Acqua a catinelle a Monfalcone, il derby U.F.M.-Triestina sospeso e rinviato a data da destinarsi

Parliamoci chiaro: chiunque, non solo un esperto, avrebbe capito al volo che U.F.M. – Triestina non sarebbe dovuta nemmeno iniziare. Eppure il sig. Ceccon di Lovere (provincia di Bergamo) evidentemente ha sperato sino all’ultimo che dal cielo smettesse prima o poi di cadere una quantità titanica d’acqua, riversatasi già ben prima del fischio d’inizio sopra il Comunale di via Boito. Una speranza poi caduta nel vuoto.

Un pò ingiustificato dunque cominciare la partita dieci minuti dopo le ore 15…e farla terminare al 10′, quando ci si è dovuti arrendere all’evidenza che il terreno di gioco era adatto solamente a una cura termale con i fanghi. Si chiude prima di iniziare l’atteso derby della Venezia Giulia, con gara rinviata a data da destinarsi (mercoledì prossimo alle ore 20.45?), ma aldilà del maltempo va detto come la stragrande maggioranza della tifoseria alabardata si sia resa immediatamente conto di come l’impianto della città dei cantieri non potesse contenere con sufficiente comodità i 900 tifosi arrivati da Trieste. Con una tribunetta che poteva al massimo contenere un terzo degli spettatori ospiti totali, ci si è dovudi letteralmente ammassare vicino alle recinzioni per poter seguire la partita: il tutto in mezzo a una quantità industriale di fango.

Non vogliamo polemizzare con la società dell’U.F.M. per come sia gestita la cosa, semmai in molti si chiedono una cosa abbastanza semplice: chi ha ipotizzato che quasi un migliaio di persone potesse essere messa all’interno del “Comunale” in quelle condizioni? Non sarebbe stato il caso di ridurre il numero di tagliandi disponibili per i “foresti” o, semmai, di giocare il match in un impianto diverso? Ora, alla luce di ciò, sono diversi i supporters alabardati che chiederanno il rimborso del tagliando: come dire, chissenefrega della partita di cartello tra due compagini che lottano per la promozione. Forse, a tutto c’è un limite…

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