categoria trieste e provincia

Il “Trieste Tropics 2017” – che ha da poco superato la boa di metà camp – non porta con sé solamente basket e divertimento, ma anche il principio che la corretta alimentazione ricopre un’importanza fondamentale, sin da bambini. Raffaele Visciano, chef ufficiale “tropicale” che già da anni collabora con Andrea Pecile e il suo entourage, è giunto nuovamente a questa edizione con lo scopo di “sfamare” nella giusta maniera tutti i giovanissimi del Trieste Tropics. “Ci stiamo dedicando, con la consueta grande passione che ci contraddistingue, a puntare l’attenzione su tutto ciò che ai bimbi piace, valorizzando in particolar modo il gusto e la qualità di ciò che offriamo: di fatto, anche un semplice hamburger deve avere la carne giusta al suo interno. In questa edizione, con così tanti partecipanti a gremire Villa Ara e così come già fatto in passato, il concetto di poter fare cucina di qualità anche in un particolarissimo ambito come quello di un camp di basket è un qualcosa che è possibile realizzare grazie al contributo di tutti”.

E se un occhio di chef Visciano è naturalmente puntato sulle cucine di Monte Cengio e dintorni, l’altro è ben fissato verso il proprio futuro professionale. Con qualche “stella” all’orizzonte… “Arrivo da tante esperienze assieme al maestro Gualtiero Marchesi, mio mentore con il quale coltivo una strettissima collaborazione che dura ormai da anni e che intendo personalmente portare avanti. Essere diventato chef  de “Il Marchesino” a Milano, a due passi dal Teatro alla Scala, è solo la punta dell’iceberg delle mie attività: sono stato infatti contattato da un locale prestigioso, con l’obiettivo di conquistare la seconda stella Michelin all’interno di un nuovo progetto. Per ottenere questo risultato serviranno persistenza e costanza, nonché una predisposizione personale ad andare oltre tutto ciò che è stato già realizzato”.

Chef Raffaele promette però anche un suo ritorno a Trieste, non troppo in là con i tempi: “Manco da un bel po’ nella mia città, ma sono convinto che tornerò presto, magari focalizzandomi su corsi interattivi di cucina. In tal senso, ho molte idee in mente, pronte da essere sviscerate al momento giusto”.

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Più di novanta anni di storia alle spalle, con lo spettacolo e il divertimento al servizio di arene e platee in visibilio. Il mito degli Harlem Globetrotters è un qualcosa che, in fatto di celebrità a livello planetario, è di difficile imitazione nel mondo dello sport entertainment. L’atletismo e la grande comicità che questa squadra (nata nel 1926 da un’intuizione di Abe Saperstein) ha saputo sprigionare nel corso dei decenni in più di cento paesi del mondo, sarà nuovamente a disposizione del pubblico triestino nella tappa del 29 marzo prossimo all’Alma Arena, in quello che sarà uno dei tre appuntamenti italiani del 2017 con protagonisti i famosi giramondo d’oltreoceano.

Entrati a far parte del ”Naismith Memorial Basketball Hall of Fame”, uno dei più importanti riconoscimenti internazionali dedicati a chi nella storia del basket ha saputo dare un contributo tangibile all’affermazione e alla popolarità della palla a spicchi, sin dal loro primo match i “Trotters” si sono fatti carico di divenire promotori di pace e sostenitori dei diritti umani, in particolare in anni difficili dove le tensioni politiche e militari avevano sconvolto il mondo intero: è dunque l’impegno sociale la priorità di un team insignito anche del premio “Eddie Hamel”, riservato agli atleti impegnati nella lotta contro la piaga del razzismo. 

Schiacciate, intrattenimento con il pubblico e molto altro ancora saranno gli ingredienti dell’evento che l’associazione sportiva “All In Sport” – per volere del suo presidente Matteo Zanini – ha voluto riportare in regione dopo le due precedenti tappe del 2013 e 2014. “Ospitare nuovamente gli Harlem è per noi motivo d’orgoglio, tanto più nella nostra città natale Trieste che già in passato aveva risposto alla grande con quattromila presenze al palasport. Si tratta certamente di uno spettacolo da non perdere, per bambini e famiglie, soprattutto per lo sfondo benefico che si porta dietro: di fatto questa tappa rappresenta un tipo di manifestazione che vorrei vedere più spesso sul nostro territorio. “All In Sport” da sempre segue queste finalità e siamo felici di poter offrire agli appassionati della città un servizio del genere: relativamente all’appuntamento del 29 marzo prossimo, il pubblico deve aspettarsi due ore di grande divertimento, numeri da circo ma anche esibizioni di abilità tecniche non indifferenti. Gli Harlem hanno capacità di coinvolgimento ed empatia che sono uniche, a testimoniare come il titolo di ambasciatori di pace nel mondo cada a pennello per questa squadra”.

(da City Sport di lunedì 20 marzo 2017, articolo da me medesimo scritto 😉 )

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Clanfe a dismisura. E olimpiadi ad hoc all’Ausonia. Parliamo non solo di uno dei tanti appuntamenti dell’estate 2016, ma di una vera e propria istituzione che già da anni anima la città di Trieste nei mesi meteorologicamente più caldi dell’anno.

Per capire di cosa stiamo parlando, ecco qui il comunicato stampa di presentazione di SPIZ, Associazione di Promozione Sociale:

Manca pochissimo alla nona edizione dell’Olimpiade delle Clanfe, in programma sabato 30 luglio 2016 alle ore 13 presso lo stabilimento balneare Ausonia. L’appuntamento più pazzo dell’estate triestina è una festa che ogni anno unisce più generazioni nel nome del tuffo più caratteristico della città. I partecipanti non hanno infatti limiti di età, e sono divisi nelle ormai classiche categorie: pici & pice, muleti & mulete, muli & mule, muloni & mulone, mati & babe e vece bobe & vece marantighe.

L’obiettivo finale rimane quello di produrre lo schizzo più alto, ma la giuria è chiamata a votare anche altre variabili: vi è un primo voto sullo stile (zata o manigo) dell’esecuzione (Clanfa, Bomba o Testabalon (Kamikaze) in tutte le loro varianti), un secondo voto per lo schizzo prodotto e infine un voto sulla performance artistica (morbin) , che può essere una scenetta divertente, un costume particolare o qualsiasi cosa rientri nel famoso morbin triestin. Negli anni si sono viste bambine sostenute da palloncini ad elio, ragazzi travestiti da pinguini, lo scontro Cosolini – Dipiazza, sosia di Hulk Hogan e c’è stato persino chi si è cosparso di farina, simulando un sardon pronto per la frittura.

Tra i giurati, il campione di basket Andrea Pecile, la cantante Chiara Vidonis, la dj Barbara Urizzi , lo scrittore Diego Manna , oltre che Alberto Krebel, da sempre nel mondo dei tuffi, e Andrea Benich, socio SPIZ , che quest’anno compare nella locandina della manifestazione. I premi? Ricchissimi nonostante il momento non sia tra i più floridi per i commercianti triestini. Nel pacco gara destinato a tutti gli iscritti, una bella borsa con il logo della manifestazione e un simpatico gadget, oltre a vari premi offerti dai partners della manifestazione. Mentre tra i premi per i tanti vincitori spiccano gli abbonamenti per la Pallacanestro Trieste, destinati al Re e alla Regina delle Clanfe, ma non mancano orologi, abbonamenti in palestra, trattamenti salute, corsi, libri e chi più ne ha più ne metta. Verranno premiati i più giovani, i meno giovani, l’ultimo classificato con la temutissima Clanfa de Legno nonché il più simpatico col premio Morbin, e per chi si contraddistinguerà per portare avanti lo spirito della manifestazione, nata principalmente come modello di aggregazione sociale, ci sarà il Premio Speciale Spiz.

Un’ora prima dell’Olimpiade, in programma alle 14, ci sarà un ’ora di spettacoli ed esibizioni. Vedremo la squadra femminile dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Pallanuoto Trieste, la squadra di Nuoto Sincronizzato e quella di Tuffi dell’Associazione Dilettantistica Unione Sportiva Triestina Nuoto, seguite dallo scodinzolante e professionale team di U.Ci.O. Unità Cinofile Operative Onlus – FVG – Soccorso Nautico. Come tradizione vuole, SPIZ associazione di Promozione Sociale non dimentica la solidarietà. Ospite della manifestazione sarà l’Associazione di Volontariato Trieste Solidale ONLUS che organizzerà un indovinello a scopo benefico per raccogliere fondi destinati all’acquisto di audio libri per i degenti ospedalieri.

Tutti gli spettacoli e tutta la competizione verranno trasmessi in diretta streaming grazie al team composto da Fluido TV, C.I.S.A.R. e Synapse e verranno ripresi con l’innovativa tecnologia delle telecamere a 360° grazie alle quali lo spettatore diventa anche regista e può scegliere in completa autonomia cosa inquadrare e cosa guardare. La 9ª Olimpiade dele Clanfe è valida inoltre per l’assegnazione della 4ª Combinata SPIZ , che premia gli atlet i che si classifica no meglio all’Olimpiade e alla successiva 5ª Rampigada Santa, in programma sabato 17 e domenica 18 settembre 2016. Insomma una sorta di ironman tutto triestino.

Grande attesa dunque per questa nona edizione dell’Olimpiade, tanto che c’è anche chi, dall’Olanda, ha intenzione di scendere a Trieste per partecipare all’evento, chiedendo all’organizzatore Mauro Vascotto come ci si può iscrivere . Le iscrizioni vanno fatte online su www.spiz.it, tassativamente entro giovedì 28 luglio.

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Si avvicina a grandi passi il ballottaggio di domenica 19 giugno tra il sindaco uscente Roberto Cosolini e lo sfidante Roberto Dipiazza: sul forum di Elsitodesandro è stata da poco aperto un sondaggio per poter esprimere (anonimamente 🙂 ) la propria preferenza.

Il link al sondaggio è il seguente: http://bit.ly/1YrdaEP. Per partecipare, è necessario essere registrati alla nostra comunità virtuale (e se non siete ancora nostri utenti, potete farlo QUI)

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Lui è Diego Husu. Si firma Dieguz. Ma il popolo sandrino di vecchia data lo conosce meglio con il nickname di Cazzaballe, uno degli utenti che nel corso degli anni ha intrattenuto grandi e piccini con la sua simpatia e con una sana dose di pazzia ingiustificata (specie giocando a Texas Hold-Em) che è sempre stata la quintessenza della comunità di Elsitodesandro.

Il mio collega Ing. Informatico (sì, se magari non lo sapevate, lo è anche il sottoscritto…e neanche tanto a tempo perso) ha deciso di darsi alla musica. Con un “maestro Jedi” di primissimo livello quale è Maxino (che prego ancora una volta, in ginocchio, di tornare a creare i video di Holly e Benji in triestino!), il Cazzabaloni per eccellenza ha da pochi giorni condiviso sul proprio canale YouTube “Piazza Brande”. Ovverosia – come si evince dal prologo del video stesso – “Una piccola dedica ai triestini che se sbranda a Barcola al primo raggio de sol”.

Due minuti abbondanti imperdibili per noi autoctoni. Ma anche per tutti i “foresti” che vogliono conoscere un piccolo pezzetto delle tradizioni che accomuna buona parte del popolo giuliano.

Ah, a proposito: le “sariandole” del titolo sono le “lucertole”, sempre per i “foresti”…

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La chirurgia estetica e l’ambito dolciario: come unire due mondi così diversi? Ci sono volute due menti eccellenti della Pallamano Trieste per risolvere un problema altresì irrisolvibile per le generazioni future, quasi paragonabile alla congettura dei numeri primi gemelli di euclidea memoria.

La terza edizione di “Not Cache but Cake” è stata un tripudio di idee – molte di queste azzeccate – collimate all’interno di una serie di startup innovative presentate in quel di Campo S.Luigi, con l’umile dimora di Andrea Carpanese e della futura mamma Bruna a trasformarsi per una serata intera nella “Silicon Valley” delle torte. Uno spettacolo a cui hanno partecipato un nutrito gruppo di concorrenti – di ogni estrazione sociale e quoziente intellettivo – accomunati dalla passione per i dolci e dalla voglia di stupire sia il pubblico presente (sold-out da settimane tutti i posti a disposizione per gli spettatori) ma soprattutto i “Fabulous 4” seduti al tavolo dei giudici.

Quattro eccellenze di fama interregionale quali Alessio Pohlen (splendidi e ricercati i suoi occhiali stile nerd-retrò), Fabio Bubola (delizioso il cappello da chef in stile Ratatouille), Daniele Bosich (salutato con un lungo applauso in sede di presentazione da tutti gli “Hulkmaniacs” presenti in sala) e Thomas “L’Immortale” Postogna (denigrato in lungo e in largo dal blocco di pallamanisti biancorossi – nonché compagni di squadra dello stesso – per nulla convinti dall’atteggiamento profuso in sede di giudizio) hanno avuto modo di sciorinare sentenze strombazzanti e sbandierare palette numerate dall’1 al 6, collezionando anche varie proteste ufficiali in corso d’opera (prima tra tutte quella di un Marco Visintin che, dopo aver adulato in lungo e in largo i giurati prima e durante la presentazione della propria torta, ha finito con l’inveire contro tutto e tutti, rivolgendosi infine verso il cronista con frasi del tipo “Sandrin, xe tutto combinado: scrivi ‘sta roba, che cussì tutti sappi chi xe ‘sti qua”).

Abbandonando il campo delle polemiche, è giusto tributare un applauso alla creazione di “Tette Rifatte”, nata da un’idea di Michele Oveglia e Luca Bellomo che hanno saputo fare incetta di riconoscimenti al “Not Cache but Cake 2014”: miglior punteggio in assoluto, premio della critica per la bellezza della torta e anche lo speciale trofeo “Fair Play” per un dolce bellissimo all’occhio, ma che i giurati hanno parzialmente bocciato a livello di palato. Aldilà del duo vincitore, c’è stata comunque gloria per tutti i partecipanti: in mezzo a “Soffiorisate al cioccolato”, “Dolci un po’ salati”, “Torte scadute”, “Tre Porcellini” e “Mus in B Tanta Special” (ne citiamo solo una manciata di quelle in concorso, sottolineando comunque come la qualità dell’intera lizza di dolci presentati sia stato nettamente superiore alle aspettative), questa terza edizione va in archivio – utilizzando un’enfasi tipica dei sobborghi di Cupertino – come la più riuscita di sempre.

Ad imperitura memoria rimarranno i ricercati “quote” usciti dalla bocca dei giudici (“ ‘Sta roba ghe somiglia alle merendine che te ciol nelle machinete…”, o anche “Chi ga messo la Manzotin de sora, spacciandola per gelatina?”), assieme ad alcuni titoli pecorecci quali “Culate mate”, “Luganiga bianca”, “Transtrudelona”, “Gigia” e “Orchite no grazie”. Questi ultimi a significare come anche nei concorsi dolciari, come nella vita di tutti i giorni, si finisca spesso e volentieri in un oceano di termini espliciti e doppi sensi non richiesti.

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E’ un periodo d’oro per il mondo della moda triestino: se ITS International Talent Support, alla sua 14° edizione, rappresenta la punta di diamante di tutto il movimento, esiste un sottobosco quasi nascosto di sarti e artigiani triestini, alcuni già affermati anche all’estero, altri in rampa di lancio; vedremo se diventeranno gli stilisti del futuro o coltiveranno la loro passione mantenendola come tale: intanto stanno ottenendo ottimi risultati e soddisfazioni personali.

Proprio ieri una giovane coppia tutta femminile si è aggiudicata il premio come miglior collezione beachwear all’ “EcoFashion Style: quando la natura fa tendenza”, concorso nazionale per eco stilisti che si è svolta a Pisa nell’ambito della manifestazione “Ecocity Expo 2014”: si tratta di Cinzia Bianchi ed Eloise Suppancich che in questo modo acquisiscono il diritto a partecipare alla 7° edizione della sfilata “Moda d’Amare”il più grande salone italiano del beach wear in programma a Firenze nel 2015. Oltre a questa vittoria hanno già ottenuto un altro prestigioso risultato: in novembre saranno tra le 4 che parteciperanno a Cannes alla 13° edizione di “MarediModa”, la manifestazione fieristica più importante per i tessuti e gli accessori per il settore beachwear e underwear.

Abbiamo voluto conoscerle per capire come è nato questo progetto; la prima cosa che salta all’occhio è l’entusiasmo e la passione che esprimono quando parlano dei loro lavori e della loro passione: notti in bianco e alzatacce per disegnare, programmare, creare, ma la soddisfazione, ci dicono, di veder sfilare le loro creature le ripaga di tutto. 

Come nasce la Vostra collaborazione?

“Ci siamo conosciute nel 2012 a Desenzano al concorso “Vesti la musica in abito da sera” ed abbiamo capito che unendo le forze e le idee potevamo fare il salto di qualità creativa.”

Particolare la scelta di puntare sui costumi da bagno

“In realtà è nato tutto in maniera molto naturale: siamo molto legate alla nostra città e Trieste è mare; per cui il passo è stato quasi automatico.”

Girano voci che Its snobbi gli stilisti locali; un Vostro pensiero?

“Abbiamo presentato una nostra idea ma non siamo state scelte; è chiaro però che Its rappresenta un livello altissimo aperto a livello mondiale e probabilmente non eravamo ancora pronte. Ci è servito a rielaborare il progetto sviluppando anche l’idea di tessuti eco friendly; ora stiamo ottenendo molti importanti risultati che ci confermano di essere sulla strada giusta: certo che partecipare ad un evento così importante nella nostra città sarebbe fantastico.”

Il segreto del Vostro successo?

“Sembrerà banale ma il lavoro paga sempre; per cui all’inizio bisogna studiare molto, poi mettere tutta se stessa in quello che si fa e crederci. Il capo che ne esce deve esprimere tutta la passione di chi lo crea.”

Programmi per il futuro?

“Viviamo passo dopo passo preparandoci per le manifestazioni che ci aspettano; in realtà di idee ne abbiamo molte, ma le scopriremo insieme nei prossimi mesi.”

E noi aspetteremo con impazienza; Cinzia ed Eloise sprigionano entusiasmo e passione e il loro talento fa il resto: siamo sicuri che sentiremo ancora parlare di loro e non vediamo l’ora di vedere al mare qualche loro modello … forza mule!!!

 

 


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Si è svolta questa mattina all’Hotel Greif Maria Theresia di Trieste la conferenza stampa per la presentazione degli eventi previsti durante il 2014 per le celebrazioni dei 150 anni del Circolo Canottieri Saturnia di Trieste.

Ospite illustre del circolo barcolano presieduto da Gianni Verrone è stato Giuseppe Abbagnale, Presidente della Federazione Italiana Canottaggio: “Trieste ha fornito negli anni campioni, tecnici e dirigenti di grandissimo valore per il canottaggio italiano. In particolare il Saturnia è una società che alimenta costantemente il vivaio della nazionale ed è uno dei sodalizi più titolati, non solo in Italia. Raggiungere 150 anni è un traguardo molto importante che rende onore ad una società seria e dinamica alla quale sono particolarmente legato”.

“Un orgoglio per la città”. Così è stata definito il CC Saturnia da Roberto Cosolini, Sindaco di Trieste: “La passione per lo sport che caratterizza il Saturnia è encomiabile. Le manifestazioni agonistiche che porteranno un indotto economico per la città testimoniano come il canottaggio e lo sport in generale possano essere un grande volano per la città”.

Soddisfazione per il traguardo dei 150 è stata espressa da Francesco Cipolla, Vice Presidente del Coni Fvg: “Da 50 anni sono socio del Saturnia e conosco le dinamiche di questo sodalizio, fiore all’occhiello nel panorama nazionale. I tanti eventi per i 150 anni sono la riprova di grande professionalità che caratterizza lo spirito del Circolo”.

Igor Dolenc, Assessore allo Sport della Provincia di Trieste, ha invece evidenziato “il grande impegno del Saturnia verso i giovani e lo spettacolo che si vivrà con la regata Trieste-Austria, che creerà un effetto scenico di grande impatto nel Golfo triestino”.

 

IL CALENDARIO DEGLI EVENTI

Il primo evento in programma si svolgerà tra tre giorni, venerdì 30, alle 17.30, al circolo Saturnia di v.le Miramare 36, con la presentazione del volume “CC Saturnia, 150 anni di storia a Trieste”, oltre 200 pagine che ripercorrono la vita dello storico sodalizio barcolano, dalle sue origini sino ai giorni nostri. Una storia contrassegnata da successi in campo remiero ma anche dall’evoluzione che ha contraddistinto la storia di Trieste dal 1864 ad oggi. Il volume è stato curato dal giornalista professionista Riccardo Tosques ed è stato pubblicato da Trart Edizioni.

I remi torneranno a far parlare di sè il 12 luglio con l’organizzazione della “Regata Trieste-Austria”, un incontro tra una trentina di imbarcazioni con otto vogatori più timoniere. Il tragitto di gara, pari a 6 km, partirà dal bivio di Miramare per giungere nella splendida cornice delle acque dinanzi piazza Unità.

Il mese clou per i festeggiamenti del Saturnia sarà comunque quello di settembre.

Si inizierà domenica 14 con la tavola rotonda intitolata “Storia del canottaggio” organizzata nella sede del Saturnia a cura del giornalista professionista Pietro Spirito e di Emanuela Pesel.

Il giorno dopo, lunedì 15, si svolgerà la cerimonia di apertura della mostra nella sede del municipio di Trieste intitolata “150 anni di Saturnia”. Fotografie, trofei, bandiere e altri cimeli verranno esposti al pubblico per ripercorrere la storia del sodalizio barcolano.

Mercoledì 24 settembre invece si terrà la conferenza stampa per presentare l’avvenimento più atteso: il Campionato del Mare.

La famosa kermesse agonistica verrà anticipata venerdì 26 dall’International Cutter-Pull competition “Lance” organizzata dall’Istituto Nautico di Trieste.

Sabato 27 e domenica 28 spazio al Campionato del Mare. Nella prima giornata si svolgerà la cerimonia d’apertura al CC Saturnia, le batterie e le semifinali. Il giorno dopo finalissima, premiazioni e cerimonia di chiusura ad abbassare virtualmente il sipario sull’intensissimo 2014 made in Saturnia.

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Le opportunità di sviluppo per le piccole e medie imprese italiane, legate all’utilizzo dei nuovi strumenti informatici come il Cloud, è stato il punto focale del convegno tenutosi nella giornata del 5 maggio all’AREA Science Park di Padriciano, nell’ambito del “DDay” organizzato con il supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Una nutrita platea di addetti ai lavori ed esperti di Information Tecnology ha salutato la “prima” del roadshow italiano congiunto di Microsoft e HP, aziende leader del settore, a cui si sono affiancate altre importanti figure dell’IT nazionale. Con una vendita mondiale annuale stimata in 700 milioni di nuovi pc e tablet e di ben 1 miliardo di smartphone, la maggior introduzione del digitale nelle aziende, secondo l’amministratore delegato di Microsoft Italia Carlo Purassanta, è una necessità anche per la crescita del PIL nazionale. Con la creazione del sito “www.digitalipercrescere.it”, la società di Redmond vuole spingere le PMI alla scoperta di nuove soluzioni, allo scopo di spostare la complessità sistemistica aziendale verso l’esterno, proprio tramite l’utilizzo del Cloud.

Per l’amministratore delegato di HP Italia, Stefano Venturi, si è alle prese con una terza rivoluzione tecnologica, dopo l’introduzione del World Wide Web (l’attuale Internet) e, in seconda battuta, dei Social Networks. Lo scenario strategico futuro delle PMI passa dai sistemi di virtualizzazione su Cloud e dall’estrazione strutturata di informazioni dal “Big Data”, ovverosia il sistema di raccolta dati di nuova generazione da cui attingere informazioni del tipo più svariato.

Sul lato pratico, sia Gianpaolo Centuori, amministratore delegato di Teorema Engineering che Walter Poloni del Gruppo Reply hanno concentrato i propri interventi sull’evoluzione del Cloud. Questo si traduce in un’opportunità per le aziende che vogliono dotarsi di soluzioni innovative per utilizzare posta elettronica, gestionali ERP, CRM, Business Intelligence e strumenti per la rete vendita, con la comodità della gestione e manutenzione dei sistemi che non sgrava più sull’azienda, bensì su Data Center esterni adibiti a questo scopo

Molto interessante l’intervento di Silvia Vianello, docente di marketing alla SDA Bocconi, sull’acquisto online tramite e-commerce. Già 30 milioni di persone in Italia hanno già comprato qualcosa su Internet, con più del 60% che effettua acquisti abitualmente. Sul web si spende mediamente 85 Euro, con 57 milioni di transazioni online effettuate nei primi mesi dell’anno: tra tutti, gli articoli maggiormente richiesti sono libri, abbigliamento, ricariche telefoniche, viaggi, computer, telefonini e articoli alimentari. 

Per essere efficaci, le PMI devono dotati di siti “responsive”, ovvero di piattaforme web che si adattano automaticamente al dispositivo che lo visualizza: l’utente medio è ormai dotato di smartphone, tablet e pc che utilizza alternativamente nel corso della giornata, pertanto è necessario dare uno strumento adeguato ai potenziali clienti (denominati anche “Hot Prospects”) che vogliono acquistare i nostri prodotti. Il Cloud può aiutare anche in questo, con soluzioni di real time marketing che nel prossimo futuro verranno introdotte anche nel nostro paese. 

Le PMI dovranno infine  concentrarsi sempre più sul concetto di “omnicanale”, ovvero di un consumatore avanzato che non si accontenta di utilizzare un solo canale per i propri acquisti, bensì ne usa svariati nel corso dello stesso processo. In sostanza, dopo aver condotto ricerche sugli store online, l’acquirente si reca in negozio più preparato e tende ad acquistare di più, utilizzando simultaneamente tutti i canali a propria disposizione: cataloghi, call center, web e cellulari. Tutto questo deve essere compreso dalle aziende, che dovranno essere sempre più capaci di lavorare spiccatamente nelle relazioni col cliente.

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Anche il civico museo teatrale “Carlo Schmidl” celebra il giorno della memoria. Lunedì 27 gennaio, con inizio alle 17.30, presso la sala “Bobi Bazlen” al piano terra di palazzo Gopcevich (via Rossini 4), il secondo appuntamento con il ciclo «i lunedì dello Schmidl» è infatti dedicato al tenore ebreo Joseph Schmidt, vittima del regime nazista, morto in un campo di internamento in Svizzera nel 1942.

A delinearne il ritratto, umano e vocale, con l’ausilio di materiale audio e video, sarà Vincenzo Ramón Bisogni, autore del volume «Joseph Schmidt. “The Pocket Caruso”. Un tenore in fuga», recentemente pubblicato dell’editore Zecchini di Varese. L’attrice Marisandra Calacione leggerà alcuni passi del libro.

Lo sterminio del popolo ebraico ad opera del regime nazista comportò anche la perdita di genialità scientifiche ed artistiche. Tra queste, può annoverarsi anche il tenore Joseph Schmidt, di grande statura artistica ma di esigua complessione fisica, tali da meritargli appunto l’appellativo di “Pocket Caruso”.

Figlio di genitori ebrei ortodossi di lingua tedesca, era nato il 4 marzo del 1904 in Bucovina, regione dell’impero absburgico che entra a far parte del territorio della Romania alla fine della prima guerra mondiale. La seconda guerra mondiale comporta il passaggio all’Unione sovietica di una parte della regione, oggi appartenente all’Ucraina. Assurto tra le due guerre a fama internazionale in campo musicale e cinematografico, dall’intera europa alle americhe, Joseph Schmidt si vide ben presto condannato al silenzio dalle leggi razziali naziste che gli preclusero ogni avvenire d’artista e d’uomo fino a quando, appena trentottenne, trovò tragica fine presso un campo di internamento a Girenbad, sopra Hinwil, nel cantone di Zurigo.

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