Cavaliero “Black Mamba”, Trieste vola ai quarti con tanta fatica
Pericolo scampato. Ma, per trasformarsi in Val Helsing e piantare un palo di frassino nel grandissimo cuore di Treviglio (uscita tra i scroscianti applausi del pubblico dell’Alma Arena), c’è voluta una fatica erculea e un Daniele Cavaliero a vestire i panni di “Black Mamba” proprio nel momento del bisogno. Trieste non convince, ma vince: ed è la cosa più importante ai play-off, nonché l’unica cosa che realmente conta. Finisce 83-72, la serie di ottavi di finale si chiude sul 3-2 per i biancorossi e il sospiro di sollievo collettivo dei 5.132 spettatori di via Flavia assomiglia molto a uno tsunami.
La montagna di carta igienica che piove dalla Curva Nord durante la presentazione delle squadre prova a stemperare una tensione pre-gara che si taglia col coltello. Cavaliero piazza la “bomba” iniziale per il primo vantaggio della partita da parte di Trieste (3-2), la realtà delle cose parla dei primi due minuti con parecchie sbavature offensive su ambo i lati del campo. L’Alma si lascia ingolosire (sbagliando molto) dagli spazi lasciati dalla Remer sul perimetro, dal canto suo Treviglio è tutt’altro che spumeggiante: la somma algebrica di queste situazioni è una lunga serie di micro-vantaggi che si alternano nel corso del primo quarto, col +2 esterno al 6′ grazie al 2+1 di Sorokas (9-11) e con Parks a essere l’unico biancorosso a rispondere con costanza sotto il tabellone difeso dagli uomini di Vertemati. Trieste rimette la testa avanti con sei punti di fila imbucati dal proprio capitano Coronica, anche se il gap di quattro lunghezze faticosamente conquistato viene annullato dalle triple segnate da Genovese e Cesana: perfetta parità al 10′, sul 17-17.
Con l’Alma ancora alla ricerca di una vera e propria identità tattica sul parquet, la Remer conquista nei primi minuti del secondo quarto un briciolo di inerzia: l’efficacia dalla distanza degli ospiti (bene nuovamente Genovese) ha il potere di tenere sulle spine Trieste sino al 15′, momento in cui il pubblico di Valmaura si ridesta da torpore e preoccupazione con il break interno targato Parks e Cavaliero (29-24). Treviglio rischia di pagare pesante dazio all’uscita del time-out con l’antisportivo sanzionato su Marino, ma lo 0/2 di Prandin in lunetta e la successiva azione fallita in attacco non allargano provvisoriamente la forbice tra le due squadre. È Cavaliero a prendere ulteriormente in mano le redini della squadra (34-29 al 13′), a cui segue una tripla frontale segnata da Bossi. La Remer però è sempre attaccata alle calcagna giuliane (due liberi di Sollazzo, poi canestro dalla media di Rossi), con soli tre punticini di distanza alla pausa lunga.
Trieste prova a lavorare maggiormente in pick & roll nel terzo quarto (buona l’intesa tra Bossi e Parks), anche se le amnesìe difensive tanto “care” all’Alma versione gara-3 e gara-4 tornano a farsi prepotentemente vedere in area pitturata biancorossa. Treviglio mette canestri importanti con Sollazzo e Marini, unito a qualche colpo proibito in difesa (45-48 al 23′, poi 49-52 un minuto più tardi): nella “corrida” sul parquet, con annessa condotta arbitrale ampiamente discutibile, gli ospiti mettono il +6 con la tripla di Rossi. Treviglio è in fiducia e lo si vede a occhio nudo, Trieste ha la mano freddissima nelle ultime azioni e ricuce solo parzialmente lo strappo al 30′ (55-57). Le note stonate proseguono anche a inizio di ultimo quarto, col gioco “maschio” della Remer premiato dai fischietti e un +5 su sponda lombarda che torna a materializzarsi (59-64 a sette minuti dal termine). L’Alma sparacchia in ogni ambito offensivo, anche con poco costrutto, provando a cercare come…nuovo amico del cuore un bonus di falli raggiunto dagli ospiti ben prima di raggiungere la boa di metà ultimo periodo. La scossa biancorossa, quella decisiva, inizia da Green (schiacciata del -1 sul 63-64, poi appoggio al vetro dopo il canestro di Sorokas) e continua con una tripla al veleno di Cavaliero, a regalare un nuovo vantaggio triestino al 36′ che mancava da troppi minuti (68-66). Il numero 18 biancorosso fa pentole e coperchi ancora dalla lunga distanza, con due bombe al fulmicotone per il 76-70 a 60” dalla fine: la partita svolta qui, dopo 39 minuti di paura. Tanta, tanta paura. Ma con tanta, tanta gioia finale: la favola dell’Alma può continuare.
Alma Trieste – Remer Treviglio 83-72
SALA STAMPA
Eugenio Dalmasson (Alma Trieste): “Qualificazione sofferta, come doveva essere. Sapevamo che stasera sarebbe venuta fuori una partita tirata, per la prima volta noi eravamo in un match da dentro o fuori al contrario della Remer. Siamo arrivati a gara-5 con qualche pesantezza di più, ma siamo stati lucidi nelle azioni che contavano: nei nostri tre minuti finali il pubblico ha giocato assieme a noi ed è stato il nostro valore in più. Stasera abbiamo visto una volta per tutte che i play-off sono tutta un’altra cosa rispetto alla regular season, Treviglio è stato avversario di assoluto valore. Cavaliero? Sono occorse alcune partite per farlo entrare nella post-season, siamo felici per lui e sono convinto che sia lui il primo ad essere felice per l’apporto che ha saputo dare a questa nostra vittoria”
Adriano Vertemati (Remer Treviglio): “Non c’è rimpianto da parte nostra, Trieste ha meritato di vincere soprattutto a livello offensivo, con Cavaliero che ha messo le bombe decisive nel finale. Abbiamo portato la partita dove volevamo, i miei ragazzi sono stati bravissimi e hanno combattuto alla pari. Bellissimo essere usciti tra gli applausi, siamo una squadra corretta e ci sta: paradossalmente avrei preferito vincere e prendermi i fischi…Siamo orgogliosi di dove siamo arrivati, questi applausi se li meritano i giocatori e se li meritano il centinaio di tifosi che sono venuti qui a seguirci”.
Gianluca Mauro (a.d. Alma Trieste): “Pubblico e squadra straordinaria, non nego che a un certo punto della partita pensavo fosse finita. Abbiamo fatto un passo in più rispetto all’anno scorso, lo meritiamo un po’ tutti: l’asticella finalmente l’abbiamo alzata, dopo due gare a Treviglio non buone. Peccato le voci che sono rimbalzate negli scorsi giorni, relativamente nel perdere le partite per avere un incasso di più: questa è l’unica nota stonata”.
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