Matija Jogan lascia la guida della 1° squadra rivierasca: “Anni indimenticabili passati assieme, ora torno alle giovanili”

Lo si vedeva ad occhio nudo, nell’immediato post-partita di quella gara-2 di play-off persa contro S.Martino di Lupari, di come la fine di un ciclo fosse ormai dietro l’angolo: a partire già dalla panchina. Troppe emozioni non si riescono a nascondere facilmente e il ritrovarsi davanti a qualcuno con i lucciconi pronti a scorrere lungo le guance, consapevole di aver dato tutto per la causa rivierasca, è l’immagine inequivocabile che il corso della vita, e più in particolare della carriera sportiva, porta a fare delle scelte.

Non è dunque una “Carrambata” la decisione presa da Matija Jogan (nella foto), il condottiero che ha saputo fare grande la piccola Muggia: l’head-coach che ha riportato l’Interclub in A2 lascia la prima squadra, restando comunque in società per allenare le squadre giovanili. Una scelta già presa nell’immediato finale di stagione, ma messa “nero su bianco” solo negli ultimi giorni: “Abbiamo deciso, assieme alla società, di aspettare lo sviluppo delle trattative per il prossimo anno”, spiega Jogan, “ma visto che ora  l’iscrizione in serie A2 sembra cosa certa, è giunto il momento di ufficializzare la cosa. Penso sia meglio lasciare nel momento più alto, piuttosto che voler rimanere ancorato alla panchina a tutti i costi: sono convinto che nella vita, come nello sport, bisogna seguire le proprie sensazioni. Ho avuto il sentore che il ciclo con questo gruppo fosse finito, per questo motivo ho voluto farmi da parte e non rimanere forzatamente, con il rischio di tirare troppo la corda per vederla poi spezzata.”

L’allenatore, che ha oltretutto vinto il premio di miglior allenatore dell’anno nel 2011 e nel 2012, fa capire che certi momenti passati con un gruppo solido e generoso rimarranno indelebili nella sua mente: “Sono stati anni indimenticabili e a dir poco incredibili: tutti assieme abbiamo raggiunto il risultato migliore dei 40 anni di storia della società, conquistando lo scorso anno la semifinale promozione. I traguardi conquistati sono il frutto di tanto lavoro, anche psicologico: abbiamo saputo competere con formazioni professioniste”, specifica Jogan, “nonostante la grande differenza di budget che avevamo con molte squadre avversarie. Voglio ringraziare la società per avermi dato la possibilità di allenare questo team, tutto lo staff e le giocatrici che mi hanno sopportato e seguito con tanta dedizione in questi anni“.

Per un ciclo che si chiude, c’è un altro che si apre. O meglio, che si ri-apre: Matija torna al “vecchio amore”, occupandosi di giovani e giovanissime. “Non reputo questa mia scelta un passo indietro, anzi: abbiamo la possibilità di lavorare bene con molti prospetti interessanti che vanno dai 13 ai 15 anni. Non ho accettato di andare ad allenare fuori Trieste per motivi lavorativi e familiari: ho preferito invece raccogliere una nuova sfida. Se lavoreremo bene in questo ambito, sono certo che tutti assieme potremo avere tante soddisfazioni”.

In bocca al lupo, coach. E ancora grazie.

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