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Calma ed equilibrio. Serve (forse) solo questo

Eccolo qua, il meraviglioso spettacolo dei play-off. Quello che ribalta come una frittata tutto quello che di certo avevi costruito. Quello che rende grande una piccola come Treviglio, che al PalaFacchetti ha festeggiato un meritato 2-2  nella serie – assieme ai propri tifosi – quasi come la vittoria dello scudetto. E soprattutto, quello che ha trasformato in maniera kafkiana e con un battito di ciglia quei cori “Torneremo in serie A” in un improvviso e irritante stridore di unghie sulla lavagna.

Serve calma ed equilibrio mentale, sempre, nell’analizzare un turno di play-off che peraltro è ancora in corso. Non farlo significa uscire dal seminato di chi ragiona solo di pancia e non di testa. E in questo momento la Trieste cestistica, specialmente su lato di una parte dei propri tifosi, corre il rischio di commettere il più madornale degli errori. Al netto di quanto l’Alma sul parquet non ha dimostrato saputo dimostrare in Lombardia, con tutte le colpe del caso.

A due giorni da una “bella” utile solamente per un ulteriore incasso in più nelle casse biancorosse, l’apparente tranquillità di fare secca la Remer si trasforma in una sorta di attacco semi-isterico sul perché una squadra sulla carta (e solo sulla carta) più forte, più tecnica e con tante rotazioni in più in panchina stia facendo sin troppa fatica a regolare un’avversaria sulla carta (e solo sulla carta) che può vivere unicamente del proprio orgoglio. Orgoglio, appunto: quello che nei tempi di vacche magre eravamo un po’ tutti chiamati a sprigionare, addetti ai lavori e non. Tutto ciò che, senza il calore della sicurezza economica di un main sponsor, ci permetteva di apprezzare in maniera diversa una vittoria sul parquet. Non eravamo abituati a prendere sberloni come poteva capitare in passato, ci siamo forse un po’ troppo imborghesiti pensando di essere quella corazzata che in realtà in questo momento stiamo dimostrando di non essere a tutto tondo. Ed è su questo punto che, per continuare a pensare in “grande”, dobbiamo tornare a essere dei fanciullini con tanti sogni nel cassetto. Riflettendo che tutto sommato, solo qualche stagione fa, si viveva sportivamente peggio e ci si accontentava paradossalmente di molto meno.

Non si commetta dunque il grande sbaglio di scendere bruscamente da quel carro dei vincitori (oltretutto, non avendo vinto nulla…), dove molti di noi si sono ammassati troppo velocemente per mettersi in prima fila, in favore di telecamere e obiettivi fotografici. Gli errori sul campo si possono rimediare, quelli di contorno anche. Ma serve ritrovare la mentalità e l’intensità giusta, che troppo spesso i risultati altisonanti rischiano di offuscare. Questo 2-2 deve diventare non solo il classico atto di cospargersi il capo di cenere dopo due partite decisamente infelici sul piano tecnico, ma anche l’ambito in cui utilizzare quel claim tanto caro che recita “Cresciamo Insieme”, ancor più importante in un momento del genere. E che tutto l’ambiente è chiamato a fare.

Gara-5, giovedì alle 20.30 all’Alma Arena: da qui si riparte, da qui si costruisce il futuro che non è strettamente e necessariamente collegato solo alla conquista dei quarti di finale. Perché la calma e l’equilibrio mentale saranno gli elementi per continuare questa splendida avventura. Sul parquet e sulle tribune.

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