Condividiamo con grande piacere su Elsitodesandro un’iniziativa benefica del Venjulia Rugby Trieste, rivolta alle popolazioni del Centro Italia colpite nelle scorse ore dal violento terremoto che ha già causato centinaia di vittime.

Questo è un modo per aiutare chi, in questi momenti così tragici, ha perso tutto e necessita di una mano tangibile.

Per maggiori dettagli, è possibile consultare il sito ufficiale all’indirizzo http://www.venjuliarugbytrieste.it o la pagina Facebook (link: https://www.facebook.com/venjuliarugby/)

 

Dopo il tragico sisma avvenuto nell’Italia Centrale, il Venjulia Rugby Trieste non poteva rimanere con le mani in mano e fedele allo spirito rugbistico che prevede il sostegno a chi è in difficoltà, ha attivato una raccolta di beni di prima necessità da destinare alle popolazioni colpite.

Preghiamo quindi tutta la grande famiglia Venjulia (ma anche amici, parenti, tifosi e simpatizzanti) a rispondere in massa portando al campo Ervatti di Prosecco, nelle giornate di lunedì-martedì-giovedì-venerdì dalle ore 19 alle ore 21:

–          Cibi a lunga conservazione (scatolame, barattoli di salsa, pasta, riso, farina, zucchero, ecc..)

–          Bevande a lunga conservazione (succhi di frutta, acqua)

–          Indumenti adulti e bambini in buono stato

–          Coperte ed eventualmente giacche a vento (l’inverno arriverà, il caos mediatico si fermerà ma la gente avrà ancora bisogno di aiuto)

–          Prodotti per l’igiene personale (sapone, spazzolini, dentifrici, assorbenti, asciugamani, accappatoi)

–          Prodotti per la prima infanzia (pannolini, omogeneizzati, creme per gli arrossamenti, cerotti)

Utili anche scatoloni e nastro da imballaggio.

Nelle prossime ore vi daremo anche le informazioni riguardo al termine ultimo di raccolta e alle modalità di recapito dei beni raccolti.

Grazie di cuore a tutti!!!

(credits foto: Lifegate.it)

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Da noi saranno le 22.31 quando domani, 28 maggio, la Soyuz TMA-09M decollerà dal cosmodromo di Baykonur, in Kazakistan.
A bordo, accanto al comandante russo Fyodor Yurchikhin e all’ingegnere di bordo americana Karen Nyberg, ci sarà Luca Parmitano, anch’egli ingegnere di bordo.
Dopo circa sei ore di viaggio raggiungeranno la Stazione Spaziale Internazionale dove saranno accolti dall’attuale equipaggio dell’Expedition 36 di cui completeranno l’organico: il comandante russo Pavel Vinogradov e gli ingegneri di bordo Alexander Misurkin, russo, e Chris Cassidy, statunitense.
Il rientro a terra è previsto nel corso del prossimo mese di novembre.

Chi è Luca Parmitano – Maggiore dell’Aeronautica Militare, Luca è nato a Paternò (CT) il 27 settembre 1976 e, dopo la maturità scientifica, ha ottenuto la laurea in scienze politiche nel 1999. L’anno successivo si è diplomato all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Negli anni seguenti ha partecipato a diversi programmi di addestramento e specializzazione, anche in ambito NATO, sia in Europa sia negli Stati Uniti.
Nel 2007, anno in cui diviene pilota collaudatore, è stato insignito della Medaglia d’argento al valore aeronautico per essere riuscito a riportare a terra il suo velivolo in condizioni critiche a seguito dell’impatto con un volatile.
De anni più tardi ha conseguito il master in Ingegneria del volo sperimentale presso l’Istituto Superiore di Aeronautica e dello Spazio di Tolosa.
Nel maggio 2009 è stato selezionato dall’ESA ed è entrato a far parte del Corpo astronauti europeo.
Per quanto riguarda la vita privata, Luca è sposato ed ha due figlie. E’ un sub molto attivo ed ama lo snowboarding, lo skydiving, il sollevamento pesi ed il nuoto.

Volare – Il nome ed il logo della missione, la quinta di lunga durata per un astronauta europeo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, sono stati scelti con un concorso indetto dall’Agenzia Spaziale Italiana.
Per il nome, la proposta vincente è stata quella di un 32enne ingegnere della provincia di Milano, Norberto Cioffi, che ha voluto sintetizzare la ricerca di nuove frontiere e le opportunità di scoperta in una sola parola: Volare.
Il logo della missione è invece frutto della creatività di Ilaria Sardella, studentessa 28enne di San Giorgio Ionico (TA), che ha raccolto semplicemente tutti gli elementi: la stazione spaziale, la Soyuz ed una scia tricolore a segnare l’orbita percorsa intorno alla Terra.

La missione – Nei quasi 6 mesi di permanenza nello spazio, Luca Parmitano si dedicherà ad una ventina di esperimenti, per lo più all’interno del modulo europeo Columbus, che spaziano dalla fisiologia umana e biologia alla fisica dei fluidi e scienza dei materiali. Per condurre gli studi previsti sarà necessario utilizzare  una trentina di apparecchiature diverse.
Inoltre, Luca sarà il primo italiano a passeggiare nello spazio: sarà protagonista di due uscite insieme al collega americano Chris Cassidy.
Il traffico ai boccaporti della stazione spaziale sarà intenso a causa dell’arrivo di quattro navette di rifornimento: l’europea ATV “Albert Einstein”, la giapponese HTV “Kounotori 4” e le americane Dragon e Cygnus.
Infine, a settembre ci sarà il ricambio di parte dell’equipaggio con la partenza della Soyuz TMA-08M (che segnerà l’inizio dell’Expedition 37) e l’arrivo della Soyuz TMA-10M.
A novembre la missione si concluderà con il rientro a terra della Soyuz TMA-09M.

Fonti: http://www.esa.int http://www.nasa.gov

La brochure in lingua italiana sulla missione Volare di Luca Parmitano è scaricabile dal sito dell’ESA all’indirizzo http://esamultimedia.esa.int/HSO/Publications/Volare-IT/

La biografia di Luca Parmitano è disponibile sul sito dell’ASI – Agenzia Spaziale Italiana all’indirizzo: http://www.asi.it/it/flash/abitare/luca_salvo_parmitano

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Pietro Mennea ci ha lasciati. Davvero troppo, troppo presto: è difficile immaginare che un atleta portentoso, un campione assoluto, un personaggio che ha legato la propria immagine all’atletica italiana e al nostro paese in maniera indissoluta, possa aver “gettato il testimone” a soli 61 anni.

La sua lotta contro un male incurabile è stata invana: tanto più semplice riuscire a fare prestazioni fantastiche in pista, molto più “banale” riuscire a scalfire un record mondiale nei 200 metri resistito per 17 anni di fila. Il destino, beffardo, non gli ha permesso di vivere una seconda parte di esistenza senza gli scarpini chiodati, magari lontano dai riflettori ma sempre collegato a un mito indiscusso che vivrà a lungo, nei cuori degli sportivi e di un’intero paese che ne ha seguito le gesta anche solo per una sorta di piccolo orgoglio, quello di essere rappresentati da uno “qualunque” che, prima di diventare un’icona, sfidava le macchine veloci sui 50 metri…battendole.

A tanti rimarrà la sua immagine di gioia per quel 19’72” di Città del Messico, ottenuto il 12 settembre 1979: ci volle Michael Johnson, quasi un ventennio più tardi, a sgretolare quel record del mondo. Ma non ci fu sconforto per quell’impresa “cancellata”, perchè di cancellato non ci sarà assolutamente nulla nelle gesta di un campione del genere: Pietro Mennea era già nell’Olimpo dell’atletica, ben prima di lasciarci, e continuerà a correre velocemente, come un vero primatista del mondo. Per sempre.

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Non meritava di finire così, a neppure trent’anni di vita. Città della Scienza di Napoli, un campus di musei scientifici, incubatori di impresa, un planetario e spazi per exhibit – vanto dell’Italia che ancora crede nella cultura – è bruciata in un rogo, pare doloso, la notte del 4 marzo.

Aggregato virtuoso di cultura nel cuore della Bagnoli degradata, Città della Scienza era nata dall’incontro fra la mente illuminata di Vittorio Silvestrini, fisico e scrittore, e Vincenzo Lipardi, filosofo e socio della cooperativa editoriale CUEN. Silvestrini (che oggi è presidente della fondazione Idis – Città della Scienza) sognava di riconvertire l’area dove sorgeva l’Italsider (Bagnoli, appunto), trasformandola in un polo high-tech, simbolo della resilienza di Napoli e del Sud stesso. Un sogno trasformatosi in realtà all’inizio degli anni Novanta, che da allora ha iniziato ad attrarre visitatori da ogni dove, con punte di oltre 350 mila presenze l’anno. Città della Scienza era un modello da imitare per la società della conoscenza. Proponeva diverse sezioni : una palestra della scienza dove si scopriva la fisica classica; un planetario; un museo hands on, un padiglione di quasi 2.000 m2 dove ruotavano esposizioni su molteplici temi. Qui le scolaresche si divertivano imparando. Qui gli adulti riscoprivano quanto è importante , e affascinante, la ricerca scientifica. Diversi gli obiettivi di questo campus scientifico: da un lato raccontare la scienza stimolando la partecipazione attiva del cittadino; dall’altro formare imprese sostenute da ideali di sviluppo sostenibile, che osassero abbandonare i vecchi modelli economici.

Nel rogo del 3 marzo, innescato da almeno quattro – sei focolai probabilmente di matrice camorristica, cinque padiglioni su sei sono andati distrutti: oltre 10 mila m2 di esperienza ed entusiasmo. A rischio il futuro dei 160 dipendenti ma non solo. Fra le ceneri di Città della Scienza rischiano di morire anche parte delle speranze di riscatto di quei cittadini che credono nel potere della cultura, che amano il proprio lavoro e si adoperano per la crescita del proprio paese.

Non meritava di finire così. E mentre istituzioni scientifiche e non, privati cittadini e la comunità scientifica intera si stringono attorno a ciò che resta della struttura, Silvestrini giura che non è finita, “ … la ricostruiremo più bella di prima” dice. Domani è già qui.

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Colpo di scena al CONI: Giovanni Malagò, a dispetto delle previsioni della vigilia, è stato eletto nuovo Presidente del Comitato Olimpico italiano, diventando il successore di Gianni Petrucci per il quadriennio 2013-16.

Malagò, 54 anni il prossimo 13 Marzo, nella votazione durante il Consiglio Nazionale di Roma ha battuto la concorrenza di Raffaele Pagnozzi,  con 40 voti contro 35: proprio quest’ultimo era dato come il grande favorito per la nomina a 15° Presidente del CONI, dopo essere stato anche Segretario Generale e braccio destro di Petrucci.

Il neo-eletto alla carica più alta del Comitato Olimpico è laureato in economia e commercio, nonchè imprenditore grande appassionato di sport sin da giovane: da agonista ha infatto praticato il calcio a 5, vincendo tre titoli italiani con la Roma RCB e partecipando ai mondiali del 1986 in Brasile.

Se ne parla sul forum qui -> http://www.elsitodesandro.it/invboard/index.php?showtopic=13577

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Si è consumato un dramma incredibile in Sudafrica, la scorsa notte: Oscar Pistorius, celerrimo atleta paraolimpico, ha ucciso la fidanzata nella propria casa di Pretoria e sarebbe stato fermato dalla polizia locale.

L’atleta, diventato famoso nel corso degli ultimi anni per correre i 400 metri con due protesi alle gambe, disputando anche le ultime olimpiadi di Londra 2012 con l’eliminazione nelle semifinali, avrebbe scambiato la ragazza per un ladro: due colpi di pistola hanno raggiunto la fidanzata di Pistorius alla testa e a un braccio, uccidendola sul colpo.

La vicenda è ora al vaglio degli investigatori sudafricani, mentre si attendono ulteriori sviluppi sulla triste vicenda di Pretoria.

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Edicole con saracinesche abbassate, dal 24 al 26 febbraio prossimo: è questo lo scenario che si presenterà in Italia a fine mese, così come annunciato dalle organizzazioni dei rivenditori di quotidiani e periodici, oltre a diverse sigle sindacali.

Su tutto il territorio nazionale sarà quindi impossibile (o quasi) acquistare quotidiani e periodici: un segnale forte, per sottolineare lo stato di profonda crisi della categoria e contro il silenzio del Governo e della Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali), rei di non essere stati in grado di definire regole certe. I sindacati contestano la mancata riforma dell’editoria e di un confronto per il rinnovo dell’accordo nazionale sulla vendita dei giornali: il tutto rende sempre più difficile l’operatività delle edicole, con quasi 30 mila posti di lavoro a rischio.

Dati allarmanti anche quelli che arrivano dalla Snag-Confcommercio: lo scorso anno hanno chiuso mediamente ben 5 edicole ogni giorno, che va a sottolineare lo stato di assoluto pericolo in cui versa sia l’intera categoria, che il diritto al pluralismo di informazione.

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Il 2013 sarà di certo un anno poco felice per gli italiani: sono diverse infatti le nuove imposte che ci “terranno compagnia” nel prossimo futuro.

Scatterà da subito l’Ivie, l’imposta che si paga sul valore degli immobili all’estero; a marzo invece debutterà la “Tobin Tax”, relativa alle transazioni finanziarie. Una new entry sarà anche la Tares, che prenderà il posto della vecchia Tarsu e riguarderà dunque i rifiuti: da aprile si pagherà sulla grandezza degli immobili e tale imposta andrà oltretutto ad assorbire la Tassa di Igiene Ambientale. Il nocciolo arriverà però dall’incremento dell’IVA, che a luglio salirà dal 21 al 22%.

Il tutto andrà ad innalzare la pressione fiscale, passando dal 44,7% del 2012 al 45,3% del nuovo anno: previste comunque alcune agevolazioni sui lavori di ristrutturazione (fino a giugno la detrazione resterà del 50%, poi scenderà al 36%) e nuovi sconti per i figli a carico. Si ipotizza anche un calo delle tasse su famiglie e imprese, con il presupposto di diminuire progressivamente di un punto percentuale la pressione fiscale.

Questo il quadro, naturalmente prima delle prossime elezioni politiche…

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