L’Italia continua a correre, anche la Finlandia finisce al tappeto a Capodistria
Una celebre pubblicità di chewing-gum recitava come i finlandesi abbiano la fortuna di possedere denti bianchissimi: ma, per sfortuna scandinava, l’Italia (stasera di bianco vestita) spegne ogni qualsiasi tipo di sorriso degli avversari, regalandosi al tempo stesso una risata a dir poco sguaiata. Arriva una nuova, importantissima vittoria per la nostra Nazionale, che centra la terza “W” di fila dopo una gara rognosa per almeno i primi venti minuti: finisce 62-44 ed è risultato che di fatto regala la seconda fase degli Europei di Slovenia 2013 alla compagine di Pianigiani, capace di soffrire partendo al piccolo trotto, mettendo poi sotto scacco una Finlandia che si è spenta inesorabilmente nel terzo quarto.
A Capodistria non solo supporters italiani, ma anche tantissimi (e rumorosissimi) tifosi scandinavi: per certi tratti, anche sugli spalti si gioca una partita nella partita per l’incitazione e il rumore che si riversa sul parquet. La Finlandia inizialmente costruisce azioni offensive prevalentemente perimetrali, trovando due bombe repentine con Salin; dall’altro lato del campo la nostra Nazionale cerca di diversificare il modo di andare a colpire verso il canestro avversario, avendo buone risposte da Cusin (4 punti e una stoppata) ma sbagliando anche parecchie volte in pitturato, con qualche rimbalzo d’attacco poi non adeguatamente concretizzato.
Pur giocando pochissimo in “post”, i finnici fanno del male all’Italia con il piazzato di Mottola e l’appoggio a tabellone di Koponen, per un coach Pianigiani che prova a parlare ai suoi con un minuto di sospensione (6-10). Usciti dal time-out, i nostri costringono gli avversari a spendere diversi falli, mandandoli ben presto in bonus e conquistando punticini preziosi dalla linea della carità: tuttavia il mediocre 31% dal campo lascia in lieve ritardo l’Italia dalla Finlandia, che chiude avanti al 10′ sul 14-17.
Gli scandinavi hanno un Rannikko in più a cavallo tra primo e secondo quarto: una “bomba” allo scadere di frazione e un gioco da tre punti subito dopo la ripresa della contesa spostano l’attenzione della difesa tricolore verso l’ex-Varese. La partita si accende anche dal punto di vista fisico e nervoso, con la Nazionale che è costretta a cinque falli di squadra in meno di quattro minuti, riuscendo comunque a non scomporsi nel momento più difficile della serata capodistriana: gli uomini di Dettmann non approfittano minimamente del momento di empasse dell’Italia, con quest’ultima che trova l’agognata parità a quota 24 ancora con le realizzazioni dalla linea di tiro libero. Si procede poi a “sportellate” da ambo le parti nel vero senso della parola, con un metro arbitrale molto permissivo a favore delle difese. E’ in questo tipo di situazione che la Nazionale trova un briciolo di confortante inerzia: la bella palla di Cinciarini per la tabellata di Cusin e il contropiede vincente di Aradori spingono i tricolori al primo vantaggio del match, sottolineato dal +5 di metà gara (31-26).
Si segna davvero poco in avvio di terzo quarto: dal grigiore globale sembra distinguersi inizialmente il solo Huff, ma poi sono due momenti importanti a segnare in positivo la gara della Nazionale. Il primo canestro realizzato da Belinelli dal campo (dopo lo 0/8 della prima parte di sfida) e la prima tripla di squadra messa a segno da Cinciarini mettono le ali all’Italia, successivamente sospinta da Aradori che mette a ferro e fuoco la difesa finnica: in un lampo, la Finlandia si ritrova a -10 (42-32) quasi senza accorgersene. Ci penserà poi Melli (osannato apertamente dal pubblico italiano) a tener ben lontani gli avversari, con quattro punti di autentica grinta conditi da uno stoppone che rischia di far crollare i muri della Bonifika Arena: gli azzurri chiudono alla grande la penultima frazione, in vantaggio per 46-34.
La Finlandia non c’è più, il “gol” di Muurinen dopo tanti minuti di tiro al piccione scandinavo porta poche gioie a coach Dettmann: la Nazionale scappa via senza più voltarsi indietro, con Rosselli, Gentile e Belinelli a picchiare dalla distanza e Cusin a schiacciare senza pietà. Il +20 a 100 secondi dalla fine la dice tutta: questa Italia sa soffrire per poi dopo saper dilagare. E le ambizioni tricolori sono ben lontane dall’essere fermate.
Italia-Finlandia 62-44 (14-17 , 31-26 , 46-34)
Italia: Aradori 8, Gentile 9, Rosselli 3, Vitali, Poeta, Melli 6, Belinelli 7, Diener 2, Cusin 8, Datome 10, Magro, Cinciarini 9. Head Coach S.Pianigiani
Finlandia: Koivisto, Nikkila, Muurinen 4, Huff 4, Lee, Salin 8, Kotti 2, Koponen 8, Haanpaa, Mottola 6, Ahonen 4, Rannikko 8. Head Coach H. Dettmann
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