Alice Palliotto, l’ “ingegnera” al servizio dell’Interclub: “Necessario continuare a mordere le caviglie in campo”
Nel micro-mondo del basket femminile, sono molti i casi di giocatrici/lavoratrici che, alla stregua dei supereroi della Marvel, fanno della loro “doppia-identità” una ragion d’essere. Alice Palliotto è uno di questi personaggi: laureata in Ingegneria Clinica, divide la propria giornata tra ufficio e parquet, riuscendo a trovare quel sottile equilibrio utile per portare avanti entrambe le cose. Il tutto non senza fatica: “Lavorare per gran parte della giornata e fiondarsi sul parquet di sera è sicuramente un aspetto pesante da conciliare”, esordisce con sincerità la giocatrice nativa di Cittadella. “Prima dell’inizio della stagione avevo parlato a lungo con coach Trani, relativamente ai miei impegni: non ero sicura di poter riuscire a conciliare tutto, alla fine è prevalsa la mia voglia di giocare e di essere presente a tutti gli allenamenti. Certamente la stanchezza si fa sentire, specialmente dopo le trasferte più lunghe, e sicuramente anche la vita privata ne risente: il livello della serie A2 non è da noccioline, è evidente dunque che ci sia tanto da faticare, in ogni ambito”.
Alla 4° stagione consecutiva in maglia Interclub, “Pallio” probabilmente si sente meno…sola in area pitturata: l’innesto di Alice Romagnoli ha infatti portato un’abbondanza nel reparto delle lunghe, che spesso era mancata nelle annate precedenti. In buona “compagnia” si vive meglio, no? “Assolutamente sì, abbiamo un bel compartimento sotto canestro e la nostra potenzialità è sicuramente migliorata sotto questo aspetto. Assieme alla mia omonima si lavora all’unisono, lei riesce a mettere in campo un mix di tecnica e altruismo che ci porta a operare molto bene assieme. Credo sia naturale”, continua la Palliotto, “che ora le responsabilità di quanto accade in pitturato vadano divise, anche con l’ulteriore apporto di Samantha Cergol: di fatto possiamo dividerci anche i minutaggi in partita, cosa assolutamente non trascurabile in questa serie dove devi essere capace di centellinare le risorse fisiche e mentali”.
La prima fase di campionato che sta per concludersi e che, con la conquista della Poule Promozione ormai a un passo, Muggia spera possa essere relativamente più tranquilla dei mesi addietro, ha dimostrato come il girone Nord-Est sia sia stato tutt’altro che semplice. Come dovrà comportarsi la Querciambiente nelle ultime partite del girone di ritorno? “Semplicemente nella maniera con cui vanno affrontate tutte le partite: con sangue freddo e lucidità”, è la risposta di Alice. “Deve permanere in noi la voglia di mordere le caviglie a tutti, abbiamo visto come molte squadre ci abbiano affrontato con grande pressione fisica e tanto fiato sul collo: l’Interclub dovrà saper giocare sempre imponendo il proprio ritmo, non facendosi mai prendere dalla foga. Ci sono stati dei momenti difficili in questi ultimi mesi, ma ne siamo uscite sempre con l’orgoglio che ci contraddistingue. Il futuro che ci attende dovrà essere contraddistinto dalla forza del gruppo, elemento essenziale che ci ha permesso di fare bene anche in passato”.
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