“American Bowl Camp”, la teoria strizza l’occhio alla pratica nella 2° giornata

Giornata intensissima di contenuti, quella andata in scena nella seconda giornata di lavori dell’ “American Bowl Camp” di Trieste: poco spazio per tirare il fiato e parecchie cose da fare per il centinaio di partecipanti presenti, che già alle 8 e mezza del mattino erano pronti in una saletta del PalaTrieste per le prime “istruzioni per l’uso” impartite dal coaching staff.

Molti i temi di giornata, con quello della sicurezza in campo a fungere da vero e proprio protagonista di mattinata: guardando prima i video proiettati in aula, seguiti dal lavoro certosino sul “verde” del Grezar, è pressochè lampante capire al volo come i grandi campioni vogliano insegnare ai giovani il corretto utilizzo del casco e i tipi di contatti che possono essere effettuati in partita. E’ fondamentale conoscere i rischi di questa bella ma pericolosa disciplina: la presenza anche di alcuni arbitri ufficiali sul manto erboso dell’impianto di Valmaura danno un motivo in più ai partecipanti di imparare qualcosa che, durante la loro carriera sportiva, potrà salvaguardarli da brutti infortuni o pessime sorprese assortite.

Il punto più alto, almeno a livello emozionale, non può che essere l’appuntamento del primo pomeriggio assieme a Joe Montana: l’ex-49ers veste i panni di “professore” e dispensa un’abbondante mezz’ora fatta di schemi e nozioni tecniche. Fa caldo all’interno della gremitissima saletta del PalaTrieste, ma è altrettanto imponente il grado di concentrazione che tutta la classe dimostra nel seguire i concetti sviscerati da uno dei quarterback più forti della storia: non si fa troppa fatica nel notare, in quel silenzio quasi religioso, i più giovani pendere dalle labbra di “Mister Joe” e approfittare per ottenere preziosi consigli da un mito quale è il loro insegnante in cattedra.

La conclusione della giornata è dedicata al lavoro esterno: si ritorna a sudare copiosamente con un lavoro differenziato che, rispetto a quanto visto nel “Day 1”, comincia a incentrarsi sempre più sulla chimica di squadra. Inevitabile dunque non risparmiarsi nemmeno per un secondo sul campo di gara: capita di sentire qualche “F**K!” apostrofato in maniera colorita da un QB che si fa intercettare il proprio lancio da un avversario, così come un passaggio dalle 50 YD trova le mani del proprio ricevitore, con annessi applausi e fischi di giubilo che volano da parte dei presenti. L’ “American Bowl Camp” è soprattutto questo: voglia di dimostrare a tutti di che pasta si è fatti.

Le foto della 2°giornata:

http://www.flickr.com/photos/elsitodesandro/sets/72157634905164706/

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