Alma, gridalo a squarciagola: sei in finale!
Un ettolitro e mezzo di veleni, tutti scaricati giù dal water. Trieste stacca con merito il prezioso e bellissimo biglietto della finalissima contro la Virtus, con poche parole ma con tanti fatti: gara-5 finisce con un 80-60 sulla Kontatto da ricordare, per tanto tempo. E anche se i festeggiamenti biancorossi dureranno solo per qualche ora prima del capitolo finale contro l’altra Bologna, il popolo giuliano si porta a casa una confezione formato-maxi di euforia e di adrenalina, forse poche volte assaporata nella propria vita. E il bello – quello sì – deve ancora venire.
Il peso specifico degli attacchi iniziali fortitudini passa tutto dal pitturato, prima con Mancinelli e poi con Knox (1-4): Trieste vive in prima battuta di “zingarate”, con Green a prendersi carico dei primi affondi biancorossi che valgono – dopo l’antisportivo a Candi – un libero segnato e un appoggio vincente al vetro per il sorpasso a quota 7 per l’Alma (3′). Che “Biggs Shotta” sia entrato benino in partita lo dimostra anche la schiacciata in reverse del 9-6, a cui si associa la tripla piedi per terra di Pecile per il provvisorio +4 giuliano a metà di primo quarto. La Kontatto subisce parecchio la velocità dei padroni di casa, sempre con una marcia in più anche in difesa: in un battito d’ali Trieste recupera tre palloni di fila, aprendo il gas a tutto spiano sul lato opposto del parquet. Cavaliero piazza una tripla, c’è il 2/2 di Da Ros dalla linea della carità: è così che arriva la doppia cifra di vantaggio targata Alma al 7′ (23-11), brava a innestare nuovamente un Green infuocato sotto le plance e a far spiegare le ali di Parks per un alley-oop che fa tremare la terra. La Fortitudo ci capisce poco o niente, in mezzo a tanti attacchi sterili e ad alcuni falli di sfondamento: ci pensa Bossi a mettere le olive nel Martini al termine di dieci minuti letteralmente da Space-Jam per i padroni di casa (31-13).
Il secondo quarto inizia da tutto ciò che si era visto in prossimità della prima sirena: Green gigioneggia ancora portando a spasso una difesa ospite già in bonus di falli dopo nemmeno due minuti. Con Boniciolli a chiamare time-out per evitare che il provvisorio -21 diventi troppo presto il più profondo dei pozzi di San Patrizio per la propria squadra, ci sono anche le…serpentine in uno contro uno di Prandin a confezionare un ulteriore rebus per la Fortitudo, sotto per 35-15 al 15′ e ancora in netta difficoltà nel segnare dal campo. La “F” scava quel che può ai liberi (uno di Gandini, due di Cinciarini in poco meno di sei minuti), imbucando la bomba del -14 con Italiano. Cavaliero rompe dalla lunga distanza il piccolo principio di empasse biancorossa, facendo poi a sportellate con Knox in difesa: l’Alma si rimette progressivamente in marcia grazie a Bossi (delizioso l’assist sotto canestro per i due punti di Cittadini), chiudendo alla grande all’intervallo lungo sul piazzato dall’angolo di Parks del 44-23.
Legion in apertura di terzo quarto ridà una manciata di fiato al popolo della “Fossa” con due triple di fila (44-29 al 23′), per contro Trieste si dimostra incredibilmente spenta dopo il rientro dagli spogliatoi: i padroni di casa si infrangono per quattro minuti di fila sulla coriacea difesa fortitudina (il “gol” lo segna Da Ros, appoggiando al vetro), la Kontatto rientra sul -12 ancora con Legion. Il vero tallone d’Achille di Bologna è ancora una volta sul fronte dei falli commessi, che permette all’Alma di tornare a far punti, seppur con parecchia fatica (51-36). La Fortitudo continua a martellare offensivamente (bene Italiano in questo frangente), i giuliani hanno la solidità di Prandin (palla rubata e canestro) per strappare un briciolo di inerzia dalle mani degli ospiti, abili però a chiudere in crescendo gli ultimi minuti del periodo, ancora con i punti infilati da Italiano (57-49 al 30′).
La partita si riapre completamente col sottomano di Cinciarini del -6, c’è ancora il “Bobo” biancorosso a tirare fuori un coniglio dal cilindro in sospensione. A sette dal termine è Da Ros a dare una generosa spolverata di peperoncino in un piatto giuliano che cominciava a diventare sempre più insipido: la conclusione dai 6 e 75 spingono l’Alma a +11 (62-51), nel frattempo la Kontatto perde un evanescente Mancinelli per raggiunto limite di falli. È il momento topico del match, quello dei gladiatori. Quello in cui Javonte Green mette un provvidenziale 2+1, ma anche quello di Da Ros che ne imbuca davvero poche dalla lunetta ma mette “bombe” da sogno per il +16 triestino a quattro dalla fine. È qui che Trieste la chiude, è proprio qui che i giuliani si mettono il vestito migliore da indossare prossimamente al ballo finale. Quello che vale la massima serie.
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