I suntini sandrini di lunedì 27 gennaio 2020
LUNEDI’ 27 GENNAIO 2020
– Quella grande risposta che tutti si auspicavano: il 4-1 dell’Unione contro il Cesena rassicura mister Gautieri, perché la Triestina ha dato un segnale forte ieri al “Rocco”: «Dopo la brutta prova di Gubbio, penso che questa era la reazione che dovevamo avere. La squadra ha dato tutto nonostante il giorno in meno di recupero rispetto al Cesena, i ragazzi hanno dato dimostrazione di carattere e voglia. Ma se pensiamo di aver risolto tutti i problemi, ci sbagliamo di grosso. Indipendentemente dal risultato, lo spirito deve essere questo». La cosa che ha maggiormente soddisfatto Gautieri, è il fatto che la Triestina è riuscita a mettere in pratica tutto quanto studiato nel prepartita: «I ragazzi hanno interpretato alla lettera tutto quanto avevamo provato – spiega – sapevamo che il Cesena ha buoni palleggiatori, ha qualità in avanti ma qualche difficoltà dietro con la difesa a tre: abbiamo capito dove potevamo colpirli e l’abbiamo fatto. Nei primi 15 minuti della ripresa, un po’ per stanchezza e un po’ perché ci siamo abbassati troppo, abbiamo sofferto, ma una volta riprese le misure abbiamo rimesso le cose a posto, come nel primo tempo». Una vittoria pesante, che Gautieri non dimentica di dedicare a chi è uscito molto malconcio dalla trasferta di Gubbio: «Una vittoria da dedicare a Malomo, uomo e professionista vero, che dopo l’infortunio si dovrà presto operare. Poi ringrazio Costantino che è venuto in panchina nonostante le sue condizioni, ma è stato di grande aiuto nel gruppo. A dimostrazione che questo gruppo è sano e ha voglia di uscire da una situazione difficile». In sei giorni dunque due vittorie convincenti e l’unico neo di Gubbio, per il quale Gautieri individua un motivo preciso: «Lì siamo mancati sotto l’aspetto della cattiveria e della lotta. In serie C è diverso dalla A, devi essere sporco, capire che squadra hai di fronte e su che campo giochi. La qualità a volte non basta, ci devi mettere altro. Devi combattere e in parte anche menare per portare a casa la partita. Stavolta c’è stata una grande risposta da tutti, anche chi è entrato in corsa, compreso Cernuto. Del resto non si vince mai per un singolo. Ora però bisogna dare continuità di prestazioni e atteggiamento, al di là del risultato. Non si deve uscire dal campo sapendo che si poteva dare ancora qualcosa in più».
– La fatica nel trovare la continuità nei quaranta minuti: forse è questo ciò che attanaglia di più Eugenio Dalmasson in sala stampa, visibilmente deluso per un match contro Milano che ha ripresentato uno dei peccati originali dell’Allianz. “Come era successo contro Varese, anche nel terzo quarto contro l’Armani abbiamo fatto fatica a trovare il ritmo giusto rientrando in campo. La squadra ha situazioni di forma fisica nei singoli che sono molto differenti tra loro, abbiamo bisogno di lavorare parecchio per trovare quintetti che abbiano una certa coesione sul parquet: tutto questo manca, anche se poi devi sempre misurare l’avversaria che hai di fronte. E contro queste squadre è chiaro che per noi sia molto faticoso giocare”. La squadra ha però costruito tiri con un po’ troppa superficialità? “Non voglio giustificare anche questo aspetto, ma anche qui dipende dalle situazioni diverse che abbiamo tra i singoli: Hickman e Washington arrivano da lunghi periodi di inattività, abbiamo bisogno di tempo per il loro inserimento”.
Su lato Armani Exchange, Ettore Messina si gode una vittoria non scontata: “È stata una gara molto combattuta fisicamente: siamo stati abili a muovere bene la palla, i 19 assist finali e le percentuali che sono poi salite da tre punti sono state variabili positive. Ci siamo compattati nel corso dei minuti, l’Allianz poteva avere il vantaggio di essere più fresca per aver giocato di meno rispetto a noi, sono contento di come l’abbiamo portata a casa. Trieste? È squadra che ha notevole atletismo: quando i nuovi acquisti saranno in forma, sarà in grado di fare bene”.
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