E alla fine, è arrivato anche il momento di ammainare le…palme: il Tropics Camp 2018 ha ufficialmente chiuso i battenti dopo due settimane impegnative, sia per i piccoli “Campers” che per tutti i componenti dello staff di Andrea Pecile, che abbiamo piacevolmente visto come – a distanza di anni dalla prima edizione – sia forse la persona che più si diverte dell’intero entourage tropicale.

I 15 giorni tra stadio Grezar e Alma Arena sono passati velocemente. E alla fine ci siamo noi stessi divertiti a raccontare tutti gli aneddoti e i momenti di ilarità: variabili che finiscono col premiare ancora una volta un appuntamento estivo ormai diventato fisso e che attira attorno a sé sempre più interesse, vista anche la mole incredibile di ospiti conosciuti e famosissimi nel panorama cestistico (e non solo quello locale) che si sono alternati di giornata in giornata a giocare con i bimbi, a dar loro piccoli e grandi insegnamenti che potranno essere utili per un loro futuro sul parquet.

E’ però innegabile che la Sunshine Space Academy abbia sempre dimostrato di avere una marcia in più rispetto a tanti altri camp, cestistici e non: la forza del collettivo. Perché se allievi e istruttori sono sullo stesso piano, va benissimo. Ma se al tempo stesso diventano “complici” di un rapporto incredibile per intensità e affetto, ecco allora che un semplice evento diventa qualcosa di molto più importante. Ok, saremo sicuramente di parte, ma il clima che abbiamo avuto noi stessi la fortuna di respirare per qualche ora a Valmaura è di quelli che mettono il buon umore: perché al Tropics Camp ci si diverte e si diventa un pochino più grandi.

Un “grazie a tutti” è d’uopo, per l’entusiasmo che è stato messo sul campo. Un ringraziamento anche ai genitori dei piccoli, medi e grandi partecipanti del Camp, che tanto hanno collaborato per le due feste finali della Space Academy. E soprattutto anche una volta “grazie” a White Abbigliamento, Montedoro Freetime, Bottega Backdoor, Gelato Marco, Coffeathome, Eppinger, Antica Sartoria di Napoli, Amigos Caffè, NonSoloAntenne, Fragola Lilla, MotoCharlie, Macelleria Suppancig e Soks per essere stati compagni fedeli di un viaggio che il Trieste Tropics ha momentaneamente concluso, fino alla prossima estate 2019. Quando si ripartirà con ancor più grande morbin.

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Il Tropics Camp ti mette sempre alla prova: non importa se tu sei un piccolo partecipante o un istruttore tropicale con anni e anni di esperienza, perché il momento per testare i propri limiti arriva sempre. E ci voleva Federica Macrì per mettere in riga tutti, giovanissimi e non solo: la campionessa dell’Artistica ’81 è stata una delle grandi ospiti del 10° giorno alla Sunshine Space Academy, dove le ultime ore che ci stanno separando dalla chiusura dell’edizione 2018 sono state principalmente a base di…elasticità. Sì, perché per fare stretching “Fede” può portare a scuola chiunque: sia il “Pec” che, come documentato nella foto in evidenza a corredo di questo recap, un po’ di fatica l’ha fatta, ma anche un pochino la nostra amica Raffaella Masciadri, capitana della Nazionale azzurra e anch’essa graditissima presenza all’Alma Arena.

Un quizzone a base di domande su quante medaglie siano state vinte dalle due eroine del più caldo giovedì di luglio che si ricordi da anni ha fatto da contorno a una new entry eccellente in quel del Trieste Tropics fondato da Andrea Pecile: Luca “Gugo” Bonetta ha dato sfogo alla sua brillante conoscenza in fatto di giochi all’aperto e attività atletica, un apripista per l’immancabile “Space Jam” andato in onda per la centesima volta sul grande schermo di Valmaura. Perché le certezze vanno cavalcate: specie quando il grande Charles Barkley sentenziò durante il film:

Prometto, non dirò più parolacce… ho chiuso con i falli tecnici… e non parlerò male di nessuno… […] Non uscirò più con Madonna, ho chiuso.

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I giorni del Tropics Camp sono sempre più calienti: e non solo per la temperatura atmosferica che già di prima mattina ha accompagnato il risveglio muscolare del nostro immancabile Lorenzo Giannetti (a proposito, gran bel paio di occhiali da sole), ma perché capita che agli occhi del qui presente cronista – invitato caldamente da parte dello staff del “Pec” a partecipare al “Day 9” della Space Academy – si materializzano avvenimenti incredibili, che in parte superano i voli a canestro di “Bobo” Prandin accaduti 24 ore prima.

C’è un momento della mattinata – trascorsa all’Alma Arena – dedicato al tiro da tre, con gli istruttori del Trieste Tropics a sfoggiare le proprie capacità balistiche dalla lunga distanza. E la grande flotta di maestri maschi, che già assaporavano una comoda vittoria sul duo Stefania LuciaLudovica Albano, si sono invece dovuti inginocchiare alla grande precisione (raggiunta dopo un breve periodo di rodaggio, perché gli *SDENG* dei ferri colpiti in primissima istanza non hanno scalfito la determinazione della “strana coppia” rosa) sciorinata di tiro in tiro. Eccezionale veramente, a tal punto da far esultare buona parte dei piccoli “Campers” presenti ma soprattutto il “paron de casa” Andrea Pecile, che con grande arguzia aveva scommesso i famosi 2 centesimi su Stefy e Ludo e che in queste ultime ore sta ragionando sul pegno da far pagare ai gemelli Gobbato, a Davide Pensabene e a tutti gli altri sconfitti di giornata.

Nel commentare il resto della giornata, che si è chiusa con l’arrivo di Morbin che come sempre è portatore sano di entusiasmo, va comunque sottolineato un episodio durante il “Fantino” condotto dal Pec: l’indicazione a tradimento del “giornalista” che ha portato piccoli, medi e grandi “Campers” a capire di chi diavolo si stesse parlando. E con il sottoscritto a spalancare le braccia e i bimbi a individuare un secondo dopo di chi si stesse parlando, ecco che il sorriso è comparso automaticamente sulla bocca di tutti. Giornalisti e non.

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Qua c’è poco da riposarsi o da poltrire: se in mezzo a teglie di pasticcio o a coppette di gelato vi sarete chiesti se il Tropics Camp 2018 si è trasformato in un mero luogo per degustazioni gastronomiche, sappiate che nel day 8 si è corso tanto. Tantissimo.

L’immancabile appuntamento mattutino sul verde del “Grezar” per il risveglio muscolare, con annessi giochi di musica, ha aperto le porte a una giornata decisamente intensa sotto il profilo fisico. Mentre coach Davide Pensabene era indaffarato con i “Campers” grandi e medi in esercizi di abilità e coordinazione, Gianluca ha pensato bene a far divertire i più piccolini a furia di…bandierine (perché – diciamoci la verità – giocare a bandierina ha sempre il suo perché anche d’estate).

E se ancora non fosse perfettamente chiaro che la rete con i pesciolini è un toccasana per riprendersi dal pranzo di metà giornata, è ormai lapalissiano come la caterva di ospiti che ogni giorno si precipita a Valmaura per lasciare un piccolo segno alla Sunshine Space Academy rallegri la mente e lo spirito, meglio della Settimana Enigmistica. Ci sono “Immortali”, come il portierone della Nazionale di pallamano Thomas Postogna, ma anche semplici e comuni mortali come Valentina Carrafiello a tenere alta l’intensità dei partecipanti con esercizi di stretching, percorsi per affinare l’abilità motoria, slalom, salti nei cerchi, ricchi premi e cotillons. Dulcis in fundo, prima della Sarabanda tropicale e della distribuzione massiva di braccialetti griffati Sunshine e Gelato Marco, il “main event” di giornata è rappresentato da Roberto “Bobo” Prandin che – oltre a giocare assieme al “Pec” e ai “Campers” – si esibisce anche in fragorose schiacciate a canestro. Il segreto? I ferri sono quelli di minibasket. Ma non ditelo a nessuno…

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Altro giro, altro tiro e altre palme: con il taglio del nastro della settimana numero 2 del Tropics Camp di “Sunshine” Pecile, il nuovo inizio con tanti nuovi partecipanti piccoli, medi e grandi è di quelli che ti fanno capire come chiunque arrivi alla Space Academy tropicale – da una parte o dall’altra della barricata – sappia perfettamente dove è arrivato. E non solo perché i pasti continuano ad essere eccellenti, tra pranzi e merende…

Dopo che il “déjà-vu” dello staff tropicale nella divisione dei “Campers” è stato (con scioltezza) superato, si è lavorato davvero tanto nel day 7. A partire dai giochi all’aperto sul manto erboso del Grezar, con il quartetto Bossi-Coronica-Schina-De Angeli perfettamente sull’attenti nel seguire gli allenamenti del mattino. E poi la premiata ditta composta dai “Bazza Brothers”, da Stefy, Ludo, Gianluca e Davidino si sono prodigati nel curare la tecnica del passaggio in un modo tale che anche il qui presente cronista – specialista nel tiro al piccione e con ancora il dubbio amletico se venire classificato tra i piccoli, i medi o i grandi – spera un giorno di trovare giovamento.

Ma, come avrete in pratica già capito nei tre anni di recap tropicali che continuate a trovare sulle pagine sandrine, il Tropics Camp è tanto altro. E raccontare la presenza pomeridiana dell’amico Simone, grande appassionato di basket e uno dei componenti del trio “MyPersonalPizza” che da tempo immemore fa strage di like su YouTube con milioni di visualizzazioni, è di quelle che ti mettono per default di buon umore. Perché – se mai voleste in futuro conquistare qualcuno – al posto di far vedere la vostra vetusta e polverosa collezione di farfalle o di francobolli, c’è tutta la schiera di video interattivi da loro creati da condividere anche con i vostri amati (e amate). E sfidiamo chiunque nel negare di aver alitato sullo schermo o di aver soffiato sulle candeline, durante la visione…

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Una degna conclusione di prima settimana di lavori tropicali: palme tirate a lucido e tanti momenti da condividere tutti assieme, con la proverbiale dovizia di particolari dello staff capitanato da Andrea Pecile – anch’esso trasformatosi in una palma, con lo stesso fragore con cui Goku nella serie Dragonball superò il limite del Super Sayan – ha fatto nuovamente breccia nei cuori dei piccoli, medi e grandi partecipanti della Sunshine Space Academy.

Day 5 e 6, uniti sotto un’unica egida: quella degli insegnamenti (tanti) che i “Campers” hanno ricevuto a piene mani dal solito nutrito stuolo di ospiti che, di sposare la causa tropicale, ci siamo abituati ad avere con noi nelle nostre estati: dall’arbitro di serie A Mark Bartoli a rispondere al migliaio circa di domande sulle regole del basket, a Martina Trani a fungere da perfetta istruttrice dei più piccoli, ad Alessandro Nocera che è una sorta di “Treccani for Dummies” della palla a spicchi nello spiegare ai più grandicelli come muoversi senza palla e come sfruttare le spaziature sul campo, sino alle lezioni di Davide Pensabene che trasforma esercizi complessi in veri e propri giochi dove i bimbi imparano nozioni utili e importanti in un battibaleno.

Prima del consueto “rebechin” di fine settimana  – grazie a tutti i genitori per la dose industriale di leccornie – sabato è la giornata delle coreografie (e, per come i “Campers” hanno ballato sulle note de “La Cintura” di Alvaro Soler, sembrava di essere alle finali di “Amici” di Maria De Filippi), della presentazione in stile NBA dei finalisti per la gara di tiri liberi (col Pec a ritagliarsi con soddisfazione un piccolo spazietto, sempre sulle note dell’inossidabile Space Jam) e delle tante premiazioni che si sono succedute, in compagnia di Daniele Cavaliero e di Enrico Ambrosetti che è tornato a trovarci e che siamo felici di averlo potuto nuovamente riabbracciare.

L’ “Attestato di partecipazione del raggiungimento di massimo livello di morbin e serenità” come valore è inferiore solamente all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, così come le medaglie ricordo, la foto di gruppo del nucleo del Tropics Camp con la Nazionale e i premi speciali a tutti coloro che per comportamento ed educazione si sono distinti in questa settimana. Un piccolo ma importante ringraziamento ai nostri ragazzini, che con passione hanno frequentato la Sunshine Space Academy: più di qualcuno lo rivedremo anche per il secondo giro di…valzer – a partire da lunedì 2 luglio – a tutti gli altri un affettuoso abbraccio tropicale per aver condiviso assieme allo staff, agli istruttori e a tutti gli ospiti giornate intense ma incredibilmente positive e divertenti.

E non può mancare il “Thanks a lot” a chi sostiene tangibilmente questo nostro evento: grazie a White Abbigliamento, Montedoro Freetime, Bottega Backdoor, Gelato Marco, Coffeathome, Eppinger, Antica Sartoria di Napoli, Amigos Caffè, NonSoloAntenne, Fragola Lilla, MotoCharlie, Macelleria Suppancig e Soks per l’apporto preziosissimo in qualità di sponsor. Perché di amici, il Tropics Camp, ne ha tantissimi. E ogni anno di più.

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Ognuno di noi ha un film nel proprio cuore. Quello che lo ha emozionato più di tutti gli altri, quello che lo ha visto e rivisto decine e decine di volte e che chissà ancora quante volte lo rivedrà: ecco, chi arriva al Tropics Camp di Andrea Pecile non può assolutamente sfuggire a “Space Jam“, proposto ai giovani partecipanti anche nell’edizione 2018. Perché sì, c’è qualcuno che ancora non aveva avuto modo di vedere il piccolo capolavoro con protagonista Michael Jeffrey Jordan. Ed è così che ci si innamora all’Alma Arena, pensando e ripensando a come il campione per eccellenza della palla a spicchi è finito dentro un cartone animato.

La stanchezza comincia ad affiorare alla Sunshine Space Academy: di lavoro ne è stato fatto tantissimo, in questi giorni. Ma è altrettanto vero che l’entusiasmo vive sempre di momenti costantemente superlativi. Vuoi perché assieme a Vale Carafiello il risveglio muscolare mattutino, gli esercizi di coordinazione e le staffette li fai con Gigi D’Agostino in sottofondo (e questi motivetti a Valmaura risuonano parecchio, da qualche settimana…). Ma anche perché sai che un vagone di dolcezza, tra una pausa e l’altra, arriva sempre: krapfen alla nutella e gelati al biscotto fanno il loro dovere per mantenere alta la concentrazione, che assume vette elevate nel ripasso della coreografia di sabato, giorno del termine della prima settimana di Camp.

Una bella avventura, quella che si sta per concludere. Che reso protagonisti alcuni piccoli “Campers” – quelli più meritevoli, selezionati da una apposita giuria – per fare da portabandiera prima di Italia-Croazia di ieri sera all’Alma Arena. Che grande esperienza da ricordare! E tra una gara di tiri liberi e un’altra (il Pec ci tiene molto che i suoi partecipanti escano dal Camp con almeno il 90% di realizzazione dalla linea della carità), c’è anche tempo di vedere all’opera i “Da Move” spiccare il volo a canestro nelle prove della loro esibizione qualche ora più tardi durante l’intervallo della gara della Nazionale, con un paio di “bambam” a tinte azzurre quale regalo da portare a casa. Un tourbillon di emozioni, come al solito il Trieste Tropics sa regalare di anno in anno.

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Dannazione, gente: eravamo convinti che niente e nessuno avrebbe nuovamente distolto la nostra attenzione dall’ambito puramente cestistico della Sunshine Space Academy versione 2018. E invece cadiamo (con l’acquolina in bocca) in tentazione, perché la palla a spicchi nella terza giornata del Trieste Tropics si è trasformata in…cupcake. No no, niente incantesimi da 100 punti per Grifondoro: qua i veri maghi sono gli amici di Eppinger e della Pasticceria al Bom Bom, che hanno chiuso il “Day 3” del Camp di Andrea Pecile & friends con la possibilità di farcire un quantitativo industriale di muffin con ogni ben di Dio. E la cosa non è affatto dispiaciuta a tutti i piccoli amici “tropicali” che in questi giorni popolano la cittadella dello sport di Valmaura…

Siamo partiti apposta dalla fine perché, diciamocela tutta, nell’intero universo conosciuto queste cose in un semplice camp estivo non accadono. Così come una gara di carriole, col cordiale e prezioso apporto di Marco Legovich, si prende il lusso di catalizzare l’intera attenzione attorno all’Alma Arena. E non solo, visto che il 10 contro 10 con due palloni è roba da rivoluzione copernicana del basket (tranquilli, ci stiamo già attivando per brevettarlo).

Gli ospiti impazzano sempre, al Trieste Tropics: da “capitan Corazza” il cui colore rosso delle sue folte chiome sta svanendo (Andrea, vedi un po’ tu cosa fare per risolvere la situazione…), a “DJ Mastro” che può tranquillamente accompagnare “DJ Zippo” in qualunque pista da ballo, dall’Ausonia sino al Fabric di Londra. E completiamo il giro con Morbin, che ormai vola a schiacciare senza alcun tipo di tappeto elastico ed è il naturale beniamino di  tutti i “Campers” presenti.

Uomo di ghiaccio, rete con i pesciolini, varie ed eventuali: una marea di giochi e di attività diverse, che nella giornata di sabato collimeranno con una coreografia-bomba dove anche i genitori dei piccoli partecipanti alla Space Academy di Sunshine avranno un ruolo importante. Perché si è tutti protagonisti ai camp tropicali. Con o senza cupcake, naturalmente.

 

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Le formule consolidate non vanno mai abbandonate. Tanto più se ti ritrovi ad avere compagni di viaggio che non ti fanno mancare niente e – cosa più importante – entrano in perfetta sintonia col contesto tropicale: il secondo giorno del Sunshine Space Academy 2018 prosegue a costante velocità di crociera, meglio del Millennium Falcon di Han Solo che affrontava senza timore la Rotta di Kessel in meno di 12 parsec (e per chi non capisce di cosa stiamo parlando, correte subito a ripassare i fondamenti di Star Wars).

Nella mattinata di martedì c’è stata una parentesi tutta rosa molto apprezzata dai piccoli “Campers” del Pec (che nel frattempo si preparava a dare il consueto spettacolo col fantino): Valentina Carafiello, laureanda in Scienze Motorie, ha divertito i partecipanti con percorsi di attivazione e riscaldamento all’aperto, sul verde del Grezar.

Sicuramente non si viene a un Camp di basket per riempirsi la pancia di leccornie. Però, quando arrivano i krapfen di Bom Bom e per pranzo ci si ritrova davanti un bel piatto di gnocchi con la salsa e polpette con sugo e purè (dannazione Giuli e Andrea…quando raccontate al cronista queste cose, sappiate che gli fate venire fame…), non si può certamente dire di no. Specialmente se a completare il pasto ci pensa il solito genio del dolce male targato Gelato Marco (passeremo presto anche noi a gustare il variegato nutella).

Basta parlare di cibo, perché sembra quasi che non si sia lavorato nel “Day 2”: e invece con coach Alberto Martelossi a spiegare la teoria del palleggio e con la presenza annessa nel corso della giornata sia di Daniele Cavaliero (eh no, non si riesce proprio a schiodarlo dalla Sunshine Space Academy) che di Alessandro Cittadini (chissà quanti “Campers” si saranno chiesti se un giorno saranno in grado di raggiungere la “Cima Coppi” dei suoi 207 cm di altezza…), le ore all’ombra dell’Alma Arena passano piacevolmente veloci.

Ah, dimenticavamo: ieri sera son tutti tornati a casa con due braccialetti in più. Quello di Sunshine e quello “Spazzziale” (speriamo di avere indovinato il numero di z) ancora dell’onnipresente Gelato Marco. Bello partecipare ai Camp tropicali, vero?

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La “Sunhine honeymoon”? C’è tempo. Andrea Pecile, fresco sposo assieme alla sua Giuli (a proposito, ancora congratulazioni, perché una cerimonia come quella di sabato scorso se la sognano anche a Buckingham Palace), ha aperto alla grande la sua Space Academy con data astrale 2018, senza pensare a festeggiare uno dei momenti più importanti della sua vita. Prima il dovere e poi il piacere, dicevano i nostri nonni: e allora via con una prima giornata all’Alma Arena – quella di lunedi 25 giugno – iniziata con la pioggia e finita con il sole (perché ricordatevelo, le palme tropicali vincono sempre anche in ambito meteorologico) e contornata da tanti importanti eventi che hanno accolto tutti i giovani partecipanti al Camp del Pec: le maglie nuove, la sacca sportiva offerta da Amigos Caffè, nonché gli splendidi – e spoilerati a tradimento – palloni Sunshine a disposizione dei “Campers” (con cui incredibilmente nessuno ha sbagliato un tiro a canestro) hanno fatto da apripista a una serie infinita di incontri con i “VIP” del parquet.

Prima di partire per le meritate ferie, Laurence Bowers, Javonte Green (che vederlo schiacciare a canestro nonostante il campionato sia finito è sempre un bel panorama…), Giga Janelidze e Daniele Cavaliero (con quest’ultimo che lo rivedremo anche nei prossimi giorni all’Alma Arena), hanno timbrato brillantemente il proprio cartellino alla Space Academy, oltre al prezioso contributo di Davide Pensabene a curare con dovizia di dettagli come va passata la palla (non vorrete mica lanciarla come si fa con un sasso all’interno dello stagno, vero?). C’è spazio anche per il buon cibo – e di questo ne riparleremo, perché vale un capitolo a parte – prima di partite e gare a precedere la “Sunshine Banda” (ve la ricordate la trasmissione “Sarabanda”? Ecco, mettetela in un contesto tropicale e avete capito di cosa si tratta) e la foto finale con la Nazionale Italiana di basket al gran completo che in questi giorni si deve impegnare a non farsi rubare la scena dai “Campers” di Sunshine. Occhio “Meo”…

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