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Day 5 @Trieste Tropics 2016: carriole fotoniche, gelati atomici e papille gustative bruciacchiate

L’ultimo giorno di Camp è ormai alle porte. Le ore conclusive prima della festa finale del sabato mattina, dopo la quale il “rompete le righe” sarà ufficiale, per molti “tropical kids” potrebbero essere viste come un momento da lacrimuccia sul viso. Ma lo sanno bene, i bimbi e le bimbe del Trieste Tropics 2016, che tutti i momenti passati assieme a tanti nuovi amici e ai Minions istruttori – per una settimana trasformatisi in “fratelloni” più grandi – diventano istantanee da portare con sé allo stesso modo di tutta quella caterva di meravigliose foto, scattate durante il backstage di qualche giorno or sono, che colorano le bacheche del centro sportivo di Villa Ara.

Al Camp di Andrea Pecile nulla è lasciato al caso: il ritorno di “Lollo” Giannetti in qualità di preparatore tropicale fa da apripista a un’incredibile gara di carriole, dove per qualche attimo sembra di essere all’interno di un circuito di Formula 1 con delle monoposto molto ma molto particolari. C’è la comparsa di Andrea Coronica, con il capitano dell’Alma finalmente senza stampelle dopo la recente operazione al ginocchio: lo charme di “Coro” contagia le tante fans presenti in quel di Monte Cengio, così come il perfetto dialetto triestino esibito da coach Alessandro Nocera, responsabile del settore giovanile biancorosso che orgogliosamente – tra un arresto & tiro e una spaziatura – si diverte a sciorinare parole tipiche di queste zone con la competenza di un professore emerito che potrebbe sedere su un’ipotetica cattedra alla facoltà di lettere alabardate.

Sul fronte della “pappa”, lasagne e pizza per tutti a pranzo. E anche un fantomatico teaser di Gelato Marco – materializzatosi  a Villa Ara – di cui siamo in grado anche di omaggiarvi con un contributo video:

Scatti e “suicidi” in campo, nonché l’arrivo fuori tempo massimo del sottoscritto addetto stampa tropicale (causa il più classico dei “veci col capel” che ha rallentato la sua corsa dalla zona industriale di Trieste sino al Tropics Camp) ha segnato la conclusione del Day 5. Non senza una simpatica postilla, caratterizzata dalla perdita temporanea delle papille gustative del qui presente cronista, troppo intrepido nello sfidare la sorte con una tazza di Nesquik a 18 mila gradi…

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