Crese Cup

La parentesi sandrina alla Crese Volley 2016 si è chiusa la scorsa settimana ai quarti di finale, con una sconfitta al tie-break contro NPC 4.0 (arrivati poi al terzo posto assoluto, nel computo finale del torneo) che in parte brucia ancora per come si è sviluppata.

A distanza di qualche giorno, ecco le pagelle su tutti i componenti che sono stati i protagonisti dell’estate “All-Red” di San Luigi: non formuleremo banali voti numerici (per una volta, evitiamo di essere come la Gazzetta dello Sport per il Fantacalcio), bensì una spiegazione il più possibile esauriente per ogni profilo sandrino 🙂

  • Serena “Burry” Burato: una sola gara per lei, quella iniziale contro SIOT, poi i cavilli burocratici (chiamiamoli così) non le hanno permesso di scendere più in campo, in quanto organizzatrice del torneo e quindi col rischio di ipotetico conflitto di interessi. Sorvoleremo su questo potenziale pericolo di “inquinamento” paventato in corso d’opera (a parità di situazione, lo scorso anno le cose erano andate in maniera decisamente diversa, peccato essersene accorti a torneo 2016 già iniziato…), non di certo sull’attaccamento alla maglia dimostrata dalla neo-sandrina. Un atteggiamento di affetto contraccambiato da ogni componente della squadra, che spera di vederla al proprio fianco in future occasioni ludiche e non, libera da fardelli organizzativi. Superlativa nell’aver arbitrato addirittura una sfida del Team SDS con la propria maglia da gioco, in modalità “echissenefrega”.
  • Marco “Pive” Pivetta: il finto-capotreno delle precedenti edizioni è diventato John Wayne prima e pallanuotista a tre palle poi. Sicuramente i suoi pensieri erano rivolti ad eventi personali decisamente più “seri” (a proposito…auguri e felicitazioni!), ma ha svolto il compito che gli è stato proposto con la solita dedizione in difesa e impavido coraggio anche in attacco, contro muraglie cinesi di tutti i tipi. Si può essere pistoleri provetti anche solo con una semplice cerbottana in mano, il nostro “Pive” lo ha dimostrato a pieno titolo.
  • Clarissa “Cla” Stranich: sempre presente, sempre efficace, praticamente un’iradiddio in ogni partita. Alza il volume della radio a piacere, spesso è lei a sbrogliare le matasse più ingarbugliate nei momenti più difficili della Crese sandrina. Se avesse pronunciato “La mia è classe, cog***nazzi” avrebbe rubato ulteriormente la scena, senza pericolo di essere smentita. Un valore aggiunto anche nei post-partita, con dimostrazioni pratiche di vita apprezzate dall’intera banda sandrina. MVP del torneo 2016.
  • Fabio “Bubo” Bubola: carico a tal punto da far ricrescere eventuali gonadi strappate. Con l’adrenalina che schizza fuori dalle orecchie, il “veterano” mette in bacheca un’altra Crese contrassegnata da voti altissimi alla stessa stregua di Greg Louganis a Seoul nell’Olimpiade del 1988. Va vicinissimo al bis di MVP sandrino, ma si consolerà con una birra da litro gentilmente offerta da “Cla”.
  • Il Procione Procione “Vise”: idee chiare sin dalla scelta della maglia 1+4. E’ quello che nel corso delle quattro edizioni del Team SDS alla Crese ha mantenuto costante e immutata la propria potenza di fuoco, tra schiacciate velenose e vaporose chiome alternate da caschetti con spie luminose posteriori. All’unanimità, sarà lui il prossimo assessore allo sport della giunta comunale Sandrina che – prima o poi – si insedierà in Piazza dell’Unità d’Italia.
  • Laretta “la capitana” Cumbat: impegni di natura cestitica la tengono lontana dai campi di San Luigi per la prima parte della competizione. Generosità da sherpa himalayana caratterizzano la sua Crese, con la sottolineatura che le “tachicardie da gioco” evidenziate durante alcune azioni frenetiche sono proprie di chi ci tiene a dare il massimo sempre. Soprattutto con la maglia dell’SDS.
  • Giorgia “Gio” Arbanassi: stesso discorso fatto poco sopra per la capitana, relativamente ad altri impegni concomitanti che non le hanno sempre permesso di timbrare il cartellino nel rilevatore-presenze di Via Felluga. Un altro eccellente innesto per la squadra, dotata di pulizia e precisione tecnica degna del miglior Christiaan Barnard al suo primo trapianto di cuore. Combatte come una pazza nel quarto di finale, specialmente contro il poco tempo a disposizione che la separava prima di un viaggio verso Sant’Andrea a bordo della DeLorean di Marty McFly. Ma rimane sul campo di battaglia sino all’ultimo, essendo di fatto l’ultima a mollare la presa: stoica come Enrico Toti senza stampella.
  • Andrea “Sunshine” Pecile: il più esuberante di tutti, il miglior settimo uomo della pallavolo amatoriale moderna che ci si possa immaginare. C’è chi, scrivendo questo pezzo, ride ancora per l’ultima foto di gruppo del torneo con la maschera di Iron Man indossata subito dopo aver iperventilato a dovere, per non correre il rischio di rimanere soffocato dalla sua stessa anidride carbonica. Colonna portante della panchina, quando chiamato in causa fa sempre e solo la cosa giusta: quello che in pratica sta già facendo al Trieste Tropics 2016, di cui ne parliamo qui (messaggio promozionale, NdSandro).
  • Thomas “L’immor(t)ale” Postogna: la riviera di Barcola è diventata la sua personale Formentera. Classico bomber da spiaggia, ma molto meglio di Bobo Vieri e Alessandro Matri messi assieme: i selfies scattati come se non ci fosse un domani, sia con eccellenti pupe e mascolini ex-compagni di squadra della Pallamano Trieste, hanno già fatto il giro dell’intero globo. E alla Crese? Beh, fino a quando ha vestito i panni di Jem, sembrava poter essere un insospettabile arma in più in favore del Team SDS. Tolti i capelli blu ha perso vigore, come Maciste in versione palla da biliardo; vince il primo premio per il miglior borbottìo in sottofondo quando è relegato in panchina, con il classico rumore che assomiglia a una pentola di fagioli a fuoco vivo.
  • Andrea “Carpa” Carpanese: l’immagine di tenero papà della piccola Ginevra stona un po’ se affiancata all’istantanea di “raccogli-pallini-di-San-Luigi” di cui si vanta spessissimo durante l’intero torneo. Ma l’uomo con l’elica sulla testa è un pozzo senza fondo di saggezza e di umiltà, specialmente con la frase “Gavemo combatudo sino all’ultimo, ma dovemo sempre ricordarse chi semo” dopo l’unica sconfitta, quella che di fatto ha estromesso i sandrini dalla semifinale. “In Carpa veritas”.
  • Stefano “Folpo” Frijo: i suoi tentacoli funzionano nel 92% dei casi. Quell’8% avverso è frutto di un carico di responsabilità in attacco che si fa sentire specialmente nella sfida di quarto di finale. Avercene però di terminali offensivi di siffatto tipo!  Vince il premio della critica nell’approvvigionamento delle brocche al termine di ogni gara (chissà se avrà vinto la Coppa Chiosco?).
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C’è la “Passione” a scaldare un’insolita fredda e ventosa domenica di inizio luglio a San Luigi: PSSN X si impone infatti contro Dai & Spazza nella finale di basket alla Crese 2016, trovando una vittoria tutt’altro che pronosticata all’inizio. Nell’altra sfida di serata, ottimo il terzo posto conclusivo conquistato da Sissa nei confronti dei campioni uscenti del Tormentos, a coronamento di un torneo superlativo che li ha visti tra gli indiscussi protagonisti della kermesse estiva di via Felluga.

Finale 3°/4° posto: Sissa-Tormentos 29-28 (17-12)

I “ricercatori” salgono sul gradino più basso del podio, sconfiggendo di misura Tormentos all’interno di una gara contrassegnata da tanti capovolgimenti di inerzia.

Partenza prorompente da parte dei “tormentati”, nei primi minuti costretti a giocare con soli quattro giocatori a referto ma avanti addirittura di otto lunghezze al 5’. Sissa rimette le cose a posto con Pedroni e Giuliani, piazzando il contro-break per il primo vantaggio sul 13-12: è un ulteriore parziale di 4-0 a regalare ai bianchi il +5 all’intervallo. Bella reazione a inizio di secondo tempo da parte di Tormentos (ottimo Paladino in tal senso), di fatto rilanciando le proprie quotazioni fino a tre punti di vantaggio (19-22). Il lampo decisivo è pero quello operato da Sissa, con Pedroni prima (24-24) e con la bella azione coast-to-coast di Spada qualche istante più tardi. Il 2/6 dalla linea della carità da parte dei tormentati risulterà essere fatale per sperare in un tentativo di aggancio in extremis nei secondi finali.

Sissa: Spada, Pedroni e Giuliani 8 punti, Ottolini 5.

Tormentos: Paladino 14 punti, Di Candia 8.

Finale 1°/2°posto: PSSN X-Dai & Spazza 41-37 (27-13)

Dopo lo sgambetto nel girone di qualificazione, PSSN X si conferma il “babau” di Dai & Spazza anche nel capitolo conclusivo della Crese Basket, con uno scarto finale di quattro lunghezze che non spiega a chiare tinte come il pallino del gioco sia praticamente rimasto sempre in mano ai neo-vincitori dell’edizione 2016.

Inizio di sfida più che rassicurante per i Passionari, lanciati sull’ 8-2 dei primissimi minuti di partita. E’ Bon sul fronte opposto a mettersi in mostra con quattro punti di fila e una palla recuperata, azzerando quasi del tutto il divario all’8’: tuttavia l’apporto di Fumarola è preziosissimo per i PSSN in area pitturata, consentendo al team di coach K di doppiare Dai & Spazza sul 16-8, che diventerà 27-13 all’intervallo. Prova a scuotersi anche il patron Payo Ruggiero per gli ex-Spazzidea, ma è un grande Iob su lato dei passionali a fare il bello e cattivo tempo in campo: sono suoi i punti che di fatto – in una seconda parte di gara dalle percentuali al tiro mediocri – blindano il punteggio sino al termine. L’ultimo disperato tentativo di Dai & Spazza è affidato a Zornada, il -4 conclusivo rappresenta il punto massimo di recupero dei neri, costretti a issare bandiera bianca nel finale.

PSSN X: Iob 12 punti, Fumarola 11, Boschi 10.

Dai & Spazza: Bon 15 punti, Zornada 8, Cleva 6.

(credits foto: Matteo Nedok)

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Ve le ricordate le 12 fatiche di Ercole? Bene: spostate lo scenario sul campo 1 del Crese Village e, in salsa sandrina, vi ritroverete un remake “ventoso” delle celebri avventure mitologiche. Ventoso perché la sfida di ottavi di finale contro Sissa Carbonara (senza dubbio la più coriacea avversaria sinora incontrata in questa edizione) ha definito una nuova pietra angolare: che il campo di San Luigi verrà in futuro utilizzato come nuova galleria del vento di Pininfarina, con ogni singolo componente del Team SDS già in fase di test aerodinamico e utilizzato nei prossimi mesi alla stessa stregua delle monoposto di Formula 1.

Con condizioni atmosferiche così pre-configurate e con la fotografa ufficiale Linda Cravagna a “bater broche” in maniera decisamente visibile (“Ciò, che zimaaaa!” è la frase più ricorrente sentita pronunciare dalla stessa fotoreporter, che ha successivamente manifestato uno stato di ipotermia di grado 2), le indicazioni dalla panchina di un SandroWeb mai così gloglottante in passato erano chiare: giocare nella maniera più semplice possibile, sfruttando i momenti di vento a favore. Grazie soprattutto alle consulenze di Carpa (promosso all’unanimità da “stupidin con l’elica” ad “aerogeneratore eolico da 3 kW“), sono stati molti i punti messi in cascina. Seppure sull’altro lato del campo i “ricercatori” in maglia verde fluo abbiano davvero messo a dura prova le coronarie degli All-Reds, la consistenza in battuta della cecchina Cla in modalità-Lee Harvey Oswald ha spianato la strada a diversi strappi nel punteggio in favore del Team SDS.

Il primo set – non senza fatica – va in cassaforte sul 25-17, con un successivo periodo caratterizzato ancora una volta da tanto equilibrio: i martelli pneumatici nelle mani di Folpo e Vise (con quest’ultimo che ha potuto usufruire gratuitamente di sedicenti lavanderine della Crese, ritrovandosi perfettamente pulita e profumata la propria maglia di gara dimenticata una settimana fa in spogliatoio) e la consueta serenità di “Sunshine” Pecile – dotato di cappello in testa formato “Sarto di Panama” – sembravano essere il più comodo dei passepartout per chiudere la contesa con un potenziale 2-0. Ma sul 22-18 e a soli tre punti dalla vittoria, si spengono improvvisamente tutte le luci, senza un gruppo elettrogeno a scattare in favore dei rossi. E’ letale infatti il 7-0 di break costruito da Sissa Carbonara, che rimanda al tie-break le sorti del match.

Il batticuore (come sottolineato dalla capitana Lara a “Bum-Bum-Borroni“, apparsa nuovamente alla Crese a distanza di un anno a mò di Madonna di Fàtima) rischia di farla da padrone nel Team SDS. Un terzo set ancora a corrente alternata, con micro-vantaggi sino al cambio di campo, mantiene in bilico la contesa: ci si affida ancora una volta ai cannoni di Navarone targati Clarissa (nostra personale MVP di serata) e alle diagonali strette di Bubo (bandite in nottata dal Consiglio di Sicurezza dall’ONU poiché considerate armi di distruzione di massa) per domare i “ricercatori” sul 15-12 e per volare ai quarti di finale.

Mercoledì 29 giugno c’è un gustoso ritorno al passato contro gli NPC 4.0, già affrontati nelle precedenti edizioni della Crese Volley: è già certa l’assenza in panchina del motivatore Cros (e dei suoi sermoni in favore di Angelo Ogbonna), non mancherà di certo la volontà sandrina di staccare il pass per le semifinali.

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Qualsiasi torneo – per amatoriale che sia – si porta quasi sempre dietro il fine unico di sfidare il tuo avversario e dimostrare di essere più forte di lui. Da qui si ramifica una serie di variabili che porta molto spesso all’agonismo più spinto, fatto da gioco maschio e da qualche colpo “proibito” di troppo. Con conseguenti mormorii, mini-baruffe, situazioni imbarazzanti e un anche briciolo di assurda maleducazione che mai vorresti vedere in ambiti tutt’altro che professionistici.

Ci fa piacere sottolineare che – per fortuna – non sempre le cose funzionano in questa maniera. Si può essere signori dentro e fuori dal campo, pur non essendo virtuosi assoluti della palla a spicchi ma dimostrando al 100% che si può giocare a basket per puro e semplice divertimento. Senza essere costantemente con la bava alla bocca nella volontà di fare un punto di più rispetto a chi ti si para davanti.

Mentre al Crese Basket ci si fionda verso la fase finale del torneo, una squadra ha attirato la mia personalissima attenzione in questa edizione 2016: è Illy Sportiva, capitanata dal “colonnello” Fabio Bratos. Mai sopra le righe, difficilmente senza un bel sorriso sulle labbra in campo. E se ci aggiungiamo anche le “quote rosa” utilizzate sul campo di San Luigi, ecco allora che il premio simpatia non può che andare a loro.

Squadra interessante, quella dei “baristi”, seppur abbia incontrato qualche difficoltà di troppo nelle precedenti partite: alle colonne portanti formate da Roberto Russignan (prova mostruosa da 34 punti segnati nel 63-51 contro i Somari Mannari) e Andrea Furlani (con un passato in ambito professionistico), citiamo anche Alessia Lacosta e il suo poco timore nel misurarsi contro avversari di sesso avverso.

Un esempio per tutti, di sportività e di come bisognerebbe sempre interpretare una competizione di questo tipo.

 

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Ci hanno proprio preso gusto, i Sandrini. Il terzo consecutivo 2-0 al Crese Volley lancia il Team SDS verso gli ottavi di finali della competizione, dove ad attenderli sarà la Sissa Carbonara.

Ma l’ennesimo filotto di punteggio, questa volta ai danni di The Crazy Skulls, è stato questa volta un tantino più difficile da compiere: non solo per il valore degli avversari, tecnicamente superiori rispetto a quelli incontrati sin qui alla Crese 2016, bensì per un fastidioso vento che ha accarezzato volti e cappelli (tra cui registriamo il colbacco di Vise, modello “Stalingrad”, fieramente e caldamente utilizzato per tutto il corso della partita) degli All-Reds. Eppure le condizioni meteo non sembravano essere così difficili nel consueto beerfing pre-gara, quando il validissimo Cros ha accantonato le proprie velleità in fatto di timoni olandesi, contribuendo altresì in maniera tangibile alla prima brocca di malto d’orzo gentilmente offerto dallo sponsor VAFF, impresso sulla sua maglia e di cui si ignora ancora il vero significato letterario.

Con un riscaldamento che ha visto – per la prima volta in assoluto –  una diretta Facebook da parte dell’admin-coach-pres SandroWeb a immortalare il cappello a forma di canestro del capo-treno Bubo (bella la schiacciata nei suoi confronti da parte di “Sunshine” Pecile – la prima della sua lunga e onorata carriera cestistica – e l’ancor più devastante slam-dunk di “Eli-Carpa” sulla testa del malcapitato MVP 2015, che ha riportato un trauma cranico giudicato guaribile in 10 giorni circa), è stato successivamente un avvincente testa a testa a caratterizzare il primo set. Con l’arbitressa Burry a dirigere il match (non tragga in inganno il fatto che vestisse anch’essa le effigie sandrine, è un puro e semplice attaccamento alla maglia che purtroppo per ragioni “tecniche” non potrà più indossare nel torneo in corso…), è appunto il vento a farla da padrone: errori gratuiti da ambo le parti, specialmente in battuta (menzioniamo ancora Vise, generoso nel catechizzare la propria capitana Lara nell’avere “il polso a forma di piramide”) lasciano grande enfasi e incertezza. Come il Team SDS prova ad accelerare, gli Skulls ricuciono lo strappo in un amen: il punteggio rimane in fortissimo bilico fino a quando la “finta-scarsa” Cla (abile fachira nel post-partita, nei panni di originalissima “mangiatrice di pugni”) non decide di mettersi in proprio, proponendo una propria versione del gioco “Acchiappa la talpa” sul lato del campo avversario, con tanti punti schiacciati a terra.

Il 25-21 di fine primo set fa rifiatare i “Sandrini”, convincendo provvisoriamente l’head-coach in polo blu-scura a optare per il duo Sunshine-Postogna al posto della coppia Carpa-Folpo: ma ben presto la chioma giallo-fluo dell’Immortale, verso il quale gli avversari sembrano propensi a posizionare un mirino, costringe SandroWeb (consigliato da un uccellino) a tornare sui propri passi. Fuori il già abbronzato portiere della Pallamano Trieste, nuovamente dentro i tentacoli del cefalopode SDS, maggiormente preciso in fase di ricezione: a risolverla definitivamente – per il 25-15 conclusivo – ci penserà Andrea “Flash” Pecile, preziosissimo addirittura nel predire (velocemente, come logico che sia per il ruolo ricoperto in serata) il tipo di schema vincente da adottare 10 secondi dopo in attacco.

Si ritorna in campo lunedì 27 luglio (ironia della sorte, nuovamente nella stessa data della partita della Nazionale): alle 20.30 c’è il pass per i quarti di finale da conquistare.

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Quando Davide batte Golia c’è sempre da sorprendersi. Stavolta i PSSN X la combinano “grossa”, ma nel senso più positivo del termine: nonostante rotazioni praticamente ridotte a zero e col rischio tangibile di perdere anzitempo la partita per 0-20 causa mancanza del numero minimo di giocatori in campo, gli “arancioni” infilano con buona approssimazione il vero colpo di teatro al Crese Basket 2016. Nella parentesi di San Luigi di venerdì scorso, Dai & Spazza si arrende nel finale per 50-47, dopo aver dominato in lungo e in largo la prima parte di gara perdendo però feeling e inerzia nei secondi venti minuti.

Un risultato a sorpresa quello scaturito, ma fino a un certo punto: se è pur vero che lo scivolone di una delle corazzate del torneo era poco preventivabile, c’è altresì la convinzione che nessuna squadra sia davvero imbattibile. E poco importa se, nei PSSN X, ci sia stato in campo un volenteroso coach K a sparare diverso materiale edilizio verso il canestro: gli arancioni hanno davvero creduto nel risultato positivo, anche nel momento di maggior “sconforto” cestistico sul -15 (12-27) al 15′. Punto su punto, i “passionali” hanno dapprima trovato un buon parziale in avvio di ripresa, con il sorpasso di Cantarutti per il 34-33, rimanendo poi in scia ai forti avversari e concludendo con il break finale di 5-0 che chiude la contesa sul +3. Sugli scudi la prova di Boschi e Cerne (37 punti in due), mentre su lato Dai & Spazza non sono sufficienti le doppie cifre realizzative di Zornada (12) e Miani (10).

Sempre venerdì scorso, brillano invece i Tormentos che regolano Illy Sportiva col punteggio di 69-53 (primo tempo 29-22): solida come di consueto la prova di Gianluca Pozzecco, ispiratissimo soprattutto nella seconda metà di gara.

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Due reginette a confronto: Sissa e Dai & Spazza fanno la voce grossa nella serata di lunedì 13 giugno al villaggio Crese, battendo rispettivamente Tormentos e Slam Drunkers e regalandosi una nuova soddisfazione sul campo di San Luigi. Che siano proprio queste due le squadre maggiormente candidate alla vittoria finale?

Sissa-Tormentos 47-27 

Chi fermerà la Sissa? Dopo la terza vittoria consecutiva nel Crese Basket 2016, è la domanda che in queste ultime ore risuona forte tra tutte le contendenti del torneo di San Luigi. Specie se a finire al tappeto è la formazione campione in carica dei Tormentos, sconfitta con un sonoro 47-27 dai “ricercatori”, sempre più lanciati nelle posizioni di vertice.

L’11-0 di parziale dei “Sissa Boys” è il preludio a una gara in ampio controllo nei confronti dei tormentati, privi di Pozzecco e dunque senza la principale bocca da fuoco offensiva: i blu sono troppo concentrati per tutti e 40 i minuti di gioco, segnale di grande maturità che li porterà al +16 all’intervallo (30-14). Tormentos con una montagna da scalare a mani nude, ricercatori col vento in poppa anche nei secondi venti minuti di partita, sino al +20 finale: superlativo per Sissa ancora una volta Spada, che ne mette 17 a referto.

Slam Drunkers – Dai & Spazza 61-70

Continua il momento d’oro dei Dai & Spazza, a punteggio pieno al Crese Basket di Via Felluga e con grande voglia di arrivare sino in fondo alla competizione sanluigina. E poco importa se le rotazioni di coach Payo erano sulla carta limitatissime (7 effettivi in tutto a disposizione): ci hanno pensato Zornada e Bon (13 punti a testa) e un Tagliapietra in grande spolvero (15, top scorer del match) per avere ragione degli Slam Drunkers, positivi in attacco ma deficitari in difesa.

 

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In una serata a chiare tinte azzurre, con gli occhi e le orecchie del popolo italico unicamente puntate su quanto accadeva a Lione tra la nostra Nazionale di calcio e il Belgio, al Crese Volley si doveva in qualche modo catalizzare l’attenzione in una sorta di scenario post-apocalittico. Con i campi di gioco praticamente deserti e le attività del 95% dei presenti a San Luigi principalmente rivolte alla degustazione di carne e birra, nonché a qualche “beneaugurante” rutto libero (alzatosi con buona costanza dalla zona ristorazione di via Felluga) il Team SDS fa nuovamente il proprio sporco dovere nella seconda partita del torneo estivo 2016. Dopo l’esordio contro SIOT, arriva un nuovo 2-0 stavolta ai danni degli Scoverciai, per un primato consolidato nel gironcino della prima fase e dopo un match che ha vissuto di ben pochi sussulti dal punto di vista tecnico.

Ma non può esserci parentesi sandrina alla Crese senza un minimo di originalità nelle tematiche scaturite. Nemmeno all’interno di un lunedì sera “europeo” dove anche le famiglie autoctone di scoiattoli sembravano essere rapite dall’urlo “GIAAAACCHERIÑOOOOOO”, scaturito dalla bocca di Fabio Caressa su Sky dopo l’1-0 dell’Italia che ha scatenato l’entusiasmo di tutti gli spettatori davanti ai maxi-schermi sanluigini e il quasi rovesciamento di un’intera brocca di birra da parte del presidente Sandroweb (“Qualchedun me devi gaver sburtado” ha poi ammesso candidamente il numero uno dell’SDS, rincasando nel proprio quartier generale di Valmaura).

Se il buongiorno si vede dal mattino, la buonasera si vede da un pre-gara dove il neo-capitano-a-tempo-determinato Bubo (emozionato come un cucciolo di Dalmata che attraversa il confine di Dragogna per le vacanze estive) ha nuovamente raccontato del suo incontro ravvicinato in treno con un anziano ma pur sempre vitaminico Tinto Brass. “Ciò, ma te lo ga riconossudo perché el palpava qualche mulona vizin de lui?” è stata la domanda con maggior tasso di ignoranza che si è elevata nel silenzio del “primo piano” del villaggio Crese, dove il briefing di inizio partita ha visto la consueta cèrnita del materiale da gioco degli “All-Reds”. Il grande protagonista è stato senza dubbio Andrea “Sunshine” Pecile che, con una collezione di tre berrettini tricolori in pura lana vergine, avrebbe strappato applausi a qualsiasi critico di moda di Vanity Fair (disgraziatamente però non presente in loco). Alla dotazione va aggiunta anche una copia de “La Via del Male” di Robert Galbraith aka J.K. Rowling, utilizzata nel corso del primo set interamente passato in panchina a bofonchiare frasi del timpo “Giusto ben che me son portado de legger, eh!”.

Come già rimarcato in precedenza, non ci soffermeremo troppo a parlare di pallavolo giocata: Elsitodesandro.it riesce nell’intento di chiudere la pratica in 26 minuti netti alle ore 20.56 circa, in tempo utile anche per permettere ai componenti del Team SDS di improvvisare un inno di Mameli con tre tonalità diverse (record assoluto per una squadra di volley non competitivo).

Come momenti di maggior impatto emozionale, ricorderemo senz’altro

1) il seguente dialogo tra Vise e Sandro:

V: “Beh, con sta parrucca qua (una folta chioma bionda, NdA) te diventassi un tipin niente mal…

S: “Sì, per qualchedun non in grado de intender e voler…

V: “Con due birre te vedi come che passa la paura!

S: “Ma chi poi dovessi beverle, mi o quel incapace de intender & voler?

2) Sull’1-0 e la richiesta di cambio-campo da parte dell’arbitro, la massima risolutiva del PecSenza che se spostemo tutti quanti, basta girar la rede e xe fatto el lavor”.

3) Il ruolo di segnapunti del malcapitato presidente sandrino, arruolato in corso d’opera dallo stesso arbitro e costretto a tenere il punteggio in mancanza di personale, venendo altresì apostrofato con un tutt’altro che gratificante “Forza, un po’ di brio nel girare quei numeri” dall’uomo dotato di fischietto. Un po’ problematico, my darling, tenere i punti con un tabellone che 24 ore prima aveva incrociato l’ Ursus in mare aperto, durante la bomba d’acqua…

Il Team SDS tornerà in campo mercoledì 22 giugno alle ore 21.30, nel posticipo della terza partita di torneo contro “The Crazy Skulls”.

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Tre partite su quattro – disputate tra lunedì 6 e martedì 7 giugno – hanno accompagnato la seconda e la terza giornata di Crese Basket a San Luigi: arrivano i primi punti per le formazioni di Sissa, Tormentos e Dai & Spazza, mentre la sfida tra Slam Drunkers e PSSN X (annullata per pioggia) verrà recuperata nei prossimi giorni.

Sissa – Illy Sportiva 68-32

Tutto facile per Sissa nella partita del lunedì sera contro Illy Sportiva: un rotondo 68-32 consegna i primi punti ai “ricercatori”, che hanno azzannato sin dall’inizio una formazione avversaria sicuramente in rodaggio, dotata però di ampi margini di miglioramento da poter mettere in mostra già nel prossimo turno di Crese Basket.

Si sparacchia da ambo le parti all’inizio della sfida, specialmente dalla lunghissima distanza. E’ Sissa a uscire successivamente allo scoperto con buone soluzioni in pitturato, che regalano il +10 all’8’ (12-2). La solidità di Pedroni, ma soprattutto l’ottima verve offensiva di Spada (12 punti nei soli primi venti minuti), sono le variabili per il “doppiaggio” nel punteggio proprio sulla sirena di metà gara, con un 32-16 che virtualmente chiude i conti già a venti minuti dalla fine. Top-scorer di partita sarà Giuliani a quota 18, mentre su lato dei “baristi” non bastano i 9 punti di Zamagni e gli 8 di Russignan per esorcizzare la prima sconfitta nel torneo.

Idrotermozeta – Dai & Spazza 35-52

La corazzata della Crese Basket piazza subito una cannonata ben assestata al torneo: i Dai & Spazza si impongono con grande personalità contro gli esperti “idraulici” di Idrotermozeta, quest’ultima tra le migliori squadre della competizione di San Luigi ma falcidiata in questa occasione da diverse defezioni nel roster. Finisce con un +17 per i ragazzi di Payo Ruggiero, abili nel mettere a referto tutti e dieci gli effettivi a disposizione (sugli scudi Zornada con 14 punti, seguito da Tagliapietra con 11 e Miani con 10) e di dare subito un chiaro segnale alle dirette concorrenti per il titolo.

E’ l’ottimo primo tempo – chiuso sul 37-12 – a dare via libera a Dai & Spazza per una gestione sufficientemente comoda del gap di vantaggio. il 15-23 di parziale ad opera di Idrotermozeta, che ha pagato l’impossibilità di effettuare rotazioni efficaci, evitare ai “blu” di imbarcare troppa acqua nel finale (Gant 9 punti,  Francheschin e Maiola 7 a testa).

Tormentos – Pizzeria Mangiafuoco 50-37 (risultato omologato al 35′)

Seppure la pioggia abbia bersagliato il finale di match, costringendo alla sospensione forzata a cinque minuti dal 40’, non ha fermato la fame di vittoria dei campioni in carica del Tormentos: finisce 50-37 ai danni della Pizzeria Mangiafuoco, con risultato omologato dopo lo stop per pioggia resosi necessario a causa dell’acquazzone riversatosi in via Felluga.

Nella prima “W” estiva dei “tormentati”, c’è senza dubbio la firma di Gianluca Pozzecco quale “hombre del partido”: suo l’allungo decisivo nel secondo tempo, quando sul -2 i “pizzaioli” hanno visto la fuga degli avversari, proprio con protagonista il “Poz”, per un -15 che è risultato essere gap troppo importante per essere rintuzzato.

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Lo aspettavano tutti. Nella stessa misura in cui gli anziani attendono un nuovo cantiere stradale. Era l’esordio della quarta stagione sandrina al torneo di pallavolo della Crese di San Luigi: non ci sono stati i (mal) preventivati 2 pullman di tifosi al seguito della squadra, tuttavia il Team SDS ha brindato prima, durante e dopo la partita alla prima vittoria dell’estate 2016 sul verde di Via Felluga.

I volenterosi SIOT, guidati da una Dalila Boccia che nelle ore precedenti al match aveva ricevuto un beneaugurante occhiolino virtuale di “in bocca al lupo” niente meno che dall’organizzatore “Maximo” Mattia Milazzi, arrivavano alla prima assoluta alla Crese con la curiosità del più classico primo giorno di scuola. Divise fiammanti (tanto da far invidia all’MVP sandrino in carica Bubo che, durante il sollevamento calici pre-partita, aveva inveito e non poco contro la dirigenza dell’SDS rea di aver promesso invano un rinnovo di mute da gioco) e grandi sorrisi stampati in volto: il miglior viatico per il match inaugurale. Ma la fame della formazione avversaria, in questa occasione capitanata da “Hoover” Carpa, estremamente generoso nel donare al presidente SandroWeb tutti i pallini e i pelucchi raccolti a mò di aspirapolvere nelle varie scivolate di gioco (presumibilmente anche da zone del corpo di assoluto “malaffare”), ha prevalso sui generosissimi sparring-partner di serata, battuti per due set a zero (25-11 e 25-13).

Ottime indicazioni per gli “All-Reds” che, seppur sprovvisti dell’asse cestistico formato da Lara, “Sunshine” Pecile (impegnato in quel di Milano per un traffico di nuovi parrucconi-afro) e dall’ homo novus Teo Praticò, hanno dimostrato grande feeling sin dalla prima alzata a rete. Merito senza dubbio del nuovo terzetto a tinte rosa formato da Gio, Cla e Burry, che con cambi volanti e giocate di classe ha pienamente superato il primo test di Crese Volley, ma innegabilmente sull’ottimo risultato finale ha pesato anche la praticità di tutti i componenti dello storico zoccolo duro sandrino. Pensiamo al buon riscaldamento fatto da Vise, ben consigliato da Vanessita Benza con la frase “Te podessi far due tiri prima de cominciar” che ha trovato in un laconico “Ah, te ga de fumar?” quale pronta risposta dell’1+4 proveniente dalla Pallamano Trieste; ma anche alla verve ritrovata del “peluche” Folpo, riapparso in un ottimo stato di forma dopo una scorsa estate in chiaroscuro. E ancora: Pive, nuovo John Wayne sandrino che, smessi i panni di capotreno ad honoris causa, ha saputo dare l’assalto alla diligenza di SIOT con pistolettate puntali e precise; l’ Immor(t)ale Postogna, che più di qualche spettatore racconta di averlo sentito urlare “Il mio nome è Jem” in onore dell’omonimo cartone animato degli anni ‘80, è riuscito a zittire tutti i detrattori di serata con acuti sottorete incredibilmente efficaci.

Un paragrafo separato va ad ogni modo dedicato a “Pandoro” Bubo (sul perché di tale appellativo, andate un po’ a controllare la photogallery sapientemente confezionata da Linda Cravagna), abile ancora una volta a dare un contributo massiccio alla causa sandrina. Con un piccolo “giallo” annesso, sotto forma di sciabolata in schiacciata che ha sfiorato di un paio di centimetri il volto della compagna di squadra Serena, a un passo da salutare anzitempo la vita terrena.

E per l’angolo “Le storie sandrine attorno al fuoco”, largo spazio nel dopo-partita a fantomatici timoni olandesi sciorinati (per fortuna solo a parole) dal tifoso Cros: il giusto modo per chiudere la prima serata da leoni del Team SDS, che tornerà in campo lunedì 13 giugno alle 20.30 contro gli Scoverciai.

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