Grazie “Coro”! La tua è stata una carriera umile e fantastica
“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”: è stata questa una frase tanto cara nella carriera di Andrea Coronica, che da ieri ha ufficialmente appeso le scarpe al chiodo anche perché quelle dannate ginocchia non ne hanno proprio voluto sapere di lasciarlo giocare ancora per un pochino a basket. E di responsabilità “Coro” ne ha saputo conquistarsene parecchie, arrivando sino a essere capitano della Pallacanestro Trieste e ad alzare una Supercoppa LNP e soprattutto regalandosi una promozione nella massima serie che ora questa piazza è costretta nuovamente a inseguire.
“Spero di rimanere a Trieste e di crescere come giocatore davanti alla mia città, e perché no, diventare il capitano della squadra della mia città. Ma questo è un sogno più che altro” affermò Coronica nel 2014, in piena epoca “dalmassoniana” quando in A2 c’era davvero bisogno di una squadra operaia per riuscire a fronteggiare i pochi denari a disposizione a livello di budget. Perché alla fine della fiera, a “Coro” non interessava diventare un campione NBA: bastava indossare la maglia biancorossa e farla diventare la sua seconda pelle. Quel sogno è poi diventato realtà qualche anno più tardi, per un ragazzo che ha sempre colpito tutti per umiltà, voglia di mettersi a disposizione, spirito di servizio e un grande, grandissimo attaccamento allo spogliatoio e ai suoi compagni di squadra. Perché Andrea ha sempre incarnato il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero allenare, in barba a una tecnica magari non eccelsa “calpestata” però dall’entusiasmo di far parte della squadra della propria città. Un qualcosa che nessuno gli potrà mai portare via.
Oltre a questo nostro piccolo contributo, di tributi a Coronica se ne potrebbero fare parecchi. Ma forse quello più importante è arrivato due estati fa nel campetto di piazza Carlo Alberto, quando a sorpresa la Curva Nord (con la complicità del suo grande amico Stefano Bossi) gli regalò un pomeriggio di emozioni, di cori e di ringraziamenti subito dopo l’addio alla maglia della Pallacanestro Trieste. Il suo grande “sogno” si era concluso da poco, ma con l’orgoglio di esserci stato nei momenti bui e in quelli belli. Sempre col sorriso stampato in volto, tenendo sempre alto il nome della sua città in giro per l’Italia. E con quella seconda pelle addosso che continuerà a vestire anche lontano dal parquet.
Grazie di tutto, “Coro”!
(da Citysport.news)
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!