito quale è il loro insegnante in cattedra.

La conclusione della giornata è dedicata al lavoro esterno: si ritorna a sudare copiosamente con un lavoro differenziato che, rispetto a quanto visto nel “Day 1”, comincia a incentrarsi sempre più sulla chimica di squadra. Inevitabile dunque non risparmiarsi nemmeno per un secondo sul campo di gara: capita di sentire qualche “F**K!” apostrofato in maniera colorita da un QB che si fa intercettare il proprio lancio da un avversario, così come un passaggio dalle 50 YD trova le mani del proprio ricevitore, con annessi applausi e fischi di giubilo che volano da parte dei presenti. L’ “American Bowl Camp” è soprattutto questo: voglia di dimostrare a tutti di che pasta si è fatti.

Le foto della 2°giornata:

http://www.flickr.com/photos/elsitodesandro/sets/72157634905164706/

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