Stavolta non c’è storia: Alma fiume in piena, con Treviglio è 2-0 nella serie
Almeno per stasera, le cinture di sicurezza non servono affatto: gara-2 diventa una…ciclo-turistica per Trieste, travolgente e prorompente a 360° contro una Remer messa a ferro e fuoco. Finisce 94-68 e per il pubblico dell’Alma Arena è come passare – in due giorni netti – da un film thriller in prima TV a un cine-panettone di cui si conosce il finale a menadito. Biancorossi padroni indiscussi sul parquet dal primo all’ultimo minuto, lombardi lontanissimi parenti di quelli ammirati nelle 48 ore precedenti: si potrebbe riassumere così il mercoledì di play-off a Valmaura, con Trieste che torna a essere scintillante così come quella tante volte ammirata in regular season. Una prova di maturità per i giuliani, che avranno dunque già sabato al “PalaFacchetti” la possibilità di chiudere i conti nei quarti di finale.
Per un Green già indemoniato subito dopo la palla a due, c’è l’MVP di stagione votato dal pubblico biancorosso – ovvero Da Ros – a mettere una tripla d’oro per l’8-5 al 2’. L’Alma tenta di mettere subito il turbo in attacco, ma dorme in un paio di azioni difensive, non pagando tuttavia dazio anche grazie alle mani bollenti delle proprie bocche da fuoco. Due bombe in meno di 60’’ da parte di “Biggs Shotta” mettono le ali ai giuliani, sul +8 (18-10) in prossimità di metà frazione: Treviglio è in rottura prolungata, nemmeno il time-out chiamato da Vertemati sembra poter fermare l’incredibile esplosività biancorossa. Altri tre punti di Da Ros regalano la doppia cifra di vantaggio ai padroni di casa e solo un tap-in sfortunato di Parks imbucato nel proprio canestro ridà un pizzico di ossigeno a una Remer che rischia di imbarcare tantissima acqua in difesa. L’unico vero problema dell’Alma è sul fronte dei falli (Parks e Coronica già a quota due falli spesi), “grattacapo” mitigato da percentuali stellari dal campo: Trieste doppia Treviglio sul 28-14, momento in cui gli ospiti hanno un piccolo lampo d’orgoglio col break di 7-0, prima che l’alley oop targato Cavaliero-Green rispedisca al mittente il tentativo di recupero lombardo (32-21 al 10’).
Le percentuali di tiro diminuiscono nel secondo quarto, ma non l’intensità degli uomini di Dalmasson: è Parks a ergersi protagonista con schiacciate e difese certosine, la tripla di Pecile mantiene poi l’Alma su tredici lunghezze di gap al 15’ (41-28) e con abbondante inerzia nelle proprie mani. Il massimo vantaggio arriva sulla deflagrazione dalla lunga distanza di Parks, in un momento dove la Remer continua a soffrire in maniera bestiale sul parquet, trovando anche qualche contatto “proibito” in difesa come quello di Rossi su Pecile. Il leit-motiv non cambia praticamente di una virgola sino all’intervallo lungo, con un crescendo rossiniano di Trieste sino al 54-36.
La schiacciata di Green e la tripla di Parks in avvio di terzo quarto sembrano poter tracciare un ulteriore, importante solco tra le due squadre: Treviglio prova a dare una scossa a se stessa con Sollazzo e Marino, ma è poco più che un fuoco di paglia la banda di Vertemati. La voglia di Trieste di chiudere anzitempo la contesa è troppo grande e lo si vede ad occhio nudo: la Remer perde una marea di palloni sulla pressione difensiva avversaria, il +21 che si materializza al 25′ è quanto di più dolce per l’Alma, costantemente col pilota automatico e sempre fisicamente dominante sul parquet. I biancorossi tracimano definitivamente a cavallo tra i due periodi finali, con una pioggia di “bombe” (due di Baldasso) che sommergono letteralmente gli ospiti (85-50). Da lì in poi parecchio garbage-time, “Marinaresche” cantate a go-go dal pubblico e una consapevolezza consolidata di essere sin qui i padroni di questa serie.
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