Star Five Monfalcone, intervista al laterale/pivot Giuseppe Currò

Nome…
“Giuseppe”

Cognome…
“Currò”

Luogo e data di nascita…
“Udine, 14 aprile 1988”

Soprannome…
“Beppe”

Professione…
“Preparatore atletico e massaggiatore”

Numero maglia…
“7”

Ruolo…
“Laterale/Pivot”

Colore preferito…
“Azzurro”

Pietanza preferita…
“Tutto ciò che cucina la mamma è “preferito”!!”

Un nuovo pari e festa rimandata… Com’è lo spirito in spogliatoio?
“Lo spirito è sempre lo stesso: c’è grande voglia di arrivare al 6 aprile ben preparati anche se, allo stesso tempo, devo ammettere che un po’ di rammarico per la sfumata vittoria del campionato in anticipo c’è stata.”

Cosa vi è mancato contro Pordenone?

Giuseppe sorride: “…un goal in più! Tutto qui. A parte alle battute, loro sono stati molto bravi nel secondo tempo a sfruttare le occasioni avute e molto sciocchi noi ad esserci intestarditi nei tiri da lontano. Anche se c’è da dire che non è facile giocare contro squadre che si chiudono dietro, non lasciando spazi neppure per creare del gioco.”

Due settimane di pausa, in questo momento, sono più utili o dannose?
“Sinceramente credo che non ci sia una gran differenza tra l’avere o no due settimane di pausa. Dobbiamo vincere e vogliamo vincere quindi giocare la prossima partita di campionato anche tra due settimane ci dà solo motivo di prepararci ancor meglio alla partita. Non nego comunque che avrei passato una Pasqua più serena se avessimo già avuto la conferma matematica per il salto in B.”

Com’è la settimana tipo dei giocatori della Star Five?
“Tutti noi lavoriamo quotidianamente fino a sera, ma penso sia un pensiero comune quando dico che le due giornate di allenamento e la partita sono anche un modo di sfogarsi e divertirsi allo stesso tempo.”

Qual è la partita di questa stagione che vorresti rigiocare e perché?

“Quella di sabato scorso contro il Pordenone e ormai credo sia chiaro il motivo. Anche se a dire la verità più che una partita che rigiocherei ci sarebbe una partita che mi è dispiaciuto moltissimo non giocare ed è la finale di Coppa Italia. Ecco, quella vorrei si ripetesse senza la mia squalifica.”

Un difetto e un pregio di Giuseppe, “calcettisticamente” parlando…
“Sono uno di quelli che “parla tanto” lo ammetto, anche se, credimi, la voglia di non mollare mai è parte di me. Penso che tutti possiamo perdere un pallone in campo, ma allo stesso modo dobbiamo avere la forza e la voglia di andarcelo a riprendere con ancora più grinta.”

Cosa ti auspichi per il futuro?

“La risposta nell’immediato futuro è ovvia e cioè vincere il campionato e far entrare la società in un palcoscenico più grande di quello regionale. Per il resto si vedrà. C’è da dire che se ci sono le risorse e c’è un progetto serio si possono fare grandi cose. Io, personalmente parlando, sono dell’idea che avere un buon settore giovanile sia un punto di partenza per creare qualcosa di importante anche a lungo termine. Qua in Friuli abbiamo una società che è cresciuta tanto ed ormai milita anche a livelli più alti, vedi la New Team, quindi perché non prenderla come esempio e sognare in grande anche noi…”


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