Day 3 @Trieste Tropics 2016: “Wonder Women” e piccoli coffee-maker in action
E’ notevole imbattersi, in un caldo mercoledì triestino di inizio luglio, in vere e proprie istituzioni viventi dello sport. E non si tratta minimamente di un miraggio, tantomeno di pompose descrizioni buttate lì solo per attirare l’attenzione dello sprovveduto lettore. Da sempre il “Trieste Tropics” di Andrea Pecile ha saputo unire competenza, passione ed entusiasmo dei propri istruttori con la possibilità di esibire vere e proprie guest stars: l’orgoglio di poter contare su ospiti speciali che nella propria carriera agonistica hanno saputo scrivere pagine importanti, a livello nazionale e internazionale, è una variabile che si ripete anche nel Camp 2016 tuttora in corso.
Federica Macrì e Raffaella Masciadri: la prima, ginnasta “100%-made-in-Trieste” e punta di diamante dell’Artistica ’81, con alle spalle tante medaglie in ambito juniores e senior unite a un sogno olimpico diventato realtà nel 2008 a Pechino. La seconda, capitano della Nazionale Italiana di basket femminile, una in “doppia-cifra” per scudetti vinti che potrà raccontare ai nipotini di essere volata negli Stati Uniti, vestendo la maglia delle Los Angeles Sparks e arrivando a un passo dall’inanellare nel proprio palmares anche una finale WNBA.
Chiamatele pure “Wonder Women”, senza paura (definizione che oltretutto piacerà a “paròn Sunshine“). E infilatele in un contesto dove settanta “tropical kids” sfidano il solleone seguendo alla lettera le lezioni da loro impartite, con un sorriso in volto grande così: dagli iniziali esercizi di riscaldamento e coordinazione con Federica, che fa apparire tutto davvero semplicissimo, sino a prendere la palla a spicchi in mano per poi affiancarsi a una campionessa che del basket ha fatto il suo credo. Bello, vero?
La terza giornata del “Trieste Tropics 2016” verrà ricordata anche per le spiegazioni tecniche di Mark Bartoli, arbitro di massima serie, che ha portato al Camp la sua esperienza in qualità di fischietto; per le lezioni di tiro a cura del “Pec” e di Marco Legovich (esibitosi anche in una tripla di tabella, con tanto di ovazione), passando poi per altre “bombe”. Quelle al gusto variegato nutella di Gelato Marco, definite “una s’cioca da paura” da parte di alcuni dei Minions presenti. C’è un backstage fotografico con tutti i piccoli partecipanti presenti a Monte Cengio, ma anche – moment of the day – litri di caffè preparati dal tuttofare Matej Jogan, che ufficialmente entrerà alla storia quale barista più giovane del Trieste Tropics.
Insomma: se qualcuno osa lamentarsi di una potenziale “noia” a Villa Ara, probabilmente è sintonizzato su un canale dove trasmettono ininterrottamente 24 ore di pizzose soap-operas venezuelane…
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