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Non ci si inventa niente, parlando dei possibili scenari di un derby: ovverosia, una partita che sfugge a qualsiasi tipo di schema, scritto o non scritto. La Trieste-Udine che farà il pienone domenica all’Alma Arena crea poche eccezioni alla regola, soprattutto perché arriva in un momento di campionato in cui – a 80 minuti secchi dalla fine della regular season – i giochi non sono fatti né per i giuliani, tantomeno per i bianconeri friulani.

Ecco quali sono, da ambo le parti,  gli elementi che potrebbero spostare l’ago della bilancia da una parte o dall’altra:

ALMA TRIESTE

  1. L’IMBATTIBILITÀ CASALINGA BIANCOROSSA -> 558 (cinquecentocinquantotto, per esteso): è il numero di giorni consecutivi in cui il palasport di Valmaura, all’interno della stagione regolare, non viene violato da una formazione diversa da quella triestina.Sono cambiate le squadre, così come gli obiettivi prefissati a inizio di ogni campionato, ma il trend in via Flavia non è mutato minimamente: la poco rilassante sensazione di cadere in una vasca piena zeppa di piranha è una sorta di abitudine che nell’ultimo anno e mezzo ha accompagnato tante malcapitate avversarie dell’Alma. E anche qui scopriamo l’acqua calda nell’affermare che – di quei attuali 42 punti in classifica a Est – 28 sono il fatturato del “14-0” di record interno: ben più di una semplice polizza assicurativa per Trieste. In barba anche al numero esponenziale di infortuni stagionali.
  2. IL PUBBLICO -> altra “cosina” più ovvia del fatto che ogni giorno, sul colle di San Giusto, sorga il sole. Il muro biancorosso fa sempre la differenza, in ogni ambito. E sicuramente lo farà anche domenica prossima contro la Gsa, poiché è ormai scientificamente provato che il “sesto uomo” all’Alma Arena è da molto tempo l’elemento che si unisce in maniera indissolubile con la squadra di Eugenio Dalmasson. Alla stessa stregua di un atomo di ossigeno che si lega a due di idrogeno…16300227_1302130379845553_4601289315268426440_o
  3. QUEL PRIMO POSTO ASSOLUTO A PORTATA DI MANO -> Domenica nella Venezia Giulia si potrebbe festeggiare ben più di una semplice vittoria in un derby. Perché combinazioni astrali favorevoli (unite al ben più serio quoziente canestri che sorride a Trieste, volgendo lo sguardo verso le prime della classe a Ovest) metterebbero il sigillo notarile sulla casella numero 1 della griglia play-off. Che, per un Alma che tanto ha faticato (e anche perso punti) in trasferta nel girone di ritorno, è indiscutibilmente un valore aggiunto non indifferente per tutto quello che vedremo dal 29 aprile prossimo in poi.Ecco allora che i due punti contro Udine fanno davvero venire maggiormente l’appetito, confidando che nelle migliori delle situazioni Trieste potrà andare poi a Montegranaro quasi in…ciabatte. E tirare un pochino il fiato, prima del rush finale di post-season, diventa sì un bel valore aggiunto.

GSA UDINE

  1. L’IMBATTIBILITÀ CASALINGA BIANCOROSSA -> No, non è un errore di copia/incolla di quanto già scritto sopra. È che a Udine ci sperano eccome, che si possa far saltare il banco dell’Alma Arena proprio in occasione del derby, nonostante il filotto aperto giuliano sembra non concludersi mai. E, come disse un po’ di tempo fa Ethelda Bleibtrey, nuotatrice statunitense che vinse 3 medaglie d’oro alle olimpiadi di Anversa 1920:


    I record sono come le bolle. Scompaiono velocemente.

     

    Le bamboline voodoo con annessa canotta giuliana sono già in vendita in Friuli e dintorni, ne siamo certi. Ma alla Gsa servirà anche qualcosa in più per vincere a Trieste, e qui ci colleghiamo al punto successivo…

  2. TROY CAUPAIN -> Buona parte degli occhi saranno su di lui. Primo, perché a parte i video su YouTube, del prodotto cresciuto ai Cincinnati Bearcats si sa pochino (se non che tira discretamente, sa prendersi anche un buon numero di rimbalzi e possiede una spiccata abilità nel passare bene la palla in transizione). Secondo, perché il play di stanza sin poco tempo fa ai Lakeland Magic potrebbe essere la pescata giusta in un contesto che ha perso per strada la fiducia dei mesi migliori.

    Saprà un newyorkese classe 1995 ridare a Udine la leadership che Rain Veideman – prossimo nel contesto Gsa a essere…”rottamato” –  non è stato in grado di fornire ai bianconeri nell’ultimo periodo? Di certo, il rischio che il nuovo play americano diventi domenica per l’Alma il pericolo pubblico numero uno è tangibile.os-pictures-orlando-magic-player-troy-caupain--014

  3. L’ORGOGLIO FRIULANO NELLE SFIDE CONTRO TRIESTE -> Tre sconfitte di fila e un coltello tra i denti: Udine è in piena corsa per i play-off, ma la brusca frenata intercorsa proprio prima del prossimo derby ha raffreddato gli entusiasmi. E arrivare a giocarsi (quasi) tutto all’ultima di campionato per staccare il biglietto per la post season è roba che dalle parti del “Carnera” nessuno vuole correre il rischio.

    Anche il magazziniere dell’Apu sa bene che uscire domenica sera dall’Alma Arena con i due punti in tasca sarà impresa titanica: ma c’è sempre quello smisurato orgoglio su lato bianconero – nelle partite contro i rivali biancorossi – che può diventare il propano per incendiare sportivamente una sfida come quella di Valmaura. Lo è sempre stato storicamente, lo sarà sicuramente anche in questo appuntamento. Perché il pensiero di potenziali caroselli friulani strombazzanti, da Via Miani sino al casello di Udine Sud, fa venire l’acquolina in bocca a tutti quelli con sciarpe Gsa… 

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Importante per l’Alma, quasi fondamentale per Udine: il derby di per sé non è mai una sorta di sfida “scapoli contro ammogliati”, tantomeno lo sarà la partita che domenica prossima riempirà le tribune dell’astronave di Valmaura. Su sponda friulana si respira sin da adesso l’aria dell’attesa, poco mitigata da un finale di stagione in cui la Gsa si sta complicando la vita da sola: ne è consapevole Davide Micalich, general manager e a.d. dell’Apu.

Micalich, arrivate dunque allo scontro più atteso del campionato con qualche difficoltà di troppo: ve lo aspettavate? «Decisamente no. Siamo un po’ col fiatone dopo un girone di andata più che positivo: nelle ultime settimane pensavamo che il peggio fosse ormai alle spalle, obiettivamente però ci stiamo trascinando troppo nel cercare di blindare una posizione per i play-off. Certamente paghiamo a caro prezzo sconfitte sanguinose come quella casalinga contro Bergamo: ora continuiamo a lavorare, le somme le tireremo solamente alla fine».

È evidente che, nel momento-no, abbiate cercato costantemente di cambiare rotta. E qualcosa è arrivato ultimamente dal mercato. «L’arrivo di un giocatore come Troy Caupain è da considerarsi propedeutico dopo un’analisi attenta che è stata fatta nell’ultimo periodo. Per qualche settimana abbiamo preferito rimanere con questi effettivi finché la situazione ce lo permetteva, poi ci siamo resi conto che dovevamo fare qualcosa. Abbiamo rinnovato la fiducia a coach Lino Lardo, sapendo che un cambio in panchina a poche giornate dal termine non avrebbe portato alla scossa desiderata. E dopo aver constatato che Veideman sta facendo molta fatica rispetto alla scorsa annata, la scelta è ricaduta su un atleta che ha fatto molto bene in G League e che saprà ritagliarsi un ruolo da protagonista anche da noi. Chissà, magari già contro l’Alma…».

A proposito di derby: è anche una sfida tra diverse tifoserie. La vostra, dopo alcune partite infelici, ha raffreddato un po’ il proprio entusiasmo…«A Udine stiamo vivendo di euforia, dopo essere ripartiti dalla C sino alla A2. Io credo che, al di là dei risultati non brillantissimi dell’ultimo periodo, i nostri supporters non faranno mancare il proprio apporto domenica prossima. Un derby è sempre memorabile, per coreografia e per il calore che entrambe le tifoserie sanno sprigionare. L’importante è fermarci agli sfottò, per poi andare tutti insieme a bere una birra a fine partita: è questo ciò che conta».

E Trieste, come la vede? «Ho grande rispetto per l’Alma e per quello che ha saputo costruire in questi mesi: conosco Mario Ghiacci per averci lavorato molto bene assieme in passato, c’è l’entusiasmo di Gianluca Mauro e la forza di una proprietà che sta investendo forte. Si vede ad occhio nudo che le cose sono cambiate rispetto a solo qualche stagione fa. E anzi: nel momento in cui saremo fuori dai giochi, farò il tifo proprio per Trieste».

Come si affronta una squadra che, in casa durante la regular season, non perde un colpo all’Alma Arena da un anno e mezzo? «Con la consapevolezza che sul proprio parquet Trieste è quasi imbattibile, per organico e per la forza dei tifosi: il pronostico pende dalla loro parte, ma è anche vero che abbiamo bisogno di riaccenderci. E non esiste un’occasione migliore per tentare di fare uno sgambetto all’Alma proprio a Valmaura: sono convinto che, indipendentemente dalla difficoltà del match, una bella fetta di play-off passa per noi proprio da un risultato positivo nel derby. Giocando senza pressioni, possiamo fare il colpaccio».

Chi vede come favorita per il salto di categoria? «Senza mezzi termini, la squadra che arriva prima in assoluto in regular season. E se a farlo sarà Trieste, far saltare il fattore-campo sarà difficile per tutti».

(da City Sport, lunedì 9 aprile 2018)

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La Pallacanestro Trieste 2004 torna alla vittoria nell’ultima amichevole pre-stagionale: nel derby contro Udine, i biancorossi si impongono al “PalaBenedetti” per 67-86 dopo una partita che i giuliani hanno saputo risolvere negli ultimi dieci minuti, grazie a un’ottima difesa che ha progressivamente bloccato le bocche da fuoco dei padroni di casa, permettendo poi ai biancorossi di trovare buone soluzioni in attacco per allungare definitivamente nel finale di gara. 

Si segna parecchio nel primo quarto di gara: Tonut da una parte e Pilotti dall’altra mettono sotto scacco le difese avversarie. Dopo un primo allungo da parte dei padroni di casa sul 12-6, Trieste riesce a stringere le maglie difensive riuscendo progressivamente ad alzare il ritmo con il duo Grayson-Marini: i giuliani vanno sul +4 al termine del primo quarto, subendo però un parziale di 11-0 su fronte udinese in apertura della seconda frazione (33-26). Trieste si sblocca offensivamente dopo cinque minuti, grazie alla “bomba” insaccata da Tonut, aprendo un contro-break che le permette di rimettere la testa avanti al 17′ (35-37): nel finale punto a punto di frazione, un canestro di Principe permette alla Gsa di andare alla pausa lunga avanti di due lunghezze.

Dopo il +6 friulano nei primi minuti del terzo quarto (49-43, con le realizzazioni di Zampolli e Zacchetti), gli ospiti danno una prima scossa al match: tre triple di fila, messe a segno da Carra e Grayson, permettono un primo importante allungo biancorosso al 25′ (49-58). Udine si riavvicina sino al -5, tuttavia i giuliani riescono a mantenere sette punti di vantaggio alla penultima sirena, prima dell’accelerata decisiva nei dieci minuti restanti: sono infatti due palle rubate, con annessi contropiedi vincenti di Carra e Mastrangelo, ad aprire un ulteriore parziale vincente per Trieste. La coppia americana Grayson-Holloway sale in cattedra, segnando con regolarità, con gli ospiti che vanno al massimo vantaggio proprio nei minuti conclusivi del match.

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Apu Gsa Udine-Pallacanestro Trieste 2004 67-86 (22-26, 41-39, 55-63)

Apu Gsa Udine: Anello 4, Zacchetti 10, Zampolli 11, Di Viccaro 11, Pilotti 14, Feruglio, Principe 8, Bacchin, Poltroneri 9. All. Corpaci

Pallacanestro Trieste 2004: Coronica 9, M.Norbedo, Tonut 12, Mastrangelo 4, Grayson 21, Candussi, Carra 12, Marini 6, Holloway 16, Fossati 6. All. Dalmasson

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La Pallacanestro Trieste 2004 fa suo il derby amichevole contro Udine: finisce 78-68 per la compagine di coach Dalmasson, anche se gli ospiti friulani hanno saputo mettere in difficoltà il team biancorosso, restando incollati nel punteggio sino a metà dell’ultimo quarto.

Le difese prevalgono sugli attacchi nei primi minuti del match: è il solo Akele a iscriversi a referto in campo dopo i primi 180” di gioco, con Mlinar sul fronte opposto a rispondere all’ex-Reyer Venezia (2-2). Successivamente gli ospiti vanno in vantaggio al 5′, grazie alla tripla di Anello, mentre Trieste prova a riversarsi in contropiede con due accelerazioni firmate da Grayson: i biancorossi rimettono la testa avanti con un successivo break di 7-0 (13-9), parziale rotto dal piazzato vincente di Poltroneri. I padroni di casa, che hanno sei punti durante la prima frazione da parte di Candussi, mantengono un vantaggio minimo alla prima sirena (15-14).

Seppure i giuliani si dimostrino più vivi a rimbalzo, specialmente in attacco, l’Apu è a +2 al 12′: Tonut rompe gli indugi – iscrivendosi a referto con una tripla – mentre i punti dalla distanza di Pilotti vengono rintuzzati da un’ulteriore conclusione pesante triestina, stavolta da parte di Grayson (24-23). Una schiacciata prorompente di Holloway apre un piccolo parziale interno che permette ai biancorossi di chiudere a metà gara avanti di cinque, sul 32-27; alla ripresa del match, Trieste va sul massimo vantaggio in poco meno di tre minuti, con il duo a stelle e strisce di casa a dare un primo scossone al match (44-31). Per Udine è Pilotti a salire sugli scudi, con quattro liberi di fila e un tiro pesante: la Gsa torna sotto sul -6 (49-43), ma le realizzazioni di Mastrangelo allo scadere di frazione permettono ai biancorossi di mantenere immutato tale gap in proprio favore.

Un gioco da tre punti di Marini, seguito dalla tripla imbucata da Di Viccaro, apre l’ultimo quarto al PalaTrieste: gli ospiti si spingono sino allo svantaggio minimo di due punti con Zampolli, ma il raggiungimento del bonus di falli già dopo tre minuti limita l’efficienza difensiva del team di Corpaci. I padroni di casa piazzano quindi il break di 7-0 grazie a Carra e Akele (69-60), con un’ulteriore parzialino interamente costruito da Grayson in penetrazione che lancia definitivamente Trieste verso la vittoria nel derby amichevole.

Pallacanestro Trieste 2004-Apu Gsa Udine 78-68 (15-14, 32-27, 57-51)

Pallacanestro Trieste 2004: Coronica 1, M. Norbedo, Tonut 12, Fossati 2, Mastrangelo 9, Carra 5, G.Norbedo, Grayson 19, Candussi 8, Marini 8, Holloway 7, Akele 7. All. Dalmasson

Apu Gsa Udine: Anello 9, Piazza 5, Zacchetti 7, Zampolli 5, Mlinar 11, Di Viccaro 8, Pilotti 13, Feruglio, Principe, Bacchin, Poltroneri 10. All. Corpaci

 

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Grande successo: in due parole si può descrivere la seconda edizione del Memorial “Stefano Tramontin”, tenutosi presso il palasport di Aquilinia nella giornata del 30 marzo 2013.

Una giornata dedicata a Stefano Tramontin, un ragazzo che ha lasciato un segno indelebile nel mondo della pallacanestro triestina tanto da dare ispirazione ad un torneo, organizzato dalla All In Sport A.S.D. in collaborazione con il Venezia Giulia Basket: quattro formazioni Under 15 che si sono date battaglia per tutto il giorno, mostrando un buonissimo spettacolo e poi il coronamento con la “partita del cuore” fra Tramon-Team, ovvero la squadra degli amici di Stefano, e gli “Amici di Rich”, un gruppo capitanato dalla stella americana Rich Laurel (nella foto di Antonio Barzelogna di Megabasket.it), che ha colto al volo la chiamata di una causa così nobile come il connubio fra sport, giovani e solidarietà (l’intero incasso è stato devoluto al CRO di Aviano).

Tante presenze, specialmente alla sera per la partita d’esibizione, ma è durante il giorno che si sono succeduti sul parquet i veri protagonisti dell’evento, cioè i giovani: nel torneo Under 15, semifinale combattuta fra squadre triestine, con i Salesiani che sono riusciti ad avere la meglio contro la combattiva Servolana guidata da Leonardo Mravic in panchina, con coach Cutazzo che ha volentieri lasciato la direzione al suo “delfino” seguendo i suoi ragazzi dalla tribuna. Il finale recita 51-62 per i Salesiani di Padovan, con Trivillin in evidenza.

Nel secondo match, invece, l’Apu Udine campione in carica ha dilagato contro i simpatici amici della Pallacanestro Motta ASD: dopo un primo tempo equilibrato, con i veneti che hanno mostrato piacevole gioco in contropiede ed in transizione, la fisicità degli udinesi ha avuto la meglio. Lacovig e Bertolin hanno fatto la differenza, mentre in casa Motta il volonteroso Baratella ha mostrato ottimi numeri in penetrazione: 102-58 il risultato.

Al pomeriggio, le finali: il terzo posto è andato proprio alla Pallacanestro Motta, che dopo aver passato trenta minuti ad inseguire una positiva Servolana, è riuscita a completare la rimonta. Un finale vibrante dei veneti, che hanno perso il leader Baratella per infortunio durante il primo periodo di gioco, ha beffato i servolani, superati per 50-54. La finalissima ha anch’essa animato il palasport rivierasco, con emozioni a non finire: i Salesiani Don Bosco sono stati lungamente in vantaggio, anche di quindici punti, contro l’Apu Udine. Le prestazioni al tiro di Bruni, Trivillin e Gregori sono state importanti, unite alla presenza di Marco Murabito, preziosissimo per coach Padovan e nominato MVP della manifestazione; l’Apu Udine, però, ha risolto anche questa volta la contesa grazie al pressing ed al sacrificio difensivo. Oltre ai punti di Lacovig, Bertolin e Marcuzzzi, fondamentale è stato l’apporto di Strizzolo, che dalla panchina ha portato una ventata d’energia che ha permesso a Udine il sorpasso in extremis, sul 69-72; il team udinese, dunque, si conferma campione per il secondo anno di fila.

Degna conclusione della serata, la partita d’esibizione fra Tramon-Team e “Amici di Rich”: tantissimi temi durante quaranta minuti davvero emozionanti. Dal duello generazionale fra Stefano e Alberto Tonut, alla presenza di ex Hurlingham come Riccardo Oeser, “Bubu” Klatowski, Rich Laurel ma anche personaggi triestini come Fortunati, Lorenzi, Bellina, Marco Porcelli figlio del mitico “Cola” o Andrea Bussani. Il tutto “mixato” con le giocate spettacolari di Stefano Crotta, i balzi di “Mike” Robba e Zurch in un’atmosfera davvero unica. Tutti uniti nel ricordo di Stefano Tramontin: e, per una volta, il risultato sul campo contava poco.

SEMIFINALI:

SERVOLANA – SALESIANI 51 – 62

Servolana: Paoletti 6, Cerne, Vigini 8, Madon 16, Deschmann 7, Ferrarese, Trento F., Panfili, Trento G., Liut 14. All. Mravic

Salesiani Don Bosco: Sbisà 5, Katalan 4, Gregori 8, Perentin 6, Gori 10, Larconelli, Bruni 5, Trivillin 13, Klancnik, Murabito 9. All. Padovan

Parziali: 9-17; 20-16; 15-11; 7-18

APU UDINE – PALL. MOTTA 102 – 58

Apu Udine: Bosso 2, Rosso 4, Strizzolo 8, Dose 7, Bruno 12, Di Bert 4, Lacovig 26, Bertolo, Bertolin 19, Marcuzzi 7, Bonassi 12. All. Pellos

Pallacanestro Motta ASD: Zordan 1, Daniel 6, Vendramini 4, Zuccheri 7, Fedrizzi 5, Granzotto, Tonon 9, Pase, Gobbo 2, Zoia, Baratella 18, Zandonà 6. All. Trevisiol

Parziali: 22-16; 23-20; 26-17; 31-5

FINALE TERZO/QUARTO POSTO

SERVOLANA – PALL. MOTTA 50-54

Servolana: Paoletti 7, Cerne, Vigini 12, Madon 13, Deschmann 2, Ferrarese 2, Trento F. , Panfili 4, Trento G. 2, 8. All. Mravic/Cutazzo

Pallacanestro Motta ASD: Zordan, Daniel 20, Vendramini 2, Zuccheri, Fedrizzi 2, Granzotto, Tonon 15, Pase 5, Gobbo 8, Zoia 2, Baratella, Zandonà. All. Trevisiol

Parziali: 18-11; 11-10; 15-16; 6-17

Arbitro: Tuntar di Trieste

FINALISSIMA

SALESIANI DON BOSCO – APU UDINE 69 – 72

Salesiani Don Bosco Trieste: Sbisà 6, Katalan 2, Gregori 14, Perentin 4, Gori 4, Larconelli, Bruni 17, Trivillin 11, Klancnik 2, Murabito 9. All. Padovan

Apu Udine: Bosso, Rosso, Strizzolo 8, Dose, Bruno 2, Di Bert 8, Lacovig 18, Bertollo, Bertolin 16, Marcuzzi 12, Bonassi 8. All. Pellos

Parziali: 25-17; 18-19; 12-22; 14-14

Arbitri: Galli e Accerboni

MEMORIAL GAME

TRAMONTEAM – AMICI DI RICH 72 – 83

TramonTeam: Totis 7, Tonut S. ne, Gasparo 2, Mravic 3, Robba 26, Zurch 5, Kalik, Bocciai 6, Manià, Debernardi 1, Crotta 22, Cigui. All. Benoli

Amici di Rich: Porcelli 4, Bortolot 17, Bussani 5, Richter 2, Bellina 11, Lamacchia, Prodan 4, Laurel 13, Lorenzi 12, Fortunati 8, Tonut A. All. Colusso

Parziali: 14-23; 18-22; 16-10; 24-28

Arbitri: Occhiuzzi e Roiaz

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