LA RASSEGNA STAMPA SANDRINA DI SABATO 7 GENNAIO 2017
Rimonta svanita sulla lunetta
L’Alma cede alla De’ Longhi
Finisce 77-75 dopo una rimonta incredibile firmata di nuovo da Pecile
negli ultimi 2 minuti. Biancorossi a intermittenza, sciupata un’ occasione
di Matteo Contessa
Promossa? Ni. Bocciata? Ni. L’Alma a Treviso lotta sempre, ma non sempre gioca con mentalità giusta. E finisce per perdere anche stavolta contro la De’ Longhi, per 77-75. Uno scarto risicato, ma che in tutta franchezza, se si valuta il derby nel suo complesso, sta anche un po’ largo ai biancorossi. Che ad eccezione del primo quarto, sono stati sempre a inseguire e che pur restando sempre con i trevigiani a vista, non hanno quasi mai dato la sensazione di poter capovolgere il match. Il finale da cardiopalma è stato essenzialmente una nuova invenzione di Pecile, come a Imola: sotto di 9 punti a 150 secondi dalla fine, Sunshine si è preso la squadra sulle spalle e nel giro di un minuto e mezzo ha riaperto i giochi con 10 punti in fila. Ma quando è toccato agli altri (i due americani) completare il lavoro, buonanotte ai suonatori. Alla fine, la differenza l’ha fatta la maggior profondità del roster trevigiano: i padroni di casa hanno giocato e prodotto tutti, mentre all’Alma è clamorosamente mancato Green, Parks si è acceso solo nella ripresa, ma ha pure sbagliato tanto e così Trieste ha dovuto fare la partita con 7 uomini in tutto, perchè al PalaVerde mezza panchina biancorossa ha inciso zero sulla partita. Troppo dislivello fra le due formazioni, in questo modo. E soprattutto, troppa differenza di qualità complessiva, si è visto molto bene nell’arco di tutti i 40 minuti. Non che si possa recriminare contro i biancorossi, assolutamente. Ma la differenza fra loro e una squadra che gioca da protagonista è emersa in pieno. Comunque, è andata così e adesso meglio pensare subito al recupero di martedì a Ferrara, anche lì ci saranno 2 punti importanti per la classifica.
Buona partenza biancorossa, con Prandin che bracca Moretti e tutta la difesa che morde i padroni di casa. Le triple di Bossi e Green aprono la strada al vantaggio biancorosso che a metà del primo quarto è di 14-8. Pillastrini toglie i due americani, aumenta il peso del suo quintetto e trova in La Torre un buon finalizzatore, si arriva fino al 16-16 all’ultimo minuto. Ma proprio sulla sirena Bossi, dall’angolo, trova la bomba del 19-16 che chiude il primo quarto. In avvio di secondo quarto, senza gli americani, ma con più chili in campo, Treviso piazza il parziale di 9-3 che la porta in vantaggio 25-22, anche perchè in difesa non c’è più filtro sul perimetro. Ma quando Dalmasson riporta in campo Prandin e inserisce Baldasso, il match torna a farsi equilibrato e bello. Qualche errore c’è, da una parte e dall’altra, ma il punteggio resta in bilico. Baldasso piazza la tripla del controsorpasso, Moretti subito lo neutralizza, 33-31 al 16’. Ma quando l’Alma perde il bonus, dalla lunetta i padroni di casa allungano fino al +8, 43-35, con un altro break di 10-4, tamponato parzialmente dalla tripla centrale di Parks che manda le squadre al riposo sul 43-38. È un brutto ritorno in campo per l’Alma, senza cattiveria nè idee. I due americani girano a vuoto, Da Ros anche, la De Longhi ha il dominio delle due aree e allunga, 51-40 dopo 22’45”. Dentro Cittadini e Pecile per Da Ros e Green, l’emorragia viene fermata e in 3’ la partita è riaperta: 8-0 di parziale e a metà del terzo quarto siamo 51-48 (6 Parks, 2 Cittadini). L’Alma è di nuovo in partita, Pecile e “Picasso” ne fanno 5 (a zero) nell’ultimo minuto, si va all’ultimo quarto sul 55-53 casalingo, ma con un parziale di 13-4 per i biancorossi negli ultimi 7 minuti.
Di nuovo in avvio di ultimo quarto Alma molle e imprecisa, Treviso in 2 minuti piazza il 7-0 e si torna a inseguire, nonostante l’immediato 4-0 di risposta dell’Alma: 62-57 al 33’. Ma per quanto si sia sempre vicini nel punteggio, l’Alma non dà mai l’impressione di poter recuperare il ritardo. Parks e Green sbattono contro il muro difensivo trevigiano, l’avvicinamento a canestro di Da Ros e gli altri è troppo complicato, i tiri forzati. I padroni di casa così controllano senza soffrire troppo e fanno passare il tempo, trovando con Fantinelli i 5 punti che scavano il fossato: a 2’32” dalla sirena siamo 66-57. mma di nuovo è il momento di Pecile, che prende il comando delle operazioni: 10 punti in poco più di un minuto, a 36”32 dalla sirena l’Alma è sotto di 2, 70-68. In realtà si arriva anche sotto di un solo punto, 72-71. Ma Parks e Green fanno 1/4 dalla lunetta negli ultimi 15 secondi, anche Rinaldi dall’altro lato fa 0/2, ma il rimbalzo i biancorossi lo lasciano prendere a Perry e gli commettono anche fallo, mandandolo subito in lunetta, lui non sbaglia e chiude i conti. Gli altri due liberi trevigiani e la bomba finale di Baldasso servono solo per il tabellone: la De’ Longhi vince 77-75 e l’Alma può mangiarsi le mani per l’occasione gettata al vento.
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Dietro Parks e Pecile nessun altro arriva alla sufficienza piena
Jordan Parks: 7/8 Ritrovata la pantera della scorsa stagione, “cattivo” come si confà ad un leader. Peccato per le palle perse.
Stefano Bossi: 5 Regia balbettante e poco in controllo, non può bastare qualche punto in attacco per garantire una sufficienza.
Andrea Coronica: 5 Non fa danni, ma necessariamente l’Alma ha bisogno del formato casalingo. Evanescente.
Javonte Green: 5 Indolente in difesa, mai basso sulle gambe men che meno in anticipo. L’attacco ne risente, ma quello che non piace è l’atteggiamento, nonostante i 5 punti segnati nel finale, metà del suo bottino complessivo.
Andrea Pecile: 7 Volitivo in difesa su Negri, prova nel finale a trascinarsi i compagni appresso con giocate da fuoriclasse.
Lorenzo Baldasso: 5/6 Non riesce a trovare continuità in attacco, tanta panchina per una difesa ancora da migliorare.
Alessandro Simioni: n.g.
Roberto Prandin: 5 L’aria di casa questa volta non giova a “Bobo”; prestazione sotto il par.
Alessandro Cittadini: 5/6 Si trova in difficoltà nella serata veneta, comunque meglio difensivamente che offensivamente.
Matteo Da Ros: 5/6 Ispirato al tiro nel primo tempo, sparisce progressivamente alla distanza e la squadra paga il suo mancato apporto.
Enrico Gobbato: n.e.
Massimiliano Ferraro: n.e.
Coach Eugenio Dalmasson: 6 Il tecnico biancorosso scommette su un Green che non risponde (o lo fa solo parzialmente), non prova il doppio lungo Da Ros-Cittadini, per il resto non ha particolari colpe nella sconfitta.
DE’ LONGHI TREVISO Jesse Perry: 6/7, Andrea La Torre: 6, Dorde Malbasa: n.g., Simone Barbante: n.e., Matteo Fantinelli: 7, Andrea Saccaggi: 6, Tommaso Rinaldi: 5/6, Matteo Negri: 6, Federico Poser: n.e., Andrea Ancellotti: 6, Nicola Artuso: n.e., Quenton Decosey: 6/7, Coach Stefano Pillastrini: 7. (r.b.)
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Dalmasson: «Ci sono mancate piccole cose»
Il tecnico: «Green? Ha pagato lo scotto del novizio». Pillastrini: «Abbiamo sempre
reagito agli errori e chiuso bene l’area nella ripresa». Rinaldi: «Alma bella realtà»
di Raffaele Baldini
A un passo dal colpaccio. All’Alma Trieste manca sempre un centesimo per fare un euro. Rimane una prestazione di personalità, su un campo nobile e molto caldo. Gli attestati di stima degli avversari forse sono il più importate segnale che Trieste ormai è una realtà di alta classifica. Eugenio Dalmasson commenta così in sala stampa: «I complimenti fanno piacere, soprattutto da persone che capiscono di pallacanestro. Noi e Treviso ci assomigliamo molto, giochiamo la stessa pallacanestro di sistema. Il fatto di essere riusciti a giocare tenendo viva la partita fino alla fine è un segnale importante che diamo soprattutto a noi stessi. Siamo mancati nelle piccole cose, vedi rimbalzo perso nel finale, se eravamo più attenti chissà di che finale parleremmo. Adesso però dobbiamo guardare avanti, abbiamo Ferrara fra tre giorni, per cui dobbiamo raccogliere le cose positive che una sconfitta così può lasciare in eredità e recuperare le energie utili». L’atteggiamento di Javonte Green, un po’ indolente, come lo giudica? «L’ho tolto più volte non per indolenza, ma perchè ha pagato l’impatto di un ambiente di questo tipo. Ricordo una cosa: Jordan Parks l’anno scorso fece una partita simile e guarda caso un altro novizio di questo clima come Javonte paga nella stessa maniera lo scotto emotivo».
Il commento di coach Pillastrini ad una vittoria molto importante per l’entourage veneto: «Era una partita chiave per noi; bisognava alzare l’asticella contro Trieste, giocare a un livello agonistico maggiore, difendere, fare il tagliafuori e ogni minima sfumatura nei quaranta minuti per portare a casa la vittoria. Abbiamo perso un’enormità di palloni, ma non ci è costato troppo, perchè abbiamo sempre reagito. Questa partita non la vinceva chi sbagliava meno, ma chi aveva la capacità di rimediare agli errori. È stata la partita di più alto livello che abbiamo giocato quest’anno. Chiudendo bene l’area nel secondo tempo abbiamo tratto dividendi importanti che nei primi venti minuti erano venuti meno per le buone percentuali al tiro dei nostri avversari».
In sala stampa Matteo Fantinelli chiosa sulla sofferta vittoria finale: «Dobbiamo ragionare come un gruppo fatto di elementi non decisivi ma tutti importanti; se non ragioniamo in questi termini non possiamo cercare un giocatore che ci porti alla vittoria da solo, perchè non l’abbiamo. Siamo due a zero con Trieste e dobbiamo ringraziare iddio di aver giocato la prima a casa loro, perchè oggi vincere là sarebbe nettamente più tosta». Tommaso Rinaldi rende onore agli avversari: «La squadra giuliana è una bella squadra, in crescita, aver preso gli scontri diretti è un gran colpo».
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La gran differenza nei tiri liberi elemento decisivo
Statistiche che confermano l’equilibrio sul parquet. Percentuali simili, Trieste un po’ meglio nel tiro da 2, Treviso con il 60% da 3. Rimbalzi leggermente pro De’ Longhi, perse/recuperate uguali. Certo che in un match chiuso con soli 2 punti di scarto le 19 palle perse dell’Alma gridano vendetta. Primo quarto equilibrato chiuso da Trieste in vantaggio grazie alla buona percentuale nel tiro da tre. Bossi e Green trascinano i biancorossi al 19-16, vantaggio giustificato anche dal leggero predominio a rimbalzo, 10-7 con Parks a recitare un ruolo da protagonista.
Salgono le percentuali della De’ Longhi nel secondo quarto: La Torre, Fantinelli e Negri disegnano il 57% dell’arco dei 6,75 che consente a Treviso di toccare il massimo vantaggio sul 43-35. Padroni di casa in fuga a metà del terzo quarto. Treviso trova canestri pesanti con Perry e Moretti e beneficia dei numerosi viaggi in lunetta (21 liberi a 8) per allungare fino al 51-40. Trieste rientra con le zampata di un incisivo Parks pronta a giocarsi tutto nell’ultimo parziale. Nell’ultimo quarto sale in cattedra Pecile (11 punti, 4/7 dal campo, 3/3 ai liberi), ma non basta. L’Alma tira meglio da 2, ma finisce per pagare la quantità di liberi (31 a 15) che la terra arbitrale ha concesso alla formazione di Pillastrini. (lo.ga.)
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Più di 5mila al PalaVerde a spingere i propri beniamini, ma i 200 triestini non sono stati da meno
E sugli spalti spettacolo di tifo degno del match
di Lorenzo Gatto
Il colpo d’occhio, come sempre quando si gioca al PalaVerde, è strepitoso. Tutto esaurito l’impianto di Villorba, cornice che poco ha a che fare con la seconda serie nazionale. Calore e colore, oltre 5mila anime a seguire e sostenere le due squadre con uno spicchio interamente dipinto di biancorosso. Tifosi triestini che si presentano sugli spalti a partita iniziata, facendo da subito sentire la loro voce. Tre pullman oltre ai mezzi privati, sono più di 200 i cuori alabardati a pulsare all’interno del palazzo. Difficile lasciare il segno nella bolgia di un PalaVerde da sempre considerato il sesto uomo per la formazione di Pillastrini. Ci riesce la Curva Nord, brava a sostenere con continuità capitan Coronica e compagni.
Primo tempo a fasi alterne sul campo e sugli spalti. Non mancano gli insulti con cui le due tifoserie si omaggiano. “Triestino pezzo di…” cantano i Fioi dea Sud, “Vaffa tutto il palazzo” rispondono i colleghi triestini. Perlopiù, comunque, è tifo sano con le due curve brave a sostenere i loro giocatori. Clima tranquillo, un po’ di nervosismo in apertura di terzo quarto quando Beneduce, Boscolo e Catani danno il peggio di loro stessi. Va bene il fattore campo, ma 13 falli a 6 con 3’ giocati sul cronometro sono discrepanza difficile da spiegare con quanto visto in campo; 51-40 De’ Longhi, danno fatto e curva Nord che non manca di far sentire ai direttori di gara tutto il loro “apprezzamento”.
Non si arrende l’Alma e non si arrende lo spicchio di fede biancorossa che davvero non smette mai di cantare. Si arriva alla volata finale con le squadre che si sfidano in un faccia a faccia davvero entusiasmante. Ci credono i quasi duecento triestini, credono a una rimonta che i canestri del sempre verde Pecile rendono possibile. L’Alma arriva fino al -1, poi si deve arrendere alla De’ Longhi e anche a qualche fischio poco credibile (lo sfondamento di Rinaldi su Da Ros non si poteva vedere?) fermando temporaneamente la sua rincorsa alla vetta della classifica. Finale con momenti di tensione. Poliziotti nello spicchio biancorosso per calmare qualche animo un po’ piu’ caldo mentre i ragazzi della curva trevigiana esprimono tutta la loro creatività con il coro “Jugoslavia, Jugoslavia” del quale, a distanza di quasi vent’anni, avremmo fatto volentieri a meno. Il prossimo anno ci aspettiamo qualcosa di meglio.
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Una Triestina senza ruggine pronta per la prima trasferta
Domani a Pieve di Soligo contro una squadra rinforzata per cercare la salvezza
Lo staff tecnico garantisce: nessun alabardato ha sgarrato durante le festività
di Antonello Rodio
Gli alabardati sono fisicamente pronti alla ripresa del campionato e alla trasferta di domani in casa della Carenipievigina (inizio ore 14.30, arbitra Esposito di Aprilia). Lo assicura lo staff tecnico, soprattutto chi cura muscoli e polmoni dei giocatori. La Triestina, si sa, gioca un campionato di dilettanti, ma nella struttura è una società che di dilettantistico non ha proprio nulla e pretende quindi dai giocatori un comportamento da professionisti.
La lunga pausa per le festività natalizie e di fine anno nasconde sempre insidie e incognite, non solo per la mancata attività fisica ma soprattutto per qualcuno che non riesce a trattenersi troppo da panettoni, cotechini e spumante. Anche se in realtà il riposo per i giocatori dell’Unione è stato abbastanza limitato (5 giorni per Natale e 3 per Capodanno) e gli allenamenti tra i due periodi sono stati piuttosto intensi. Fatto sta che comunque a ognuno sono stati dati dei precisi compiti per casa, soprattutto per França e Corteggiano, partiti oltreoceano subito dopo la partita con la Virtus Vecomp riprendendo gli allenamenti con la squadra appena questa settimana, restando dunque lontani da Trieste ben due settimane. Ebbene i due sudamericani, da quanto trapela, hanno rispettato in pieno il programma di lavoro, presentandosi alla ripresa degli allenamenti già in palla e senza sovrappesi da smaltire. Insomma hanno trascorso le vacanze senza dimenticare la Triestina e in pratica sono già pronti per giocare a Pieve di Soligo.
Certo, l’unica incognita è che ovviamente un bel po’ di allenamenti li hanno saltati e soprattutto per le due tranche iniziali di sedute (quella pre e quella immediatamente post natalizia) non hanno lavorato con la squadra. Un po’ di ritmo nelle gambe insomma manca, perciò sarà soprattutto questa la valutazione che Andreucci e l’intero staff dovranno fare in vista di un loro utilizzo domani. Pare che anche gli altri giocatori abbiano svolto in pieno i loro compiti e siano stati attenti a non esagerare nelle libagioni. La media generale infatti è che quasi tutti sono tornati al lavoro addirittura con meno peso rispetto a quando hanno iniziato le vacanze. Una parziale spiegazione è dovuta al fatto che, frenando il lavoro quotidiano, un po’ di massa muscolare viene persa, ma ovviamente non è tutto qui. Infatti filtra una notevole soddisfazione dello staff alabardato perché in effetti non è facile ritrovare una squadra alla ripresa senza appesantimenti da smaltire. Insomma, pur con tutte le incognite fisiologiche legate a una ripresa del campionato dopo 20 giorni, dal punto di vista fisico-atletico la Triestina dovrebbe essere già pronta a riprendere le battaglie sui campi della D. A partire da domani contro una Carenipievigina che si è rinforzata nel mercato invernale per tentare di acciuffare la salvezza.
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Da Basketinside.com (
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Treviso mantiene l’imbattibilità casalinga, caduta anche Trieste
di Gianmarco Tonetto
La De’ Longhi apre il proprio 2017 con lo storico “derby del nordest” ospitando la Pallacanestro Trieste. Una gara dal sapore storico che vede il pubblico delle grandi occasioni, anche se al Palaverde non è proprio una novità. La partita è piena di emozioni fin dal primo minuto con le squadre che si affrontano a viso aperto con sorpassi e contro sorpassi, una gara di nervi ma soprattutto piacevole da guardare con gli attacchi che non risentono delle enormi energie spese in difesa. Una partita punto a punto e decisa soltanto ai liberi finali dove la De’ Longhi si rivela più fredda.
PRIMO PERIODO: Treviso parte con il classico quintetto formato da Fantinelli, Moretti, DeCosey, Perry e Ancellotti, Trieste schiera Bossi, Prandin, Parks, Green e Da Ros. Il ghiacccio viene rotto da Moretti ben servito da Fantinelli sotto canestro, ma Prandin gli risponde immediatamente con un arresto e tiro (2-2, 9:00). La partita è estremamente godibile fin da subito e dopo il primo allungo trevigiano firmato Ancellotti, l’Alma risponde con un contro parziale e va in vantaggio grazie a Green e da Ross (8-10, 6:30). Trieste allunga con un long two di Da Ros (8-12, 6:00) e aumenta notevolmente l’intensità difensiva aggredendo a tutto campo, mentre in attacco fa girare al meglio il pallano trovando ottime soluzioni grazie anche ai rimbalzi offensivi (8-14, 4:00). I giocatori di Treviso sembrano un po’ spaesati e Pillastrini da fondo alla panchina chiamando in campo prima Rinaldi e poi Saccaggi e Negri. È proprio quest’ultimo che grazie alle sue penetrazioni si guadagna un viaggio in lunetta che vale il -4. Il secondo fallo di Saccaggi costringe Pillastrini ad ulteriori cambi: Andrea La Torre fa il suo ingresso in campo e segna una tripla dall’angolo su assistenza di Negri (15-16, 1:30). Protagonista di questi ultima parte di quarto è senza dubbio Rinaldi che recupera due ottimi palloni e lotta come un leone sotto le plance e in difesa. Anche Dalmasson chiede forze fresche dalla panchina mettendo in campo Pecile e Coronica. Il quarto si chiude con una tripla dall’angolo di Bossi che vale il 16 a 19 triestino.
SECONDO PERIODO: la De’ Longhi parte subito aggressiva in questa seconda frazione e grazie ai propri americani piazza un parziale di 4 a 0 in apertura e trova il vantaggio (20-19, 8:50). Sono sempre i due USA protagonisti con DeCosey a piazzare una stoppata con recupero ad esaltare il proprio pubblico mentre in attacco è Perry show con un gioco da 3 punti in avvicinamento. La partita continua a viaggiare su ritmi altissimi con difese aggressive e percentuali offensive di tutto rispetto. Dopo il primo allungo biancoblu l’Alma torna sotto grazie a Cittadini e a Parks che con una spettacolare schiacciata in tap in porta i suoi a -2 (28-26, 5:30). Ma il contro parziale triestino non è ancora chiuso, infatti una tripla di Baldasso vale il nuovo vantaggio biancorosso sul 28-29. Le squadre ora si rispondono colpo su colpo con sorpassi e contro sorpassi. Tra le fila di Trieste il migliore è sicuramente Da Ros che con due tiri dal paleggio in faccia al proprio difensore risponde al mini allungo trevigiano (39-35, 1:10). L’ultimo minuto è tutta frenesia con la De’ Longhi che trova il proprio massimo vantaggio, ma in chiusura una tripla di Parks manda tutti negli spogliatoi sul 43 a 38 trevigiano.
TERZO PERIODO: per il secondo tempo le squadre rientrano in campo con le formazioni titolari, con l’eccezione di Baldasso per Prandin gravato di due falli. Il quarto parte un po’ sonnolento rispetto al primo tempo e dopo tre minuti il tabellone dice 49 a 40 Treviso grazie a due liberi di Perry. La De’ Longhi aumenta gradualmente la propria aggressività difensiva e questo le dà grande energia per l’attacco, però l’Alma dopo essere finita a -11 trova la forza per risalire la china grazie a Parks che infila un 4/4 dalla lunetta (51-44, 5:45). Trieste continua a macinare gioco e la schiacciata del -4 firmato Cittadini costringe Pillastrini a chiamare time out (51-48, 4:30). I biancoblu rientrano dal minuto di sospensione più quadrati, Ancellotti piazza un’ottima stoppata e conduce ad una tripla in transizione di Saccaggi (54-48, 3:00). La difesa di Treviso non cede di un passo e costringe Trieste a perdere un altro pallone, ma anche i ragazzi di Dalmasson stingono le maglie in difesa per non permettere a Fantinelli e compagni di allontanarsi. L’ultimo minuto si apre con la tripla di Parks che vale il -4 (55-51), Trieste poi difensivamente dà il meglio costringendo Treviso ad un’infrazione di 24 secondi, Pecile quindi decide di mostrare il suo talento e con un fade-away porta i suoi sul -2, 55-53 che chiude il periodo.
QUARTO PERIODO: l’ultima frazione riprende esattamente da dove si era fermato il gioco poco prima. Saccaggi decide di alzare la voce e piazza due ottime giocate: prima una tripla dall’angolo e poi in difesa subisce uno sfondamento (60-53, 8:00). La partita si fa più fisica e ancora più intensa, entrambe le squadre lottano su ogni pallone e cercano di servire i propri lunghi per facili canestri. Treviso mantiene il proprio vantaggio sui due possessi pieni ma perde un po’ troppi palloni, anche non forzati dalla difesa, nonostante ciò l’arcobaleno di Fantinelli vale il +9 (66-57, 3:40). Negli ultimi tre minuti l’Alma allunga la propria difesa proponendo un pressing a tutto campo che produce due recuperi capitalizzati nella metà campo offensiva con un 4-0 tutto di Pecile (66-61, 1:30). Pecile non si ferma più, la partita si fa calda ed è il suo momento, e infila il terzo canestro in fila al quale fa seguito la marcatura di Green e il tabellone dice 70 a 65 con Trieste in rimonta. Ma è ancora il numero 10 biancorosso a piazzare una giocata dal peso specifico pesantissimo, Moretti abbocca alla finta che vale tre liberi, ed il triestino doc fa bottino pieno per il -2 a 40 secondi dalla fine. Gli ultimi trenta secondi sono una lotta dalla lunetta, Moretti si dimostra glaciale mentre Parks fa 1/2 (74-72). Tra le fila trevigiane il pesantissimo 0/2 di Rinaldi viene graziato da un rimbalzo offensivo di Perry, il quale fa 1/2 dalla linea. È una lotta senza fine e il colpo decisivo lo piazza Moretti con il 2/2 finale. La tripla di Baldasso serve soltanto ad arrotondare il tabellino finale. Vince Treviso per 77-75, ma a Trieste va l’onere delle armi.
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Da Basketuniverso.it (
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Treviso si aggiudica un derby infuocato, a Trieste non basta la rimonta finale
di Fabio Silietti
Quintetti:
TV: Perry, Moretti, Fantinelli, Ancellotti e De Cosey
TS: Parks, Bossi, Green, Prandin e Da Ros
Assenze:
Coach Pilastrini avrà a disposizione il roster al completo per questa partita, così come il suo collega Dalmasson.
Stato di forma:
Treviso arriva a questa partita dopo la vittoria nell’ultima giornata, ottenuta in casa contro Piacenza e si trova al secondo posto in classifica. Anche Trieste ha vinto l’ultima partita disputata, ottenuta in trasferta contro Imola e in classifica è al terzo posto. Entrambe le squadre, quindi, sono in un ottimo momento di forma e si sono qualificate tutte e due per le Final Eight di Coppa Italia.
Nel match di andata la De’ Longhi aveva battuto l’Ama all’Alma Arena per 70-66.
Scelta tattica:
Treviso manovra con Fantinelli e cerca spesso i due americani, affidandosi soprattutto allo scarico interno per Perry, mentre De Cosey gioca sul perimetro e cerca la penetrazione. Anche Moretti e Negri vengono molto serviti e tentano spesso una soluzione personale. Fantinelli e Rinaldi, invece, giocano soprattutto sotto canestro. Difesa molto aggressiva quella della De’ Longhi.
Trieste manovra con Bossi e cerca soprattutto di liberare i due americani, Green e Parks per un tiro facile dentro l’area o sotto canestro. Lo stesso Bossi opta anche per la soluzione personale, soprattutto il tiro da tre. Anche Da Ros e Cittadini si liberano spesso per un tiro in solitaria, per la maggior parte in post. Difesa sempre aggressiva quella dell’Alma.
La gara:
Moretti segna subito per Treviso, ma Prandin pareggia immediatamente la partita. Poi ancora la De’ Longhi con Moretti e Ancelotti si porta sul +4. Trieste, però, con due triple in successione, di Bossi e Green, si porta in vantaggio di due punti. Dopo il pareggio De Cosey, l’Alma allunga nuovamente, grazie ad un parziale di 6-0, in cui spicca Da Ros. A poco a poco, però, la De Longhi riduce le distanze con Negri e La Torre e riequilibra la gara. Malbasa poi pareggia anche dalla lunetta, ma la tripla di Bossi chiude il primo periodo. Nel secondo quarto Treviso parte fortissimo e con un parziale di 7-0, in cui spiccano De Cosey e Perry, si porta al comando della gara. Trieste però non molla e la tripla di Cittadini riavvicina i giuliani. Ancora De Cosey va a segno per l’ Universo, ma Parks tiene in partita l’Alma, che poi ripassa avanti con la tripla di Baldasso. La partita si alza ora di intensità. Dopo un periodo di batti e ribatti è Treviso che riesce ad allungare. Fantinelli e compagni, infatti, piazzano a fine quarto un parziale di 8-0 che sposta l’inerzia della partita in favore della De’ Longhi. Parks, però, segna da tre sulla sirena e il punteggio al termine del primo tempo è 43-38.
Parks segna subito il-3 per l’Alma, ma Moretti riporta Treviso a +5 dalla lunetta. Perry poi segna due tiri di fila e arriva anche il +11 per la De’ Longhi. Così la gara sembra prendere una piega ben precisa. Parks allora sale ancora in cattedra e riporta sotto l’Alma fino al -3 grazie ad un parziale di 8-0. Saccaggi però piazza la tripla del +6 e Treviso allunga nuovamente le distanze. A fine periodo ancora l’Alma torna sotto, sempre con Parks protagonista, e chiude il quarto a -2. Nell’ultimo periodo Treviso vola subito a +9 grazie a Fantinelli e Saccaggi, anche se Trieste non molla e con Parks e Da Ros rientra fino al -5. La De’ Longhi però tiene in mano la partita e torna a +9 nella bagarre generale, con l’Alma non aiutata dalla fortuna. Trieste però non demorde ancora e con Pecile lotta fino all’ultimo rientrando fino al -2 a 37 secondi dal termine. La gara si infiamma e dopo il canestro di Fantinelli Trieste fa -1 da tre con Green, così si va fino al termine con i tiri dalla lunetta. Ai liberi la De’ Longhi è più precisa e si aggiudica il match per 77-75.
Svolta della partita:
Il parziale di 7-0 con cui Treviso inizia l’ultimo quarto, guidata da Fantinelli e Saccaggi. Il +9 della De’ Longhi, infatti, non sarà più recuperato dall’Alma.
Migliori in campo:
Fantinelli è il migliore di Treviso in questa gara combattuta.
Treviso: Matteo Fantinelli, il capitano della De’ Longhi gioca una grande partita e nei momenti difficili prende per mano la sua squadra. Chiude con una doppia doppia da 12 punti e 10 assist, oltre a 7 rimbalzi.
Trieste: Jordan Parks, la guardia americana gioca alla grande e tiene, per lunghi tratti, da solo, l’Alma in partita. Chiude con 21 punti e 9 rimbalzi.
Peggiori in campo:
Treviso: Andrea Ancellotti, non una della migliori partite quella del lungo emiliano, che soffre la fisicità dei suoi avversari e in attacco commette diversi errori. Chiude con 6 punti e un solo rimbalzo.
Trieste: Javonte Damar Green, per larghi tratti l’americano non riesce mai ad entrare in partita e condiziona l’attacco dei giuliani. Sono solo 10 i punti finali per lui, che di solito ne segna molti di più ed è sempre decisivo.
(credits foto Macovaz)
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