AcegasAps Trieste, altra trasferta: a Scafati contro una Givova in crisi di risultati

Recitare il ruolo di vittima sacrificale non fa piacere a nessuno. E, a scanso di equivoci, neppure la Pallacanestro Trieste 2004 ha l’intenzione di cucirsi addosso un vestito di “papabile Cenerentola” che non risiede nel proprio DNA: scarpette dimenticate per strada e ipotetici viaggi in zucca fanno parte solo delle favole, non di un parquet di basket.

L’AcegasAps, cosciente che oramai non si torna più indietro, ha messo definitivamente in ghiaccio la “querelle-americani” e affronta l’ultima parte di regular season con la forte convinzione che, pur senza punte di diamante, è possibile ugualmente far sudare gli avversari. Brescia e Ferentino sono state le prime tappe (perse) del post-rivoluzione: e, seppur all’arma bianca, la formazione biancorossa ha dimostrato di avere gonadi di peso, anche se la panchina corta ha finito col minare il risultato finale sul tabellone. Ma in fondo, se Trieste ha pochi elementi per sorridere, di certo Scafati (prossima avversaria dei giuliani) ha ancor meno motivi per lasciarsi andare a sentimenti di giubilo. Ed è il momento-no, in ambiti diversi e per cause diverse, il leit-motiv della prossima sfida di campionato dell’AcegasAps.

Al “PalaMangano” la sempre più giovane truppa di Eugenio Dalmasson sarà ospite della Givova, organico che al momento attuale rappresenta il più classico esempio di come, nello sport, capiti di essere primi in classifica per poi infilarsi subito dopo in un tunnel di sconfitte che rischiano poi di rimettere tutto quanto in discussione. E’, de facto, un brutto momento in casa gialloblu, alla sesta debacle di fila in partite ufficiali e con una situazione in graduatoria generale che è sensibilmente peggiorata: 18 punti in classifica (2 in più di Trieste), sinonimo di un sesto posto che sta decisamente stretto al team di Bartocci, specie per le posizioni più nobili ricoperte nel girone d’andata e per le aspettative dei campani. Se il coach gode ancora della fiducia della società, la cosa invece sembra non riguardare il play Antonio Porta e il lungo Patrick Baldassarre, entrambi a rischio-taglio e sui quali verrà a brevissimo presa una decisione da parte del presidente Piedepalumbo.

Aldilà dei panni sporchi che vanno sicuramente lavati in famiglia, Scafati ha un roster a cinque stelle per la categoria: diventa evidente che superare il momento di crisi, con giocatori del calibro di D’Wayne Mays (con buona probabilità il giocatore più in forma in maglia Givova) e Ron Slay (un lusso per la categoria e un totem che ha bisogno di poche presentazioni), diventi un imperativo assoluto in casa campana. Senza dimenticare i vari Ghiacci, Sorrentino, Bushati e Tavernari, è evidente che Scafati ha indubbiamente molti più colpi da sparare di quanto non ne abbia Trieste nel proprio caricatore: la squadra giuliana ha dimostrato tanta generosità quanto “fiatone” (leggi problemi di falli, ma non solo) nei minuti finali di Ferentino. Anche per la sfida di domenica 17 febbraio (palla a due alle ore 18.15) l’ago della bilancia non punta dalla parte biancorossa, di certo Carra e soci avranno molta meno pressione emotiva rispetto agli avversari, questi ultimi chiamati a vincere a tutti i costi per riprendere la marcia verso i piani alti.

Quanto conterà la tranquillità morale di chi giocoforza è chiamato magari a fare “solo” bella figura, potendo mettere in mostra (nuovamente giocoforza) i più giovani, senza correre il rischio di farsi venire il mal di testa per un risultato avverso?

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