L’angolo di Coach K: l’intervista ad Alice Policastro

Ci abbiamo preso gusto. Dopo Elena Capolicchio, sotto con un’altra che il basket ce l’ha nel sangue: Alice Policastro.

La “Poli” arriva tardi (a 8 anni!) nel mondo della palla a spicchi, dopo aver sperimentato diversi sport: karate (di cui tra l’altro è cintura nera), nuoto, ginnastica artistica e persino calcio. Inizia dal mini basket (squadra mista) per giungere nel 1996-97 nella prima squadra interamente femminile che disputa il campionato di Propaganda; allenata a 14-15 anni dal nonno (un certo Pippo Garano, autore della penultima promozione in serie A1 della SGT), si emoziona al ricordo di un giovane Paolo Ravalico, allenatore dell’U19  – coadiuvato dai fidi messeri Tony Miggiano e Lele Bassi – con cui conquistò un secondo posto alle finali nazionali del 2004. “Un coach con un grandissimo entusiasmo e con una gran voglia di mettersi al pari dei suoi giocatori, capace inoltre di coinvolgerci sempre con la sua umanità”, spiega Alice. Un altro allenatore che l’ha “segnata” dal punto di vista tecnico è Nevio Giuliani (fresco autore dell’ultima promozione) che le ha permesso di sviluppare e acquisire quelle “sfumature” proprie dei grandi giocatori, convertendola nel ruolo da “3” anziché da “4”.

Capitano per meriti sportivi, la Poli è laureata in psicologia ed è istruttrice di minibasket, seguendo i ragazzini dai 3 ai 9 anni con una filosofia precisa: “La cosa su cui punto maggiormente è il gruppo: il basket è uno sport di squadra, dove trovi qualcuno che ti aiuta e qualcuno da aiutare nelle varie situazioni. A tal fine uso il cosiddetto “Esercizio del circo”: tutti i bambini sono gli animali e si devono passare la palla senza farla prendere al domatore, ovverosia la sottoscritta, in modo da sviluppare la coalizione e la solidarietà tra loro.”

E da giocatrice, qual’ è una partita che reputi…indimenticabile?

“La finale U19 persa di 12 contro Sesto San Giovanni , con delle compagne straordinarie: Ottavia Umani, la Bisiani, il mio play Sara Accardo. Quanti ricordi….”

Per poi arrivare all’ultima travolgente stagione, coincisa con la promozione in massima serie…

“Siamo partite con l’obiettivo della salvezza, andando poi avanti abbiamo acquistato consapevolezza nei nostri mezzi e, nonostante l’uscita in Coppa Italia al primo turno, da gennaio abbiamo cominciato a vincere con una discreta frequenza. Gara-3 di finale play-off, davanti ad un pubblico strepitoso (oltre 2000 presenze), è stata un’emozione indescrivibile, un qualcosa di inaspettato per chi era abituato a vedere sugli spalti solo amici e parenti…

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

“In questi giorni mi gioco la semifinale del “Lui e Lei” di basket con la squadra dei “Fulminai”, poi mi butto sulla Crese Volley…”

Ma c’è dell’altro, no?

“Esatto: sono stata ingaggiata da coach K per costruire (assieme a Elena Capolicchio) la prima squadra femminile di basket a partecipare ad un torneo riservato ai maschietti”

“Divertente…qualche dettaglio?”

“Beh, dovremmo essere in 15, ma non posso rivelare i nomi né delle giocatrici né del coach (probabilmente all’esordio) dell’ “Ottava Meraviglia”, che è il nome del nostro team..”

In bocca al lupo, “Poli”!

 

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