Poche alternative: con Verona riempire l’Allianz Dome è l’unica cosa da fare
È innegabile: nessuno avrebbe voluto, a due giornate dal termine, essere ancora in ballo per non retrocedere. Ci eravamo fatti la… bocca buona solo qualche settimana fa, quasi tutti convinti che evitare gli ultimi due posti fosse puramente una formalità. E invece, per demeriti propri e per meriti altrui di molte delle squadre invischiate nella lotta di fondo classifica, la Pallacanestro Trieste è costretta a regalarsi un finale di stagione ad alta tensione. E come tale, è arrivato per tutti il momento di stringere i denti. Sia per la squadra che va in campo che per i tifosi.
Dopo una settimana a dir poco allucinante, con Davis fuori dai giochi per la positività al doping e le tre sconfitte in sette giorni (con tante buone occasioni sprecate), inizia un nuovo campionato per i biancorossi. Perché nei prossimi ottanta minuti – tra lo scontro diretto di domenica prossima contro una Verona alla canna del gas e l’ultima di regular season su un parquet da sempre difficile come quello di Brindisi – non ci si gioca solamente la salvezza, ma molto di più. Certo, probabilmente potrebbero bastare solo i due punti all’Allianz Dome contro la Tezenis, sperando nelle contemporanee disgrazie delle dirette rivali, per arrivare a quota 22 in classifica e chiudere i conti. Ma la “moda” delle tabelline, per quanto lecita, è da sempre un esercizio complicato e pericoloso: lo si è ripetuti all’infinito che conta solo guardare a se stessi e purtroppo Trieste in questa situazione ci si è infilata da sola. Così come da sola dovrà tentare di uscirne, anche se è logico che a livello di roster, senza Davis, la coperta è diventata cortissima (e chissà se in settimana vedremo un volto nuovo comunitario in cabina di regia…) per un team che dimostra di essere ancora vivo, ma che da settimane non riesce a fare i punti che servono.
Anche ieri a Pesaro, così come a Sassari e così come in tanti altri palazzi dello sport di mezza Italia, i supporters biancorossi hanno cantato, sperato e lottato a fianco della squadra di Marco Legovich. C’è tanta delusione, è inevitabile, per essere usciti a bocca asciutta da tante (e troppe) partite importanti per la salvezza. Quella di domenica 30 aprile è fondamentale per il futuro prossimo della Pallacanestro Trieste: ora come non mai, vanno lasciati da parte i mugugni (legittimi, sia chiaro) per il trend negativo e tifare la squadra come mai fatto in questa stagione e negli ultimi anni. Popolare in massa le tribune dell’Allianz Dome è l’unica cosa che va perseguita, perché ognuno – dentro e fuori dal campo – dovrà dare il 110% per uscire definitivamente dalle secche. Perché lo abbiamo visto nel recente passato: tutti assieme, si vince sempre. E se ognuno farà la sua parte, ci rivedremo nuovamente in serie A anche il prossimo anno.
(da Citysport.News, foto Matteo Nedok)
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