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Dalmasson: “Elmore e Justice? Sta a noi aiutarli nel momento di difficoltà”

Un week-end… al palo, prima di rituffarsi in campionato: dopo il turno di riposo, Eugenio Dalmasson tasta il polso della sua Trieste. E lo fa con la convinzione che, tra alti e bassi, l’avvio di stagione è di quelli da non buttare via.

Coach, prima un inizio molto difficile, poi le due ultime partite vittoriose. Forse il turno di riposo è arrivato nel momento meno propizio…

“In questi casi si è consapevoli dove finisci ma non da dove poi riprendi. In queste situazioni è chiaro che rischi di perdere il ritmo di gara, pur allenandoti in una certa maniera. Certamente avremmo preferito giocare dopo le due vittorie, ad ogni modo nella settimana scorsa di ambiti su cui lavorare e migliorare ce ne sono stati parecchi”.

A proposito di lavoro: è innegabile che più di qualcuno sia indietro rispetto agli altri. E il momento poco brillante di Elmore e Justice conferma che la loro curva di apprendimento è più ripida degli altri.

“In un sistema come il nostro è chiaro che c’è chi sta facendo fatica, ma facendo un certo tipo di scelte in estate sapevamo di andare incontro a potenziali difficoltà su qualche singolo. Jon e Kodi affrontano un basket che ancora non è perfettamente nelle loro corde, arrivando da cammini diversi: chi da un’eccellente carriera universitaria, chi invece da un’esperienza europea già alle spalle. Per loro deve iniziare un percorso diverso, da qui in avanti: sta a noi aiutarli per far trovare loro la giusta dimensione all’interno della squadra”.

Nonostante gli alti e bassi, quattro punti nelle prime cinque giornate non affatto male. E il calendario non vi è stato certamente benevolo.

“Sicuramente finire questo ciclo con due vittorie è più che positivo. Dal punto di vista della classifica non si può che essere soddisfatti, anche perché il rischio di arrivare a questa sosta a quota zero era davvero elevato. Abbiamo giocato contro tante squadre di spessore, ma attenzione a considerare più semplice il prossimo pacchetto di sfide: già domenica prossima contro Pistoia è una di quelle gare che possono valere doppio”.

Dopo l’Oriora, ci saranno Brindisi e Virtus Bologna in casa. Guardando alle “disavventure” sin qui rimediate da tante big che disputano le coppe europee, affrontarle proprio in questo periodo può essere un vantaggio?

“Credo che non si debba guardare in casa delle altre, bensì calibrare unicamente il percorso su noi stessi: è chiaro che le squadre che affrontano ulteriori impegni extra-campionato possono avere difficoltà di rendimento, è altrettanto vero che stiamo parlando di team che alla lunga troveranno i propri equilibri e i veri valori. Da parte nostra dobbiamo essere comunque bravi a giocare ogni partita al massimo, sfruttando qualche giornata storta da parte delle altre. Ma per vincere contro di loro devi essere in grado di fare sempre qualcosa di speciale”.

Sin qui, cosa le è piaciuto di più e cosa invece di meno della sua squadra?

“Ho apprezzato in prima battuta il clima che si respira in ogni singolo allenamento. Si è sempre lavorato tenendo conto degli inserimenti in corso d’opera di chi è arrivato più tardi rispetto agli altri. E visto che proprio in questo ambito c’è una differenza nelle abitudini e nei carichi di lavoro di ciascuno dei miei giocatori, vedere mediamente un buon impegno in palestra è un segnale positivo. Sono da due settimane che stiamo inoltre lavorando tutti allo stesso modo, è anche per questo che sono arrivate le prime vittorie. Il rovescio della medaglia? Forse il fatto che arriviamo da anni in cui prima eravamo predestinati a vincere, poi a giocare per qualcosa di importante. Le difficoltà sin qui incontrate sono insite nel tipo di squadra che abbiamo: è per questo che dobbiamo pensare a creare qualcosa di diverso e a ricreare quell’entusiasmo che ha contrassegnato gli scorsi campionati. Con tutto l’affetto del pubblico che abbiamo sempre al nostro fianco, abbiamo buoni motivi per ripagare la fiducia di chi continua a seguirci”.

(da City Sport di lunedì 28 ottobre 2019)

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