2° giornata di ritorno Legadue, AcegasAps Trieste-Centrale del Latte Brescia, domenica 27 gennaio ore 18.15 | Prima, durante e dopo

Dopo i terremoti degli ultimi giorni, probabilmente parlare di basket giocato rischia di passare in secondo piano. Ma, se ci togliamo per un attimo dalla testa la questione “americana” (con annessi i pesanti malumori che si sono generati sul fronte della tifoseria), c’è pur sempre una partita da giocare.

Domenica, nel tradizionale orario delle 18.15, in un PalaTrieste tutto da scoprire a livello di ambiente che si troverà sugli spalti (ci sarà solo calma apparente o un principio di contestazione?) arriva la Centrale del Latte Brescia, formazione che naviga ai piani alti della classifica: sono però solamente 2 i punti che separano i lombardi dai giuliani, segnale evidente come questa Legadue sia estremamente livellata al punto di racchiudere le prime nove squadre in sole quattro lunghezze.

I lombardi arriveranno all’ombra di San Giusto con tre vittorie di fila nelle altrettante ultime gare disputate sul parquet: un ruolino di marcia che ben si sposa con l’attuale quarto posto in graduatoria. Tutto sommato c’è poco da sorprendersi: le individualità bresciane sono tali da permettere al team di coach Martelossi di viaggiare a una velocità di crociera elevata. La Centrale del Latte arriverà con la punta di diamante Brkic a mezzo servizio (assieme a Barlos), ma punterà molto sul fenomeno Fernandez: il play argentino si sta dimostrando la più bella sorpresa di questa squadra, per una visione in cabina di regia che nelle ultime prove sta rasentando la perfezione.

Attenzione infine al duo a stelle e strisce: sia Jenkins che Giddins viaggiano a buone medie realizzative, pertanto diventeranno due punti di riferimento importanti per la difesa dei padroni di casa che, giocoforza, dovranno da subito adattarsi alla realtà di dover fare a meno dei suoi ex-USA. Un banco di prova importante per i più giovani, che inevitabilmente finiranno col collezionare molti più minuti in campo rispetto al passato, e più in generale per un organico che ora dovrà far vedere di che pasta è fatto. Anche perchè, d’ora in avanti, si andrà avanti con un effettivo “mozzato”.

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